La Pro Loco di Strongoli e il moto club “Shot Gun le mc chapter brvtivm” donano materiale ospedaliero all’ospedale civile “San Giovanni di Dio” di Crotone.
Il nuovo decreto firmato giovedì scorso dai commissari Scura e Urbani per la riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese prevede 8 aree (reparti) e 39 discipline sanitarie per lo spoke di Crotone. All'interno di queste classificazioni vengono distinte le strutture semplici, quelle complesse e quelle dipartimentali. Sono in tutto 591 i posti letto assegnati al territorio di Crotone: il rapporto è di 3,3 per ogni mille abitanti. Nel compenso aumentano di 10 unità i posti letto assegnati alla sanità pubblica, mentre restano sostanzialmente invariati quelli che vengono accordati alle strutture private.
Cosa cambia allora per il San Giovanni di Dio di Crotone? Molte le promesse disattese scorrendo lo schema di riorganizzazione. Come annunciato ieri [LEGGI ARTICOLO] non figurano nel provvedimento il reparto di Nefrologia, così come sparisce Dermatologia e viene declassata Anatomia patologica. Inoltre, non si fa più menzione del reparto di Emodinamica "fiore all'occhiello" della riorganizzazione annunciata dall'ex commissario ad acta Peppe Scopelliti e recentemente confermata dai commissari Scura e Urbani, così come dal commissario Asp Sergio Arena. Nel decreto figurano comunque altre novità. Il provvedimento, è giusto sottolinearlo, prima di diventare operativo, dovrà passare il vaglio del ministero della Salute e del Mef.
Una importante novità riguarda Neurologia che avrà la "stroke unite", ossia l'equipe che si occupa dell'emergenza ictus. Diventa struttura semplice territoriale (prima non era riconosciuta) Diabetologia. Chirurgia vascolare rappresenta una vera novità in quanto prima non figurava e adesso viene introdotta nella rete ospedaliera come struttura semplice dipartimentale. Anche a Oculistica, Otorinolaringoiatria, Recupero e riabilitazione, Servizio trasfusionale e Laboratorio di analisi viene riconosciuto lo stesso ruolo di struttura dipartimentale. Così come è accaduto per Nefrologia, neanche Microcitemia è stata riconosciuta come unità a sé stante: rimarrà un servizio previsto nel reparto di Medicina.
È trascorso giusto un mese dalla visita del commissario regionale alla sanità Massimo Scura al San Giovanni di Dio di Crotone e, più specificatamente, nel reparto di Neonatologia, dove purtroppo la Tin (Terapia intensiva neonatale) non è più attiva da diverso tempo. Con tutti gli importanti disagi e le quotidiane problematiche, con le quali il personale medico ed i pazienti si devono purtroppo scontrare e confrontare. È proprio su richiesta dell'onorevole Sebi Romeo, capogruppo Pd, il consiglio regionale affronterà la questione Tin lunedì 31 agosto. Ma basterà per far sì che il fondamentale reparto venga ripristinato nel più breve tempo possibile? Vorremmo infatti capire e sapere quale seguito avranno le promesse, per ora solo verbali, esternate pubblicamente da Scura in occasione della sua visita a Crotone. E passateci la battuta: non si fanno le nozze coi fichi secchi... Il commissario Scura, ad oggi, ha solo autorizzato l'assunzione di un solo medico entro gennaio. Quando invece ne necessiterebbero almeno quattro. Vorremmo inoltre capire se nel mese di settembre partiranno le richieste dei concorsi e le graduatorie, se le stesse scorreranno, e se soprattutto si provvederà poi all'assunzione di altri medici. L' emergenza continua che attanaglia la Tin dell'ospedale crotonese deve assolutamente finire, così come, di conseguenza, "il gravoso flusso migratorio" delle mamme in gravidanza cosiddetta "pretermine", (al di sotto delle 32 settimane) vero i nosocomi di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Questi ultimi, a loro volta, alle prese con evidenti problemi di sovraffollamento delle rispettive Tin. Tornando alla precaria ed insostenibile situazione che si vive all'interno del San Giovanni di Dio, un triste dato va necessariamente sottolineato e posto all'attenzione generale: un solo medico per due reparti, neonatologia e pediatria, e per giunta di notte. Più emergenza di così. Soltanto l'abilità e bravura dei quattro medici di neonatologia e pediatria, hanno spesso evitato il peggio. Sarebbe corretto e più che mai opportuno, per medici e pazienti, con la Tin riaperta, che il pediatra si dedicasse solo ai bambini, ed il neonatologo a mamme e nascituri. Settembre, quasi certamente, ci fornirà molte risposte in tal senso, e tutte fondamentali. Anche se l'attuale commissario regionale alla sanità Massimo Scura verrà avvicendato, o resterà al suo posto. Il danno oltre alla beffa proprio no.
