«Anche i crotonesi – informa una nota del Comune – potranno ammirare la proposta dell'assessorato alla Cultura e dell'amministrazione comunale che ha riscosso notevole successo presso la Borsa mediterranea del turismo di Paestum dove lo stand della città è stato apprezzato da migliaia di visitatori.
Il viaggio virtuale nell'Antica Kroton, vissuto da migliaia di operatori e visitatori provenienti da tutta Italia e dall'Europa, potrà essere effettuato anche dai cittadini oggi e domani 1 dicembre (dalle ore 17 alle ore 19.30) presso il Museo di Pitagora.
Come aveva già anticipato l'assessore alla Cultura Valentina Galdieri, i materiali realizzati in occasione della più importante Borsa di settore possono essere utilizzati per promuovere la città e far conoscere la sua storia millenaria in ogni contesto.
L'obiettivo dell'Amministrazione è facilitare e promuovere tutte le iniziative atte a divulgare e valorizzare le attività inerenti il programma "Antica Kroton". La scelta del Museo di Pitagora per far conoscere ai cittadini il percorso dell'Antica Kroton naturalmente non è stata casuale anche per la valenza che il museo ha nell'ambito della promozione culturale della città.
Con la disponibilità del Consorzio Jobel che gestisce la struttura museale, l'assessore Galdieri ha ritenuto di rendere partecipi i cittadini ed i visitatori del Museo di Pitagora di un percorso che ha già riscontrato grande successo ed apprezzamento da parte di tanti operatori e visitatori.
Tra l'altro si tratta di nuovo approccio rispetto alla valorizzazione e promozione del patrimonio storico e archeologico della città. Il museo virtuale, le tecnologie 3D, il QRcode con la realtà aumentata, la visione 3D accompagnano il visitatore in un vero e proprio viaggio sensoriale nel tempo.
I visitatori sono accolti da due sagome poste ai lati dello stand, una raffigurante Pitagora, l'altra un soldato spagnolo del XVI secolo, entrambe con QRcode e relativo video, e poi da due plastici, il primo raffigurante la Colonna di Capocolonna ed il secondo l'elmo greco di Phayllos, anche questi dotati di QRcode.
Si può anche effettuare il tour virtuale del Castello di Carlo V, attraverso un casco visore ed utilizzando un'applicazione custom per video 360° interattivi. Con movimento libero e guidato si può compiere una emozionante esplorazione nella fortezza.
L'assessore Galdieri coaudivata dalla componente dello staff Annalisa Esposito e dalle dipendenti comunali Valeria Cassano e Carmen Messinetti ha accolto i tantissimi alunni delle scuole crotonesi che già da questa mattina hanno preso "d'assalto" l'installazione facendo da "guida"in questo viaggio virtuale alla scoperta dell'antica Kroton.
"Lo stand della città di Crotone – ha detto l'assessore Valentina Galdieri – è stato il più visitato nel corso della Borsa mediterranea del turismo di Paestum. La proposta dell'amministrazione ha riscosso grande interesse ed attenzione sia da parte dei visitatori che degli operatori. Abbiamo ritenuto giusto che anche i nostri concittadini potessero prendere visione di questa innovativa forma di promozione di Crotone. Tra l'altro alcune delle installazioni resteranno nel Museo di Pitagora e potranno essere ancora messe a disposizione di quanti vorranno conoscere la nostra storia millenaria. Restano patrimonio della città" ha concluso l'assessore Valentina Galdieri. All'iniziativa odierna ha partecipato la consigliera regionale Flora Sculco».
Migliaia di documenti, a partire dal 1700 in poi, che raccontano la storia della città di Crotone, sono ora messi a disposizione dei cittadini, degli studiosi, degli alunni delle scuole.
