E, poi, prosegue per Palermo, Messina, Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone, Sibari, Metaponto, Taranto e Brindisi. Da Brindisi a Igoumenitsa, in Grecia. E dalla Grecia in Turchia.
Ebbene, in Sicilia ci risulta che la E90 sarebbe stata completata, come pure in Lucania ed in Puglia. Rimane monca soltanto in Calabria.
Pensare che possa risultare l’Italia a costruirla potremmo soltanto illuderci. Trattandosi di una strada europea spetta all’Europa stanziare il denaro necessario, al fine di farla divenire a quattro corsie.
Pertanto, dovrebbero essere tutti i deputati ed i senatori eletti nella nostra regione a prendere l’iniziativa di sollecitare i parlamentari italiani che operano nell’ambito dell’Europa ad affrontare con decisione il problema “costringendo” l’Europa a finanziare (o rifinanziare?) la costruzione di detta importantissima arteria per la Calabria e per la nazione intera.
E’ inutile continuare a parlare della costruzione di un ponte tra la Calabria e la Sicilia fin quando disporremo dell’attuale inefficiente strada realizzata oltre un secolo fa.
Soltanto quando le vie di comunicazione sulla fascia ionica calabrese saranno efficienti – la strada E90 europea e la ferrovia elettrificata – si potrà anche discutere della realizzazione del ponte.
Rodolfo Bava