«A questa offerta vincolante - spiega la nota - si aggiunge la possibilità di un’offerta integrata da estendere a tutti i 347 lavoratori della commessa business, ove Tim Spa prorogasse i termini del medesimo contratto attualmente in scadenza il prossimo 30 giugno per 24 mesi. La newco, inoltre, propone l’acquisto dell’azienda Mics Srl e della controllata Teledico Srl site nella sede di Catania».
«Nella fase di premessa - riferiscono i sindacati sulla scorta della riunione - è intervenuta la commissaria straordinaria, l’avvocato Federica Trovato e successivamente un esponente della newco che ha presentato i progetti futuri della stessa società oltre a descrivere gli ambiti dove la stessa opera».
«La delegazione sindacale ha espresso forti dubbi e perplessità - rende noto il comunicato - sul metodo e sul merito della stessa procedura, ritenendola sicuramente “anomala”, tenuto conto che l’amministrazione straordinaria scadrà il prossimo 8 agosto 2024 e in considerazione della scadenza dei contratti Tim il prossimo 30 giugno. Notevoli dubbi sono rappresentati, tra l’altro, sull’individuazione del perimetro dei lavoratori che operano sulla commessa Tim Business oggetto dell’offerta di acquisto, non ultimo le sedi oggetto del ramo, oltreché le deroghe economiche e normative che l’offerta stessa presenta poiché interviene sulla riduzione dei profili orari (part-time a 4 ore) e sull’eliminazione degli scatti di anzianità dei lavoratori interessati».
«L’informativa nell’ambito della procedura di conferimento di ramo d’azienda – riferiscono i sindacati - si è aggiornata al prossimo 17 giugno. Le Segreterie nazionali alla luce di quanto emerso nel confronto odierno considerano la proposta di acquisizione, non solo confusa dal punto di vista procedurale, ma molto fumosa per quel che concerne la sostenibilità e la concretezza del piano industriale rappresentato».
Le Segreterie nazionali, hanno richiamato a «responsabilità il ministero delle Imprese e del made in Italy, in particolare rispetto agli impegni assunti al tavolo di confronto dello scorso 26 marzo 2024», alla presenza dei ministri Urso e Calderone, del presidente della Regione Calabria Occhiuto, da parte della committenza Tim. «In quella occasione - ricordano le sigle di categoria - Tim, dichiarò la disponibilità a prolungare i volumi e i flussi delle commesse a tutti gli outsourcers, in particolare alla azienda Abramo in amministrazione straordinaria, per dare tempo alla realizzazione di un progetto di digitalizzazione della pubblica amministrazione tra Regione Calabria e Tim, con il pieno sostegno del Mimit».
«Che fine ha fatto quel progetto?» adesso domandano le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni che chiederanno «urgentemente al Mimit aggiornamento del tavolo di crisi per la vertenza Abramo cc, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, anche Tim, in questa annosa vicenda».
«La soluzione della vertenza –- commentano ancora i sindacati - è molto semplice e a portata di mano. Nelle more di quanto previsto dalla legge, favorire il cambio di appalto delle attività ancora in forza ad Abramo cc in amministrazione straordinaria, e applicare la clausola sociale, strumento che ha già messo in sicurezza negli anni precedenti oltre 3mila lavoratrici e lavoratori di Abramo cc. Soluzioni fumose, parziali e che passano attraverso la riduzione di diritti e salari non troveranno certamente il favore del sindacato», concludono i sindacati.