«Dire che non abbiamo voluto salvare persone, e quei bambini, è una calunnia non verso il governo ma verso lo Stato italiano, gli uomini e e le donne delle forze dell'ordine. E' una mancanza di rispetto verso di loro». Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in replica a Montecitorio dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo.
«Il 26 marzo, nei luoghi simbolo di tutte le città italiane - informa un comunicato -, la "Rete 26 febbraio" lancia una mobilitazione generale per ricordare la strage di Cutro e denunciare la continua disumanizzazione dei migranti e la criminalizzazione del soccorso e della solidarietà!».
ROMA Una richiesta di accesso agli atti rivolta alla premier Meloni, ai ministri Matteo Piantedosi e Matteo Salvini e al Centro nazionale di Coordinamento del soccorso in mare, per capire "cosa è accaduto davvero quella notte" a Cutro.
È stato recuperato oggi, in mare, in località Steccato di Cutro (Crotone), il corpo di un uomo, vittima del naufragio di migranti del 26 febbraio scorso.
Arrivati vicino alla costa, gli scafisti, visto che le condizioni del mare erano peggiorate, hanno iniziato a fare salire sulla plancia i migranti per prepararli allo sbarco e hanno puntato verso la spiaggia. Poi hanno visto delle luci a riva e pensando fosse la polizia hanno fatto una manovra repentina. Le onde alte però hanno fatto inclinare la barca che è andata a sbattere sulla secca.
L'organizzazione turca che sovrintende ai viaggi verso l'Italia di tanti disperati provenienti dai paesi asiatici si è fatta pagare il viaggio anche dai superstiti del naufragio di Steccato di Cutro.