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Domenica, 07 Luglio 2024

ATTUALITA' NEWS

ROMA Audizione della “Rete 26 febbraio” davanti al Comitato diritti umani della Camera. «Il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, istituito presso la commissione Esteri della Camera e presieduto dall’onorevole Laura Boldrini - riferisce una nota della Rete 26 febbraio - ha svolto l'audizione di rappresentanti della “Rete 26 febbraio”, in merito all'indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni. In particolare, è stato approfondita la situazione dei diritti umani in Afghanistan, con riferimento alla condizione dei rifugiati e dei richiedenti asilo».

 

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«Dire che non abbiamo voluto salvare persone, e quei bambini, è una calunnia non verso il governo ma verso lo Stato italiano, gli uomini e e le donne delle forze dell'ordine. E' una mancanza di rispetto verso di loro». Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in replica a Montecitorio dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo.

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«La sensibilità e i principi di umana solidarietà che hanno ispirato la mia vita personale, sono stati il faro, negli oltre trent'anni al servizio delle istituzioni e dei cittadini, di ogni mia azione e decisione». Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro.

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Informativa urgente oggi in Aula alla Camera del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sul tragico naufragio di migranti al largo delle coste di Steccato di Cutro. Mercoledì replicherà a Palazzo Madama. Il titolare del Viminale dovrà riferire in particolare sul ruolo avuto in quelle ore dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera. Il ministro sarà prima alla Camera, alle ore 13, e poi al Senato alle 15.

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Al via nell'aula della Camera l'informativa del premier Giuseppe Conte sull'emergenza Coronavirus. L'opposizione ha protestato perché il premier non ha indossato la mascherina, ma il presidente della Camera Roberto Fico ha ricordato la decisione dei capigruppo secondo i quali dai banchi del governo è rispettata la distanza di sicurezza e quindi si può non mettere la mascherina a differenza di quanto deciso nel caso in cui si parli dai banchi dei deputati.

"Stiamo affrontando un'emergenza – esordisce Conte – che non ha precedenza nella storia Repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico", dice il premier nell'informativa alla Camera.

"Il governo – ricorda Conte –  ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c'è stato accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale".

Sulle misure per il Coronavirus c'è stata una "discussione ampia con i membri del governo, forze di maggioranza, parti sociali ed enti territoriali riuniti in una cabina di regia. Anche il Parlamento è stato costantemente e doverosamente informato".

"Il governo ha adottato da subito un indirizzo di merito e di metodo che prevede un costante confronto con il Cts" in modo da seguire "un principio di conoscenza scientifica nelle sue decisioni". Conte sottolinea che "la conoscenza ha salde basi scientifiche". "E' imperativo categorico per un governo che deve proteggere la vita dei cittadini porre a fondamento delle proprie decisioni non già la libere opinioni che si susseguono ma le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico", aggiunge.

Quello messo in campo "è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio".

"Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del "chiudiamo tutto" al "riapriamo tutto", rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi".

"Al termine delle due settimane (previste dal Dpcm del 4 maggio, ndr) avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive". Lo dice il premier Giuseppe Conte nell'informativa alla Camera. "Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l'apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona", aggiunge.

"Il recente rapporto del Comitato tecnico scientifico di cui si è parlato non è segreto, è stato pubblicato sui giornali, e oggi verrà illustrato dal professor Brusaferro". Prima del suo intervento dai deputati Maurizio Lupi e Maurizio Molinari era arrivata la richiesta, rivolta al presidente della Camera Roberto Fico, di rendere disponibile il documento.

Il premier assicura che "non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime". 

"Il primo decreto legge" sulle misure economiche "riprenderà tutti i provvedimenti del Cura Italia, li prolungherà e rafforzerà. Ci saranno 25 miliardi per le misure di sostegno al lavoro e sostegno al reddito come cassa integrazione, indennizzi per colf e badanti".

"Daremo anche un riconoscimento per le province più colpite dal Covid-19". Il computo delle misure per le imprese nel prossimo decreto sarà di "15 miliardi", sottolinea Conte.

"Nelle prossime ore il ministro della Salute emanerà un provvedimento per definire criteri e specifiche soglie di allarme per una valutazione accurata della tendenza al contagio in ciascuna area del Paese. Una volta che saranno definiti questi criteri sarà possibile anche un allentamento delle misure restrittive circoscritto su base territoriale, dove la situazione epidemiologica appare meno critica".

Sempre parlando del prossimo decreto economico Conte sottolinea che "per il turismo, comparto particolarmente esposto, ci sarà sostegno alle imprese turistiche e alle famiglie sotto alcune soglie di reddito con un bonus da spendere nelle strutture ricettive del Paese".