«Il frutto di un lavoro certosino – spiega una nota del comune – messo in campo dall'assessorato alla Cultura, avvalendosi di un finanziamento regionale, per il quale l'amministrazione ha visto apposito bando, e che ha consentito non solo di catalogare gli oltre 20.000 documenti dal notevole valore storico ma anche di recuperare, attraverso un delicato lavoro di restauro, molti fascicoli danneggiati da un incendio avvenuto molti anni fa. L'iniziativa è stata presentata questa mattina presso la sede dell'Archivio storico comunale dall'assessore alla Cultura Valentina Galdieri
"Non è solo un lavoro – ha detto l'assessore – di grande recupero della nostra storia, espresso attraverso una minuziosa documentazione, ma anche un recupero identitario. L'affermazione della nostra identità è stata il filo conduttore del mio assessorato in questi mesi. Con questo progetto siamo all'avanguardia realizzando una attività che non solo recupera ma digitalizza i documenti per permetterne una più facile consultazione", ha concluso l'assessore Galdieri.
Un lavoro di squadra e di studio realizzato con lo staff dell'assessorato tra cui Annalisa Esposito, e con i dipendenti, coordinati dalla dirigente Teresa Sperlì, Valeria Cassano, Carmen Messinetti, Silvana Sotira e Antonio Siclari che l'assessore Galdieri ha inteso ringraziare per la preziosa collaborazione.
La parte tecnica è stata curata dalle società "Scripta Manent" per quanto attiene il restauro dei documenti e dalla "Sinapsys", nel corso della conferenza rappresentata da Fabrizio Merola per quanto attiene il riordino e la digitalizzazione informatizzata. Un patrimonio documentale è a disposizione nella sede dell'archivio ubicata in via Vittorio Emanuele.
Gli atti più antichi risalgono alla seconda metà del 700: tra essi vere e proprie chicche come il Catasto Onciario e i Libri dei Parlamenti. Ed altro materiale di pregio come le deliberazioni del Decurionato che risalgono all'inizio del 1800 o il Catasto Murattiano (1808 – 1810). Il materiale restaurato riguarda in particolare i Giornali dell'Intendenza che vanno dal periodo 1847 – 1852.
Sono documenti risalenti al periodo storico della dominazione francese sulla città e della successiva fase borbonica. E' stato un lavoro molto delicato che ha richiesto l'intervento di restauratori e tecnici esperti. Così come la digitalizzazione dell'archivio, compito complesso, che ha richiesto competenze specialistiche
Sono stati processi diversi tra loro: i formati delle immagini, la gestione del flusso di lavoro quotidiano, la politica di conservazione delle immagini nel lungo periodo, la scelta delle modalità di consultazione al pubblico. Nel corso della conferenza stampa l'assessore Galdieri ha anticipato che l'amministrazione si è aggiudicato un finanziamento di 80.000 € nell'ambito del bando "Biblioteca Casa – Quartiere" del Mibact».
L'assessore alla Cultura Valentina Galdieri, in relazione alle recenti notizie relative a un possibile trasferimento dei beni archeologici custoditi a Palazzo Morelli ha scritto al ministro Dario Franceschini in cui ha manifestato la netta contrarietà all’eventualità.
Nella nota dell'assessore Galdieri si legge: «Apprendo dalla stampa locale che i beni archeologici custoditi a Palazzo Morelli di via Risorgimento a Crotone, potrebbero traslocare a Lamezia a causa di un taglio dei costi da parte del ministero dei Beni archeologici e culturali.
Chiedo a lei, ministro, nella mia veste di assessore ai Beni culturali, se questo allarme sia fondato o meno. Nel caso la notizia dovesse rispondere al vero, esprimo tutta la contrarietà mia e della comunità che rappresento per l'ennesima azione di spoliazione, archeologica e culturale, che si attua a danno della città di Crotone e del suo patrimonio culturale.
Vede, signor Ministro, quei reperti che si vorrebbe portare via da Crotone, rappresentano la sua storia e non solo devono rimanere sul territorio crotonese, ma devono rivedere la luce, devono essere resi fruibili, i cittadini devono avere la possibilità di conoscere ciò che è emerso dalla terra di questa città, perchè la grande storia di Kroton non può ancora una volta essere seppellita, violentata e portata via per arricchire culturalmente altri territori o magari abbandonata e dimenticata in qualche sottoscala di qualche ufficio della Soprintendenza.
