Bonifica Crotone, Oliverio: «Io ''fatto fuori'' dopo la firma del Piano operativo»
«So bene bene che la Calabria è considerata terra di conquista e di facili saccheggi. Tuttavia cercare di mettere in campo azioni che andrebbero a compromettere definitivamente il territorio e la salute dei cittadini è assolutamente inaccettabile». È quanto scrive l'ex presidente della giunta regionale calabrese, Gerardo Mario Oliverio.
«È il caso – specifica nella nota – della delicata questione della bonifica del sito industriale di Crotone. Si sta cercando di fare passare che i ritardi del risanamento siano dovuti a pastoie burocratiche e alla diversa visione tra gli Enti. Niente di più falso», assicura Oliverio.
«Come dimostrano atti e documenti anche ministeriali – incalza Oliverio –, durante la mia Presidenza della Regione si era data una concreta accelerata sino ad approvare il progetto di bonifica con la prescrizione che i veleni venissero portati da Eni fuori dalla Calabria. Prescrizione sottoscritta e approvata in sede di Conferenza dei servizi presso il ministero dell'Ambiente a fine ottobre 2019 dopo tre anni di serrato confronto e di intenso lavoro».
«Subito dopo la firma di quel Piano di bonifica – sostiene Oliverio –, stranamente e per fatto completamente destituito di fondamento, sono stato fatto fuori dalla Presidenza della Regione. Coloro che mi hanno succeduto non hanno dato seguito alla realizzazione del Piano di Bonifica, pretendendo da Eni il rispetto degli obblighi stabiliti dal Piano (Paur)».
«Leggo che oggi qualcuno vorrebbe modificare quel Piano di bonifica – stigmatizza Oliverio – rimuovendo quei vincoli in modo da lasciare i veleni a Crotone. È grave che in questi quattro anni che ci separano dal 2019, questa vicenda sia passata nel dimenticatoio salvo risvegliarsi oggi con il tentativo di vanificare quegli impegni, allorché senza subalternità e sudditanza si costringeva la multinazionale ad assumersi le proprie responsabilità».
«Cosa è cambiato oggi?», si chiede Oliverio. «Il territorio – avverte l'ex presidente della Regione – non può essere svenduto. Chi ha inquinato deve farsi carico di una reale bonifica. Consentire soluzioni palliative e di facciata sarebbe un danno per il territorio e la salute dei cittadini».
«Mi auguro che il popolo di Crotone – auspica Oliverio – riesca a sventare questa scellerata manovra e che le rappresentanze elettive, politiche e sociali ad ogni livello facciano la loro parte».
«Conoscendo il passato ambientalista del sindaco di Crotone – conclude Oliverio –, sono propenso a credere che sarà in prima linea per impedire ogni tentativo di svendita del territorio e di una città che ha grandi potenzialità e che aspetta di essere risarcita».