La titolare del noto villaggio aveva fatto spostare in altra direzione la foce del torrente Vorga nel comune di Isola di Capo Rizzuto per fare allargare la spiaggia. Quella ricadente nella zona di Capopiccolo. Nella mattinata di ieri, i militari della Capitaneria di porto–Guardia Costiera, in esecuzione del provvedimento emanato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Crotone, hanno posto sotto sequestro la porzione di arenile coincidente con lo sbocco a mare del fiume. L'operazione è avvenuta nell'ambito del protocollo d'intesa, voluto dall'Ufficio della Procura della Repubblica di Crotone e sottoscritto nei giorni scorsi con i sindaci dei comuni di Crotone e Isola Capo Rizzuto, riguardante anche la messa in pristino stato delle aree demaniali marittime a seguito degli abbattimenti di manufatti abusivi e non condonabili.
Il provvedimento, a carico della signora P.M., di Isola Capo Rizzuto, è stato emesso al termine delle indagini condotte a partire dal 2011 e riguardanti reati di abusivismo a danno del pubblico demanio marittimo. Nello specifico, viene contestata l'occupazione abusiva del tratto di arenile dolosamente formato dalla deviazione del torrente Vorga. Di fatto, lo spostamento della foce ha consentito, negli anni, di ampliare la spiaggia a disposizione di un noto villaggio ricadente nella zona sulla quale, durante la stagione estiva, vengono piazzati ombrelloni e sdraio consolidando in tal modo il grave danno arrecato all'area demaniale. Il sequestro preventivo consentirà all'ente comunale, incaricato della custodia giudiziale e delegato alla gestione dell'area, di eseguire lavori di ripristino dello sbocco a mare del torrente ed in generale dello stato dei luoghi.
Un vasto incendio ha coinvolto ieri in tarda serata un fienile situato in una zoan rurale di Isola Capo Rizzuto. Erano le 22.15 quando due squadre dei vigili del fuoco di Crotone sono intervenute in località Sant'Anna dietro segnalazione di un incendio che stava coinvolgendo un capannone con all'interno circa mille di balle di fieno. I vigili hanno lavorato molte ore per limitare i danni alla struttura ed evitare che le fiamme si propagassero ad altri locali adiacenti.
Domani, giovedì 3 marzo, alle ore 11, presso la prefettura di Crotone, alla presenza del prefetto Vincenzo De Vivo, del questore e degli altri vertici delle forze di polizia, sarà sottoscritto un protocollo d'intesa in materia di acquisizione e demolizione di manufatti abusivi riguardanti i territori dei Comuni di Crotone e di Isola Capo Rizzuto. Il protocollo sarà sottoscritto dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, Giuseppe Capoccia, e dai sindaci dei Comuni di Crotone e di Isola Capo Rizzuto, Peppino Vallone e Gianluca Bruno.
Ammessi al rito abbreviato i 24 indagati nell'inchiesta sull'eolico di Isola Capo Rizzuto, tra i quali compare anche il consigliere regionale Giuseppe Graziano all'epoca dei fatti componente del Nucleo di valutazione dell'impatto ambientale (Via). Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di abuso d'ufficio, falso e interposizione fittizia di quote societarie. L'accusa in questo procedimento e' rappresentata dal sostituto della Dda Domenico Guarascio e dal pm della procura ordinaria Paolo Petrolo. Il Parco eolico di Isola Capo Rizzuto e' stato sequestrato il 13 luglio del 2012 su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. L'antimafia catanzarese, infatti, ritiene che la cosca Arena avrebbe avuto interessi a alla realizzazione di questa struttura da 48 pale eoliche dal valore di alcune centinaia di milioni di euro. Il processo avra' inizio il prossimo 27 maggio, data in cui e' prevista la requisitoria.
Il consiglio comunale di Isola Capo Rizzuto ha approvato all'unanimità l'adesione New-Co denominata "Società aeroportuale gestione aeroporto Sant'Anna Spa" (Sagas Spa). Nella sua relazione il sindaco Gianluca Bruno ha dichiarato: "Lo scalo aeroportuale Sant'Anna per il nostro territorio, e non solo, è di vitale importanza, purtroppo devo constatare che non tutti hanno la reale percezione di questo. L'aeroporto si sostiene soprattutto per il grande sforzo che fanno i comuni. Ad oggi non abbiamo ancora dati ufficiali della curatela fallimentare sulla "Sant'Anna Spa", dalle stime fatte ad oggi ci sta costando 300 mila euro al mese, senza dubbio eccessivi. Purtroppo dobbiamo sapere che viaggiare a bassi costi non è sicuramente conveniente per la società di gestione, lo è per il cittadino senza dubbio ma la società non percepisce la tassa d'imbarco e di conseguenza avrà delle perdite. In questi giorni c'è la polemica sull'aumento tasse, sono rammaricato per la strategia di Ryanair che è andata a bersagliare i tre aeroporti più in difficoltà, Alghero, Pescara e Crotone. Come mai non Reggio Calabria o Bergamo? Perché li c'è la concorrenza di altre compagnie, qui invece trova la forza di essere solo, è un pretesto per fare pressione sul governo perché in realtà, almeno su Crotone, Ryanair non paga i diritti d'imbarco essendo una società a basso costo, quindi l'aumento tasse non tocca la società low cost. Questo territorio, così come Alghero o Pescara non meritano tale trattamento. Detto ciò concludo dicendo che la nuova società si chiamerà Sagas (Società aeroportuale gestione aeroporto Sant'Anna) con sede legale nel centro direzionale di Isola Capo Rizzuto. Faremo di tutto per mantenerlo vivo, considerando anche che quest'anno c'è stato un aumento del 40%, a questo va aggiunto che il Crotone Calcio sta seriamente rischiando di andare in Serie A e un aeroporto vicino è molto comodo, l'indotto che porta una gara di Serie A sarà molto importante anche per il nostro territorio. Inoltre il club velico sta organizzando manifestazioni mondiali e noi ci stiamo organizzando per ospitare tutto quest'afflusso, non possiamo permetterci di chiudere".
ISOLA CAPO RIZZUTO - I militari della Tenenza hanno denunciato in stato di libertà F.P, di 59 anni, per ricettazione e impossessamento illecito di beni archeologici poiché, a seguito di una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di alcune anfore sospette e di due metal detector. Il tutto è stato posto sotto sequestro. Il possesso dei reperti e della strumentazione ha fatto ritenere che dietro vi sia l'attività di "tombarolo".