“Lady Anna S” era uno dei tanti velieri confiscati alle mafie che trafficano essere umani ed è stata oggi affidata all'associazione per una campagna di ricerca unica nel suo genere in collaborazione diretta con il gruppo Foca Monaca e l'università Milano Bicocca, l'università di Catania e l'università di Malta. L'obiettivo principale di questa iniziativa è quello di condurre studi approfonditi sulla fauna marina del Mediterraneo, focalizzandosi sulla foca monaca, sui cetacei, sui pesci alieni e sugli uccelli pelagici.
Questa mattina la presentazione dei tre progetti scientifici presso la banchina del Club velico nel Porto vecchio di Crotone (dove l'imbarcazione è ormeggiata) alla presenza del presidente dell'associazione, Girolamo Parretta, e del socio-fondatore, Tommaso Tedesco. Assieme a loro, a raccogliere i frutti di questa filiera istituzionale che ha permesso di restituire un bene alla collettività, anche le massime autorità militari di Capitaneria e Carabinieri, della Procura, dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, e l'assessore all'Ambiente del Comune di Crotone, Angela De Renzo.
Il progetto prevede la partecipazione di ricercatori universitari a bordo dell'imbarcazione durante tutto il percorso, dalla partenza da Crotone fino alla destinazione finale a Malta. Durante la campagna, verranno effettuati censimenti, osservazioni e studi approfonditi sulla presenza e sul comportamento della foca monaca, dei cetacei, dei pesci alieni e degli uccelli pelagici nel Mar Mediterraneo.
In particolare, si intende creare un atlante degli uccelli pelagici dello Jonio, raccogliendo informazioni dettagliate sulla distribuzione, sulle abitudini alimentari e sulle rotte migratorie di queste specie di uccelli. Questo atlante sarà di grande importanza per la conservazione della biodiversità marina e per la protezione degli habitat naturali di queste specie.
«Il viaggio a vela - ha spiegato Parretta - sarà anche un'opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della tutela dell'ambiente marino e sulle minacce che lo mettono a rischio. Il Circolo Ibis per l'Ambiente si impegna a promuovere la salvaguardia della natura e a sostenere la ricerca scientifica per garantire un futuro sostenibile per il Mediterraneo e per le specie che lo popolano», ha concluso Parretta.