"Il governo intende dedicare alle famiglie lo spazio che meritano nei prossimi provvedimenti. Sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali, tutelando anche il diritto al gioco, all'attività motoria, senza compromettere le norme di distanziamento sociale", afferma Conte. "Condivido l'urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata", spiega.
"Specifica attenzione dovrà essere dedicata al tema della disabilità, anche dal punto di vista economico".

Il governo prevederà "ricorso a iter autorizzativi semplificati per un campione di opere, è un'ulteriore direttrice di azione che prenderemo già nei prossimi provvedimenti. Un grande ruolo può essere svolto dal'azione coordinate delle grandi aziende a partecipazione pubblica".

"Contiamo anche di recuperare un intervento di complessivo potenziamento di detrazioni fiscali a favore dell'edilizia e della sostenibilità. Stiamo studiando un meccanismo articolato che consenta ai cittadini di beneficare di sconti pari al costo pressoché totale dei lavori su lavori anti-sismici e di efficientamento energetico", sottolinea Conte nella sua informativa alla Camera.

Poi in merito ai dpcm per il Coronavirus: "Non mi sfugge la portata dei rilievi della riserva di legge e del principio di legalità che la Costituzione pone a baluardo della persona. Ma quei principi non sono stati né trascurati né affievoliti. Il 31 gennaio è stato deliberato lo Stato di emergenza di rilievo nazionale da cui discendono precise conseguenze giuridiche come prevede il codice civile".  "A questo si sono aggiunti due decreti legge che offrono copertura legislativa". (ANSA)

 

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elisabetta barbuto«Nella giornata di ieri la IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha dato parere favorevole allo schema di contratto di programma 2017/2021 tra il ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana, stilato ma mai sottoscritto dal precedente ministro». Lo rende noto la parlamentare Cinquestelle Elisabetta Barbuto che siede in commissione trasporti alla Camera. «Sono state numerose – scrive Barbuto – le osservazioni formulate e diverse le raccomandazioni prescritte al ministero da parte della commissione, tutte sorrette dall’intento di una politica orientata verso il taglio agli sprechi, un ripensamento generale delle infrastrutture e alla mobilità in una logica di sostenibilità e di riequilibrio modale e geografico. Osservazioni e raccomandazioni che hanno dato enfasi ed impulso ai tanti interventi diffusi su tutto il territorio e che possono garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e servizi efficienti in grado di soddisfarlo. Le stesse opposizioni hanno sostanzialmente riconosciuto all’unanimità la validità delle prescrizioni e degli interventi decisi. In quest’ottica sono state così bloccate opere, a livello nazionale, che costituivano un vero e proprio spreco per oltre 7,5 miliardi di euro che saranno reimpiegati laddove ve ne sarà necessità e, quindi, non soltanto per colmare, prioritariamente, il gap infrastrutturale nord/sud, ma anche per realizzare su tutto il territorio nazionale il potenziamento delle linee regionali e la sostenibilità dei pendolari. In modo prioritario, infatti, è stato evidenziato come l’esigenza di velocizzare e ammodernare l’intera infrastruttura esistente al fine di offrire ai cittadini servizi veloci e comodi, linee capillari rapide e sicure ed una maggiore quantità e qualità di servizi per i pendolari ed i cittadini, sia una esigenza fondamentale e imprescindibile che deve essere soddisfatta per colmare il gap infrastrutturale tra regioni meridionali, fra cui la Calabria, ed il resto d’Italia. Non è ulteriormente tollerabile né ammissibile, infatti, l’aumento delle disparità nella dotazione infrastrutturale tra le diverse aree del paese, disparità che questo Governo ha reiteratamente dichiarato di voler azzerare con determinazione ed irrinunciabilmente. Ciò in assoluta coerenza con le linee programmatiche illustrate dal ministro Danilo Toninelli nel corso delle audizioni in commissione trasporti e con gli obiettivi che si pone la Mozione per lo sviluppo per il Sud presentata dalla maggioranza e approvata dalla Camera dei Deputati il 23.10.2018. In particolare, per quanto attiene la Regione Calabria, tutti gli interventi che Rfi ha in programma sono stati sollecitati e se ne è raccomandata l’esecuzione al fine di tentare di avviare il processo con il quale verrà colmato, sia pure in parte, il gap infrastrutturale della nostra regione con le altre. Tuttavia, essendo innegabile che anche tra le due dorsali calabre, la jonica e la tirrenica, vi sia una differente situazione, tutta in danno della prima, si è esplicitamente raccomandata la previsione, nel rispetto del diritto alla mobilità, di una serie di interventi tempestivi ed efficaci che, oltre a riequilibrare l’offerta rendendo il servizio ugualmente efficiente e veloce su entrambe le coste, restituiscano le medesime opportunità e pari dignità a tutti i cittadini calabresi».

 

 

 

 

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