Non si ferma all'alt ed è stato arrestato dopo un inseguimento sulla statale 106 dai Carabinieri. Nella nottata appena trascorsa i Carabinieri della tenenza di Isola Capo Rizzuto hanno tratto in arresto Antonio Bevilacqua di 32 anni per resistenza e violenza nei confronti di pubblico ufficiale. Erano le 2 di notte e i militari della tenenza, durante un normale posto di controllo all'ingresso di Isola, hanno intimato l'alt a una piccola utilitaria con alla guida Bevilacqua che, nel frangente, era accompagnato da un minore. Il 32enne, non solo non ha ha risposto all'ordine dei militari, ma, quasi rischiando di investirli, ha accelerato per darsi alla fuga sulla Statale 106 in direzione Crotone. Ne è nato quindi un inseguimento durante il quale Bevilacqua ha più volte azzardato manovre molto pericolose per sé e per l'auto militare che lo inseguiva. Arrivati all'altezza del cavalcavia Crotone-sud, complice l'arrivo di rinforzi tempestivamente inviati dalla Centrale operativa del Comando provinciale, Bevilacqua, braccato e non sapendo come riuscire ad eludere nuovamente il controllo è così andato a impattare da solo contro il guard rail a lato della carreggiata. Non pago di quanto commesso fin allora, una volta uscito dall'auto, il 32enne avrebbe inoltre cercato di dimenarsi per evitare che i militari lo fermassero, ma invano: i Carabinieri sono riusciti ad ammanettarlo tra le minacce e gli improperi di diversi parenti del giovane che avevano passato la serata con lui e che erano giunti sul posto dopo qualche minuto. Sia l'arrestato che il minore sono stati quindi fatti refertare dai medici del 118 che hanno riscontrato lievi escoriazioni per l'arrestato (dovuta all'impatto della macchina con i l guard rail) e nulla per quanto riguarda il minore. Questa mattina è avvenuta la convalida dell'arresto con la sottoposizione da parte del giudice di Bevilacqua all'obbligo di firma presso la Polizia giudiziaria.
Cinque bungalow di 50 metri quadrati ciascuno e un locale adibito a bar e minimarket sono stati distrutti da un incendio, sulle cui cause sono in corso accertamenti, scoppiato in un campeggio di Isola Capo Rizzuto. La struttura era deserta per fine stagione. Sul luogo dell'incendio, in località Fratte, sono intervenute due squadre di vigili del fuoco con altrettanti automezzi. Sul posto anche i carabinieri che hanno avviato accertamenti sulla natura del rogo.
«A seguito di un caso mortale di meningite che ha colpito un mediatore culturale, avvenuto nel novembre 2014 [LEGGI ARTICOLO], abbiamo chiesto trasparenza sulle misure di profilassi adottate dall'azienda sanitaria di Crotone per tutelare non solo il diritto alla salute degli operatori, ma anche quello dei migranti che si trovano nel Cara di Isola di Capo Rizzuto in Calabria. 'Tutela della privacy' è stata la risposta di diniego del sottosegretario in Aula». Lo afferma in una nota la senatrice del M5s Ornella Bertorotta (foto), prima firmataria di una interrogazione in Senato. «Sulla profilassi del personale di polizia [LEGGI ARTICOLO] - aggiunge - entrato in contatto con l'operatore infetto ci è stato fornito dal sottosegretario ogni dettaglio numerico e qualitativo, mentre per le donne migranti e i bambini la Asp e il governo si trincerano dietro un diniego motivato da protezione dei dati personali. Le regole non valgono per tutti? In particolare, per questi ultimi già il garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria aveva chiesto di avere contezza delle procedure seguite per prevenire un possibile contagio. Richiesta indirizzata invano alla Asp di Crotone. A noi pare evidente che non sia questo il modo di gestire un Cara e di prevenire emergenze sanitarie che per il solo fatto di non essere esplose a tappeto possano giustificare l'assenza di trasparenza nella profilassi e nei controlli sanitari».
