CATANZARO Per la prima volta dal 2016, la Calabria è la regione più colpita da atti intimidatori. È quanto emerge dal report "Amministratori sotto tiro" redatto dell'associazione Avviso pubblico e presentato a Roma nella nuova sede della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi).
ROMA In calo nel 2022 i comuni i cui amministratori abbiano subìto atti intimidatori - diretti a loro stessi, ai propri familiari o a beni di loro proprietà - o il cui patrimonio sia stato oggetto di episodi di danneggiamento: sono stati 402, oltre metà dei quali concentrati nel sud del Paese.
ROMA Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto al Viminale una riunione dell'Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali.
«Destano allarme e forte preoccupazione nei cittadini gli episodi criminali ai danni di operatori economici di diverse città della Calabria tra cui Crotone e Catanzaro». Lo afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. «Si tratta - prosegue - di fatti che denotano una recrudescenza del racket delle estorsioni e che necessitano di un’attenzione straordinaria sia da parte delle forze e dell’ordine e della magistratura che della società civile. Ciò che è fondamentale è non lasciare soli i piccoli operatori economici che, nonostante la gravità della crisi, con enormi sacrifici e coraggio imprenditoriale tentano di stare sul mercato nel rispetto della legalità. Denunciare estorsioni e ogni tipo di atto delinquenziale è la strada obbligata per fare crescita e produrre ricchezza generale senza assoggettarsi ai poteri criminali che condurrebbero al baratro dell’illegalità e del sottosviluppo. In tal senso, è auspicabile - conclude Flora Sculco - specificamente nel caso degli operatori economici, che si istituzionalizzi un fondo regionale per sopportare i costi dei danni subiti dalle piccole e medie imprese. So che il comune di Crotone ed il suo sindaco si stanno attivando per esprimere solidarietà concreta in tale direzione e non dubito che si saprà reagire con la massima solerzia e partecipazione».
Un silenzio che fa paura. In una sola settimana la criminalità che opera in città ha messo a segno ben tre attentati: il 14 luglio la tanica di benzina-bomba ad una pizzeria di via discesa S. Leonardo, ieri la bottiglia di benziana-bomba ad una sala scommesse in via Torino (alle spalle del palazzo comunale) e all’alba di oggi cinque colpi di pistola esplosi contro la saracinesca di una orologeria di via Reggio. Sono segnali che non fanno presagire nulla di buono e che richiederebbero una reazione immediata da parte delle istituzioni e dei cittadini tutti. Cantano le pistole, saltano le saracinesche delle attività commerciali e di questi fatti si occupano solo i magistrati, le forze dell’ordine che svolgono le indagini e i giornalisti che raccontano i fatti. Tutto il resto tace. Si ha l’impressione di vivere in una città abitata da gente che non vede, non sente e non parla e la cui classe dirigente ha interesse solo nella gestione di fondi pubblici e di poltrone. Non parlano le istituzioni, non dicono nulla i partiti e nemmeno i sindacati, mentre ci sarebbe bisogno di un sussulto di orgoglio per dire no ai delinquenti che hanno deciso di imporre la legge della giungla. Sui gravi episodi non c’è stato un solo comunicato di denuncia, addirittura non è stata spesa nemmeno una parola. Quando si fa silenzio su questi episodi vuol dire che i territori hanno toccato il fondo e sono allo sbando. Abbassare la guardia potrebbe, tra l’altro, favorire il progetto di avventurieri e “professionisti” del gioco delle tre carte di mettere le mani sulle istituzioni.
«La situazione di Isola Capo Rizzuto è particolarmente delicata. È indispensabile una più forte e decisa presenza dello Stato». Il parlamentare Pd, Nicodemo Oliverio, ha presentato oggi un'interrogazione parlamentare al ministro degli Interni, in relazione al recente atto intimidatorio ai danni del sindaco di Isola Capo Rizzuto, Gianluca Bruno. Nell'interrogazione parlamentare vengono richiamati i recenti atti intimidatori ai danni degli amministratori del comune di Isola: «Sono state incendiate – è scritto nell’interrogazione – in diversi momenti le autovetture del sindaco, del presidente del consiglio comunale Frustaglia, del consigliere Astorino e del dipendente comunale Francesco Scerbo; è stato incendiato un automezzo della ditta del consigliere Poerio e la casa del consigliere Timpa; inoltre sono stati ritrovati dei proiettili sull’uscio della casa del Sindaco che ha subito anche un furto nella stessa abitazione. Di recente – prosegue Oliverio – è stato anche denunciato il furto di 6 generatori di corrente di proprietà pubblica, dal valore stimato di 200.000 euro). In un clima di grande preoccupazione – è scritto ancora nell’interrogazione – fra i cittadini di Isola Capo Rizzuto, spesso vittime di intimidazioni e minacce, l'on Oliverio ha chiesto di sapere: se il Governo è a conoscenza di quanto accade nel comune di Isola di Capo Rizzuto; se è a conoscenza degli ultimi gravi atti intimidatori ai danni del sindaco e degli amministratori locali; cosa si intende fare, nei limiti delle competenze del Governo, per garantire sicurezza agli amministratori minacciati e continuamente aggrediti; come si intende intervenire al fine di garantire una più forte e continua presenza delle Forze dell'Ordine sul territorio comunale di Isola di Capo Rizzuto».