La città di Crotone è stanca di subire questa scarsa attenzione per la valorizzazione dei beni culturali locali. Non bastava la totale mancanza di attenzione sulla questione "bonifica Castello Carlo V", ricordo che la fortezza aragonese rappresenta un "unicum" nel meridione se non in Italia. Chiuso da 20 mesi, l'interno del castello rischia addirittura di essere compromesso, i locali, per come si evince dalle relazioni dell'esperto qualificato, non risultano contaminati, pertanto non possono più rimanere chiusi.
Non bastava lo scarso impegno che sta impiegando per il progetto Antica Kroton, il più grande progetto di valorizzazione archeologica dopo Pompei e i Fori Imperiali, e che rischia di vedere i suoi finanziamenti andare in fumo. Un progetto che potrebbe segnare una svolta in un territorio cosi martoriato come quello della città di Crotone, che oggi sta riscoprendo la sua identità.
Se a questo si aggiunge che i tesori trovati sotto ai nostri piedi, sotto la nostra terra, appartenenti al nostro popolo. quello dei Krotoniati, possano essere portati via da Crotone, le anticipo, ministro, che a questo ennesimo saccheggio la città di Crotone non ci sta. Ribadisco l'inutilità di qualsiasi dichiarazione che possa mitigare le nostre preoccupazioni magari sostenendo che quei reperti una volta studiati e catalogati ritorneranno in città.
Mi dispiace sottolineare che l'atteggiamento tenuto dal Mibac in questi anni e dai suoi uffici territoriali ha totalmente cancellato la fiducia che la città di Crotone riponeva nel suo Dicastero.
Mi auguro che questa notizia non trovi fondamento, e Le chiedo, invece di trovare soluzioni ai problemi del territorio, perché al momento l'unica soluzione per rendere fruibili i beni culturali presenti in Palazzo Morelli è stata avanzata dall'amministrazione comunale di cui faccio parte che all'interno del progetto Antica Kroton ha messo a disposizione un edificio pubblico, proprio per far fronte all'esigenza di dover fare conoscere al mondo intero la storia di Kroton. E non è pensabile che una città debba rinunciare ad avere una biblioteca degna di questo nome perché gli unici locali a disposizione dell'Ente, idonei per metratura e destinazione, siano oggi occupati a titolo gratuito dal Polo Museale e dalla Soprintendenza.
Nell'ottica di una collaborazione tra enti, le chiedo di prestare attenzione al nostro territorio e di trovare soluzioni fattibili a sostegno dei processi di sviluppo e di crescita già avviati, di questo nostro territorio».
L'assessore alla Cultura del Comune di Crotone, Valentina Galdieri, non nasconde l'amarezza dopo la riunione del tavolo tecnico, convocata mercoledì scorso in Prefettura, per la bonifica della fortezza aragonese.
«Ci abbiamo provato con tutte le nostre forze – riferisce in una nota – e senza risparmiare alcuna energia, ma purtroppo il nostro Castello non verrà riaperto a breve. La Regione Calabria, così com'è stato puntualmente riportato da alcuni organi di stampa, ha presentato, nelle scorse settimane, alcune osservazioni e richiesto ulteriori sondaggi e analisi che, a quanto sembra, la Sovrintendenza è impossibilitata a fare per mancanza di risorse. Si è venuto a creare, in tal modo, un vero e proprio stallo che ha già generato un ritardo di almeno sei mesi per l'inizio dei lavori di bonifica, per cui il Castello di Carlo V, molto probabilmente, resterà chiuso al pubblico anche per la prossima estate».
«È stata presentata – riferisce Galdieri –, una relazione tecnica, condivisa da tutta la giunta, con l'obiettivo di riaprire al pubblico almeno parte della fortezza, tra cui la "Torre aiutante", con ingresso indipendente dalla Villa Comunale, e l'ex "Caserma Campana" con ingresso esclusivo ai dipendenti del Polo museale. Se fosse accettata la proposta dell'amministrazione comunale si potrebbero raggiungere immediatamente due obiettivi: la parziale riapertura del Castello di Carlo V, e la possibilità di trasferire i dipendenti del Polo Museale dalla Principe di Piemonte, così da adibire i locali di una scuola storica della città a nuova biblioteca comunale, in modo tale da ristabilire a tutti gli effetti il servizio bibliotecario per i crotonesi».
