CROTONE Prima schiusa nell’Area marina protetta di Capo Rizzuto, in località Le Cannella dove un nido non censito sono nate una quarantina di tartarughe che hanno raggiunto autonomamente il mare. Tempestivo l’intervento del bagnino Aldo, riferisce il Wwf di Crotone, che ha subito realizzato una strada sulla spiaggia per facilitare l’arrivo delle tartarughe nel mare. Tutti i bagnanti si sono inoltre prodigati affinché i piccoli animali potessero raggiungere l’acqua.
CROTONE «È il Comune di Strongoli e il territorio che al momento nella provincia di Crotone registra il maggior numero di nidi di tartaruga caretta caretta». È quanto riferisce in una nota il Ww di Crotone.
STRONGOLI «Si chiama Vincenza la piccola caretta caretta di circa 5 chilogrammi recuperata a Strongoli Marina, grazie alla collaborazione di alcuni bagnanti che hanno visto questo piccolo esemplare di tartaruga in difficoltà e l’hanno recuperata». Lo rende noto Paolo Asteriti del Wwf di Crotone.
L’Area marina protetta (Amp) Capo Rizzuto, continua ad essere luogo di nidificazione e di primo tuffo dei cuccioli di tartaruga Caretta caretta. È successo nella serata del 21 agosto scorso, alle ore 21, presso la spiaggia di Sovereto, nel Comune di Isola di Capo Rizzuto.
«Tra i tanti danni portati dalla scorsa mareggiata sul litorale crotonese c’è sicuramente una bella notizia, il ritrovamento sulla spiaggia di Cirò Marina di una tartaruga caretta caretta». Lo rende noto Paolo Asteriti del Wwf di Crotone.
«Le guardie giurate del Wwf nucleo di Crotone – informa una nota –, nel corso di un servizio mirato alla vigilanza dell'attività venatoria svolto nella zona della Valle del Neto Crotonese, in località “Tenimento” di Caccuri hanno denunciato alla Procura della Repubblica il signor S.V., sorpreso a cacciare con un richiamo elettronico vietato dalla legge penale. All’uomo sono stati quindi sequestrati l'apparecchio, il fucile con le munizioni e la fauna abbattuta. Quanto sottoposto a sequestro è stato affidato e custodito ai Carabinieri della Stazione di Caccuri. In riferimento all' articolo 21 della legge numero 157 del 1992 si ricorda che “è vietato a chiunque usare ai fini di richiamo uccelli vivi accecati o mutilati ovvero legati per le ali e richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico, con o senza amplificazione del suono". Pena l'ammenda fino a 1.549 euro. Le attività di controllo e vigilanza proseguiranno per tutta la stagione di caccia».