Comitato ''Fuori i veleni'' esce allo scoperto, Mario Oliverio vero catalizzatore
CROTONE È uscito allo “scoperto” il comitato “Fuori i Veleni, Crotone vuole vivere”, fautore di una raccolta firme che ha superato le 1.200 adesioni in appena pochi giorni dal suo lancio sulla piattaforma “Change.org” per dire no all'Eni sulla proposta di modifica del Paur che prevede il trasferimento fuori regione dei veleni derivanti dalla bonifica dell'ex sito industriale. Il Cane a sei zampe, invece, vorrebbe lasciare questi rifiuti pericolosi in impianti di scopo da individuare sullo stesso territorio, ma tutto questo non con il consenso della comunità crotonese.
È stata una conferenza stampa molto partecipata, da politici, ma anche semplici cittadini e associazioni, quella che lo scorso 11 aprile si è tenuta presso la Biblioteca della follia in largo Umberto I a Crotone.
Catalizzatore di anime politiche affini e divergenti, di cittadini e associazioni, è l'ex presidente della giunta regionale Mario Oliverio anche lui presente all'iniziativa assieme ai promotori della raccolta firme* come Vincenzo Garrubba e Pino Greco, gli ex sindaci e presidenti della Provincia Carmine Talarico e Ugo Pugliese, l'ex parlamentare cinquestelle Elisabetta Barbuto, i consiglieri Comunali Fabrizio Meo, Anna Maria Cantafora, Salvo Riga e Carmen Giancotti, l'ex assessore di centrodestra Stelvio Marini, l'ex presidente di Akrea Antonio Bevilacqua, l'ex consigliere comunale Mario Galea.
Tutti insieme hanno firmato questa petizione on line che farà fronte comune con l'altra raccolta firme cartacea lanciata nei giorni scorsi dal Partito democratico di Crotone.
Nessun vessillo politico insomma, ma tutti uniti per la causa, per la tutela della salute dei cittadini di Crotone.
Oliverio, nel suo discorso, ha chiesto proprio questo ai presenti. «Siamo qui per difendere un preciso vincolo - ha esordito l'ex governatore - deliberato dalla Conferenza dei servizi del 24 ottobre del 2019. Perché coloro che hanno la competenza - ha sollecitato Oliverio - devono pretendere da Eni il rispetto delle decisioni contenute nel verbale della Conferenza decisoria, anzi dovrebbero assumere iniziative per la mancata attivazione da parte di Eni sull'attuazione della bonifica Pob Fase 2».
«Dal 2019 ad oggi - ha tuonato Oliverio -, Eni non ha mosso un dito. Non solo non è stato fatto nulla per avviare le attività di bonifica, ma addirittura nei quattro anni intercorsi è stato reiterato il tentativo di mettere in discussione il vincolo. Tutto è stato sempre rispedito al mittente». Oliverio ha stigmatizzato la «mancanza di chiarezza da parte delle istituzioni locali», dopo la «trattativa aspra con l’Eni durata tre anni che si è chiusa con l’approvazione del proposito di portare i rifiuti fuori regione».
Quindi Oliverio ha inteso rivolgersi al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. «Ho apprezzato – ha detto Oliverio - la battaglia che ha fatto. Lui è stato eletto sindaco grazie alla battaglia fatta in difesa dell’ambiente, ma oggi non ci comprende il nervosismo che evidenzia il sindaco, che cerca di spostare il ragionamento sull’indice di pressione, che non c’entra nulla con i veleni altrimenti l’Eni non sarebbe rimasta bloccata e avrebbe smaltito a Crotone i rifiuti». «Il sindaco - ha proseguito Oliverio - tenta di forviare e spostare il ragionamento, ma lo stesso sindaco dovrebbe sapere che un mese fa la Regioneha eliminato un mese fa il coefficiente di pressione da lui definito “farlocco”, Voce dovrebbe intervenire per evitare che si possano autorizzare nuove discariche per rifiuti solidi urbani».
Oliverio ha commentato anche il percorso intrapreso dal commissario per la bonifica, Emilio Errigo. «Sarebbe dovuto intervenire - ha ammonito Oliverio - per attuare la sentenza del Tribunale di Milano. Sono quelli gli obiettivi definiti da portare a termine, che sono altra cosa dalla bonifica che deve fare Eni e rispetto a questa deve intervenire per chiedere l’attuazione degli obiettivi sanciti anche dal ministero dell’Ambiente. Non può aprire tavoli per altre questioni».
Il consigliere comunale Salvo Riga ha inoltre annunciato nel corso della stessa iniziativa di stare raccogliendo tra i propri colleghi d'aula le firme per la convocazione di un consiglio straordinario ad hoc antecedente la conferenza dei servizi in programma il prossimo 3 maggio a Roma.
*Promotori raccolta firme
Mario Oliverio
Elisabetta Barbuto
Ugo Pugliese
Orlando Amodeo
Carmine Tallarico
Vincenzo Garrubba
Stelvio Marini
Stano Zurlo
Anna Maria Cantafora
Salvatore Riga
Carmen Giancotti
Fabrizio Meo
Enrico Pedace
Andrea De Vona
Pino Greco
Alfio Pugliese
Ilario Sorgiovanni
Antonio Bevilacqua
Giovanni Greco
Antonio Leto
Giovanni Monte
Mario Galea
Franco Rocca
Maurizio Tricoli
Maurizio Sanguedolce
Giuseppe Greco