Lotta contro il tempo del gruppo Pd per portare in consiglio la mozione blocca-Eni
CROTONE È una vera e propria lotta contro il tempo quella che il gruppo Pd in consiglio regionale ha innescato per mettere quei “paletti” all'interno dell'aggiornato Piano dei rifiuti regionale per evitare che Eni rewind possa avere il via libera in Conferenza dei servizi a lasciare i veleni derivanti dalla bonifica del Sin di Crotone in loco o comunque in Calabria.
Il gruppo dem ha già pronta una mozione firmata dai sei consiglieri del gruppo (Domenico Bevacqua, Ernesto Francesco Alecci, Amalia Cecilia Bruni, Francesco Antonio Iacucci, Raffaele Mammoliti e Giovanni Muraca) e puntano adesso a ottenere anche l'assenso dei colleghi dell'opposizione (M5s e “De Magistris presidente”) per raggiungere le 10 firme utili da regolamento a chiedere la convocazione di un consiglio straordinario urgente e quindi far votare, con alzata di mano palese, il provvedimento blocca-Eni.
Tutto questo è stato al centro di una conferenza stampa svoltasi questa mattina all'interno della federazione provinciale del Partito democratico a Crotone cui hanno preso parte, assieme al segretario Leo Barberio, il capogruppo in consiglio regionale Domenico Bevacqua, il capogruppo in consiglio comunale a Crotone, Andrea Devona, e l'avvocato amministrativista, Francesco Pitaro, che sta seguendo passo passo la vicenda al finaco dei dem.
La mozione impegna la giunta regionale e il suo presidente a «svolgere nel più breve tempo possibile, ogni più opportuna iniziativa politica ed istituzionale, e, comunque, anche procedendo alla modifica delle parti del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti, ad opporsi, nella conferenza dei servizi del 17 giugno 2024 ed in ogni altra conferenza dei servizi convocanda ed in ogni altra sede, alla richiesta svolta da parte di Eni Rewind di procedere alla revoca dell’impegno sulla stessa gravante di smaltire i rifiuti pericoli industriali di Crotone fuori dal territorio della regione Calabria affinchè, essendo peraltro già decorsi molti anni inutilmente, si proceda all’effettivo smaltimento dei rifiuti pericolosi industriali di Crotone al di fuori del territorio della regione Calabria a tutela della salute dei cittadini crotonesi e calabresi e dell’ambiente e del territorio di Crotone e della Calabria».
Quello che sostengono i dem è che, in questo aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, sono state lascite troppe “finestre aperte” (soprattutto la cancellazione dell'articolo 32 comma 2 del Piano del 2016) che consentirebbero la realizzazione di un impianto di scopo così come chiede Eni rewind attraverso la revisione del Pob fase 2 e quindi lasciare in loco i rifiuti derivanti dalla bonifica.
«Circolano voci ancora non confermate - ha esordito Berberio – che la Conferenza dei servizi potrebbe tenersi il 4 giugno prossimo, anziché il 17 giungo così come da convocazione del ministero. Questo è un chiaro segnale di nervosismo, a nostro avviso, di voler chiudere la partita prima che la Regione Calabria possa intervenire nuovamente sul Piano dei rifiuti. Assieme all'avocato Pitaro avevamo già provveduto a sottoporre una diffida stragiudiziale all'attenzione di Eni per omessa bonifica, adesso attendiamo l'esito di questa mozione per procedere ulteriormente. Eni tenta di utilizzare queste entrature concesse dal nuovo Piano rifiuti».
«Credo nella politica – ha detto Devona – che si fa nelle sedi istituzionali e non sui social network. Ho ricevuto un attacco del sindaco nell'ultimo consiglio comunale quando ho provato a sollecitare l'azione dell'Ente rispetto all'atteggiamento di Eni e ho ricevuto il richiamo a essere informato e competente sulla materia. Noi consiglieri, invece, abbiamo il dovere di portare in consiglio le istanze dei cittadini e non per forza dobbiamo essere in possesso delle conoscenze scientifiche che il sindaco vanta visto il trascorso di docente negli istituti scolastici».
«Questa è una battaglia di civiltà - ha esordito l'avvocato Pitaro – perché l'omessa bonifica da parte di Eni è anche e soprattutto una vergogna regionale. A fronte di un impegno preciso di Eni a portare fuori regione questi veleni, che deturpano, inquinano e producono tumori, sono ancora qui per colpa anche della condotta omissiva attribuibile agli altri Enti pubblici coinvolti: ministero, regione, comune. Sono atti amministrativi del 2019 efficaci e mai impugnati per questo immeditamente applicabili. La questione è giuridica, ma anche politica».
«Sono qui a Crotone - ha detto Bevacqua - per ribadire l'impegno del gruppo Pd e dare quindi forza a questa che definiamo una battaglia di civiltà. È la terza volta che vengo a Crotone per discutere di questa problematica, ma oggi bisogna accelerare i tempi perché anche la controparte lo sta facendo con furbizia e intelligenza. Al di là della mozione – ha quindi annunciato Bevacqua – stiamo procedendo con la convocazione di un consiglio straordinario per cui occorrono dieci firme, in questo coinvolgeremo tra questa sera e domani il M5s e De Magistris presidente, per impegnare entro il termine di 15 giorni la convocazione dell'assemblea. Questo perché c'è anche un tentativo di bloccare i lavori del consiglio per la campagna elettorale. Chiederemo in quell'occasione il voto palese perché Crotone e la Calabria devono avere contezza da che parte sta ognuno di noi all'interno della Regione».
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Servizio di: Giuseppe Livadoti