Fatalità, sembrerebbe questa la causa del decesso di una donna avvenuto questa notte al San Giovanni di Dio a Crotone. Sarà comunque l'autopsia a stabilirne le cause. Fatto sta che all'una di questa notte, Maria Scarpino di 35 anni, infermiera di Verzino al quinto mese di una gravidanza gemellare, ricoverata al San Giovanni di Dio da domenica scorsa per dolori addominali, è deceduta a causa di una dissezione dell'aorta, patologia purtroppo imprevista ed imprevedibile. Una notte tragica e movimentata quella vissuta dai sanitari che hanno tentato invano di salvare la donna. Dal reparto di ginecologia, la partoriente è passata in rianimazione, quindi alla tac. Ma l'intervento è risultato praticamente impossibile. La donna infatti in sala operatoria non ci sarebbe mai arrivata. Maria lascia una bimba di 3 anni, era molto probabilmente affetta da sindrome di Marfan, patologia genetica. È stata comunque aperta una inchiesta che stabilirà con certezza le cause della morte della donna ed eventuali responsabilità.
Decine e decine di bambini con infezioni batteriche alla cute vengono ricevuti quasi quotidianamente, da circa due settimane a questa parte, presso il pronto soccorso del San Giovanni di Dio a Crotone. Le infezioni sono provocate da diversi batteri come enterococchi, stafilococchi e coliformi. C'è un'alta probabilità che, tali spiacevoli insorgenze, siano generate dalle condizioni non ottimali della sabbia e del mare. La notizia è subito rimbalzata sui social network, destando non poche preoccupazioni tra i genitori crotonesi (foto). Anche se al momento non vi è alcuna comunicazione ufficiale da parte dell'Azienda sanitaria crotonese, i sanitari stanno comunque fronteggiando i numerosi casi che sembrano non essere ormai più eventi sporadici. Come è possibile notare dalla foto a corredo dell'articolo i piccoli pazienti arrivano al nosocomio cittadino con evidenti segni di eruzione cutanea e bruciori. I casi si starebbero verificando maggiormente su bambini perché trascorrono più tempo a contatto con la sabbia e con il mare, ma soprattutto in quanto definiti soggetti "immuno deficit", cioè più vulnerabili a livello di difese immunitarie. Tali infezioni batteriche vengono quindi curate con terapia antibiotica e divieto assoluto di esposizione al sole. Dal punto di vista medico-scientifico non è stata ancora stabilita alcuna connessione con le frequenti fughe di acque bianche che si stanno verificando in queste settimane sul litorale cittadino e che stanno provocando numerosi disagi a cittadini e turisti con divieti di balneazione e cattivi odori nei tratti di spiaggia interessati. Inoltre, c'è da sottolineare che la depurazione crotonese viene gestita con un impianto malfunzionante e che, al massimo della sua capacità, riesce a servire 30mila utenti, tra l'altro, con una società sull'orlo del fallimento e con lavoratori senza stipendio. A ciò si aggiunga che la popolazione residente nel periodo estivo aumenta e ciò sta portando al collasso rete fognaria della città. Ultima riflessione: e chissà quanti altri scarichi abusivi, in questi giorni d'estate, confluiscono direttamente in spiaggia e in mare!