ISOLA CAPO RIZZUTO - Deferito in stato di libertà un cittadino di Isola Capo Rizzuto poiché trovato in possesso di un metal detector e di 43 reperti archeologici. L'uomo è stato denunciato dalla Polizia a seguito di controlli effettuati nel corso della mattina di oggi nell'ambito del piano d'azione nazionale e transnazionale denominato "Focus 'ndrangheta". Perquisizioni e controlli sono stati effettuati su strada dalla squadra Mobile della Questura di Crotone e dal Reparto prevenzione crimine di Cosenza. Oltre alle innumerevoli persone sottoposte a controllo, è stata anche esperita una perquisizione a carico di C. F., nato a Isola di Capo Rizzuto, di 43 anni, gravato da precedenti di Polizia. L'uomo è stato trovato in possesso di un metal detector, nonché di 43 reperti archeologici, quali anelli, monete in bronzo e argento, pesetti, un'ampolla "del pellegrino" ed altro, risalenti ad un ampio lasso di tempo, compreso tra l'età magnogreca e l'alto Medio Evo, per un valore stimato di diverse migliaia di euro. È verosimile che tali oggetti, recuperati a seguito di scavi clandestini nei siti archeologico della provincia, fossero destinati al mercato nero che va ad alimentare il traffico illecito dei reperti archeologici. I repseri sono stati sottoposti a degli esperti della Soprintendenza per una prima stima. Nel frattempo sono stati sequestrati, unitamente al metal detector, mentre C.F. è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.
Sono tre le ragazze calabresi della sezione di Catanzaro dell'Associazione italiana persone down che da sabato inizieranno un'esperienza lavorativa in un resort ad Isola Capo Rizzuto. Antonia di 23 anni, Ester di 21 e Raffaella di 22 lavoreranno rispettivamente al bar, al servizio colazione e come receptionist nel Cala Greca Resort. Il lavoro, che dura una settimana, è un primo passo per la sensibilizzazione sul territorio calabrese sul tema dell'inserimento lavorativo delle persone con disabilità intellettiva. «Questa prima esperienza sul campo, che per le tre protagoniste - è scritto in una nota - è il primissimo approccio con il mondo del lavoro, nasce dalla sensibilizzazione effettuata sul territorio nell'ambito del progetto "Lavoriamo in rete", promosso dall'Aipd nazionale e finanziato dalla Fondazione con il Sud». Il progetto coinvolge 13 operatori e 13 Sezioni Aipd (35 persone con sindrome di Down e 35 famiglie), sei regioni nel Sud Italia e le due Isole (Bari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Lecce, Matera, Milazzo-Messina, Napoli, Oristano, Potenza, Reggio Calabria, Termini Imerese). Il risultato segue quello già ottenuto dalla sezione Aipd di Oristano con due stage che si stanno attualmente svolgendo in Sardegna.
«Hanno commesso una serie di atti osceni davanti ad adulti e minorenni e per rispetto ai nostri clienti abbiamo deciso di allontanarli. Non c'è stata nessuna discriminazione». E' quanto ha detto all'ANSA la direttrice del Camping Pizzo Greco di Capo Rizzuto, Anna Greco, specificando che l'episodio ha riguardato due trans e un loro amico, allontanati dal camping nei giorni scorsi [LEGGI ARTICOLO]. «La sera della vigilia di ferragosto - ha aggiunto Anna Greco - c'è stato uno schiuma party e le due trans insieme ad un loro amico hanno avuto un comportamento davvero poco gradevole. Davanti ai nostri clienti, molti dei quali infastiditi, hanno avuto comportamenti espliciti con atti osceni. I tre sono stati invitati più volte ad evitare questi atteggiamenti ma hanno proseguito per tutta la serata. Abbiamo ricevuto numerose proteste da parte dei clienti per l'atteggiamento avuto. E pensare che ero stata proprio io ad accettare il loro ingresso, considerato che da noi preferiamo escludere i single. Lo schiuma party - ha concluso la direttrice della struttura - doveva essere un momento di divertimento ed invece c'è stato questo spiacevole episodio che ha creato imbarazzo e proteste tra i nostri clienti. La mattina dopo abbiamo invitato le due trans e il loro amico a lasciare la struttura per evitare che si ripetessero altri episodi come quelli della sera prima».