Glicine-Akeronte, Girancarlo Devona resta in liberta': rigettato l'appello del pm
CATANZARO Giancarlo Devona, indagato nell'ambito dell'indagine Glicine Akeronte, resta in libertà. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, infatti, ha respinto l'appello presentato dal pubblico ministero rispetto all'ordinanza di sostituzione della misura cautelare ai domiciliaripronunciata in favore dell'indagato il 24 ottobre del 2023.
Devona, 44 anni, difeso dall'avvocato Francesco Verri del foro di Crotone, è indagato per associazione a delinquere per reati contro la pubblica amministrazione, ma senza contestazione alcuna dell'aggravante mafiosa. Il suo nome compare fra i 126 per cui, lo scorso 6 giugno, è partita l'udienza preliminare della maxi inchiesta.
All'epoca dei fatti contestati (fino al febbraio 2020), Devona ricopriva il ruolo di segretario particolare dell'allora governatore della Calabria, Mario Oliverio, ed è ritenuto dai magistrati uno dei personaggi chiave di “Glicine Akeronte” (inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro nel giugno 2023 che portò all'esecuzione di 34 misure cautelari e poi allargata a 126 richieste di rinvio a giudizio nel febbraio di quest'anno).
Secondo quanto scritto lo scorso 21 maggio dal collegio penale «la difesa ha adeguatamente documentato che il Devona ha intrapreso una nuova attività lavorativa in un contesto estraneo a quello politico, così dimostrando di voler dismettere le relazioni illecite a suo tempo intessute», aggiungendo che «per quanto concerne il fattore temporale (...) non ricorra adeguata indicazione relativa ai motivi per i quali, a fronte dell'apprezzabile lasso di tempo decorso dai fatti e dalla sottoposizione alla misura cautelare, all'assenza di rilievi medio tempore e avuto riguardo all'elemento sopravvenuto, la misura attualmente in atto non possa essere parimenti adeguata a contenere i bisogni di cautela». Questo perché Devona, nel frattempo, ha anche cambiato lavoro e non ha più alcun legame con quell'ambito amministrativo e, soprattutto, con la Regione Calabria.