«Si ha quasi l'impressione – commenta la Galdieri – che del nostro Castello non importi nulla a nessuno. Abbiamo avvertito la sensazione che questo Complesso Monumentale non sia considerato importante, se non per la città di Crotone. Eppure, vorrei ricordare, la fortezza aragonese rappresenta un "unicum" nel meridione se non in Italia».
Oltre al problema della bonifica, il Castello rischia di pagare la chiusura anche in termini strutturali.
«La fortezza aragonese – continua l'assessore alla Cultura – ha bisogno di essere riaperta anche per salvaguardia del monumento stesso. Quei locali hanno bisogno di aria, non possono restare troppo chiusi, e di una continua manutenzione altrimenti rischiamo che si degradino a tal punto che, il giorno in cui saranno riaperti, necessiteranno di ulteriori risorse per il ripristino».
«Tutti gli sforzi fatti – commenta Galdieri – da questa amministrazione, documentati dalle continue lettere con le Soprintendenze sono stati vani, le richieste della città si sono infrante contro un muro di gomma costituito dalla indifferenza del Governo nazionale».
«La città – conclude l'assessore Galdieri – paga il prezzo della solitudine! Purtroppo siamo stati lasciati soli e chi a Roma ha ruolo e dimensione per poter sostenere e aiutare il Castello di Carlo V ha deciso di lavarsene le mani. I "Ponzio Pilato" sono stati un ulteriore danno fatto a questa città. Perché come diciamo spesso "i problemi sono a Crotone ma le soluzioni si trovano da altre parti", ed il Castello è diventato una vicenda simbolo di quanto poco conti Crotone sui tavoli ministeriali».
«Si parte! L'amministrazione comunale ha il piacere di comunicare l'imminente avvio del servizio di trasporto scolastico a partire da venerdì 18 ottobre 2019». Lo rende noto in un comunicato Valentina Galdieri, assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Crotone.
«Oggi ho volentieri incontrato una delegazione di mamme che protestavano per il mancato avvio del trasporto scolastico». Lo rende noto l’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Crotone, Valentina Galdieri. «Mi sono confrontata con loro – scrive l’assessore – e ho spiegato le ragioni di questo ritardo, ma visto che qualcuno fa finta di non comprendere, sarò ancora più chiara. Noi siamo pronti! Gli atti ci sono. I soldi ci sono. Li abbiamo appostati in bilancio e lì sono rimasti proprio per finanziare il trasporto scolastico, un servizio che riteniamo fondamentale per tutte le famiglie. Così come abbiamo fatto per la mensa scolastica, che è partita oggi, noi siamo stati sul pezzo sin dal mio insediamento, avvenuto a luglio. Il problema c'è, ma non è nostro. La Corte dei Conti del Piemonte, con la deliberazione n. 46 del 27 maggio 2019, ha determinato che l'intero costo del servizio di trasporto scolastico gravasse direttamente ed esclusivamente sugli utenti, cioè sulle famiglie. Una decisione che non solo non condividiamo ma che non possiamo accettare. Una sentenza che lede il diritto allo studio e che aggredisce le fasce più deboli della società, Il problema è così grosso che il Governo è da luglio che è sollecitato, dai Comuni e dalle associazioni, per l'adozione di un provvedimento d'urgenza per orientare gli enti locali nell'adozione degli atti relativi al servizio per il corrente anno scolastico. In un territorio come il nostro, far gravare il costo del trasporto scolastico solo sulle famiglie è intollerabile. L'ho già denunciato a fine luglio, ma, purtroppo, sono stata inascoltata. Ora aspettiamo il Consiglio dei Ministri di giovedì prossimo in cui mi auguro sia inserita quella modifica all'art. 5, comma 3, del D.lgs 63/2017 che possa consentire ai Comuni di poter intervenire a sostegno delle famiglie. Se qualcuno pensa di fare polemica contro il Comune sul servizio scolastico ha preso una grossa cantonata. Mi auguro che questa vicenda si concluda presto, così da poter immediatamente attivare, cosa che siamo già pronti a fare, il servizio di trasporto scolastico. Come assessore alla Pubblica Istruzione e come mamma sono pronta ad affiancare la protesta se il Governo non darà seguito a quanto promesso».