«Si tratta – fa chiarezza la nota – della senatrice Margherita Corrado (M5s) che, nella giornata del Sabato santo, ha diramato una nota stampa, attraverso la quale, a suo parere, denuncia irregolarità nella convenzione con cui, nel 2017, il Comune di Crotone ha affidato la collezione d’arte dell’ex Mack al Consorzio Jobel».
«Purtroppo, ormai da qualche tempo – commenta il consorzio –, la senatrice crotonese, unitamente ad altri esponenti locali del Movimento Cinquestelle, sia a mezzo stampa, che attraverso i social network, non mancano di manifestare critiche e dissensi verso la nostra cooperativa sociale e, in particolar modo, nei confronti della gestione del Museo di Pitagora da parte del Consorzio Jobel. A questo punto, visto il tempo che generosamente la senatrice ci dedica e che evidentemente sottrae alla tutela degli interessi di una realtà a dir poco martoriata come la nostra, sorge spontaneo chiederci il motivo di tutto questo livore non solo nei nostri confronti ma anche di altre realtà chiamate a contribuire allo sviluppo culturale del territorio».
«Tra l’altro, la convenzione in oggetto – spiega il consorzio Jobel –, come sicuramente saprà bene la senatrice Corrado, è stata stipulata in seguito a una richiesta congiunta dell’ex presidente facente funzione della Provincia di Crotone e dell’ex sindaco, in quanto da tempo la collezione d’arte giaceva in stato di abbandono. Non è nostra intenzione rivangare la questione inerente la gestione dell’ex Mack, ben nota in città, ma ci preme sottolineare che, grazie a tale convenzione, finalmente le opere di prestigiosi artisti contemporanei di fama internazionale sono fruibili da tutta la cittadinanza crotonese e non solo, all’interno del Museo di Pitagora».
«Siamo chiaramente destinatari di accuse infondate – chiarisce il Consorzio – e questo ci costringe, nostro malgrado, a denunciare l’operato della senatrice Corrado alla Procura della Repubblica di Crotone. Restiamo amareggiati di dover impiegare tempo e risorse in questa vicenda dai risvolti giudiziari in un momento così difficile per l’Italia intera; a noi piace dedicarci con impegno e iniziative concrete al sostegno delle tante famiglie bisognose di Crotone, nel pieno rispetto dei valori della solidarietà e della giustizia sociale che ci hanno sempre contraddistinto».
«Senza nulla temere – incalza Jobel – e molto da rivendicare, non ci rimane che prendere atto di questi attacchi che sovente hanno un sapore intimidatorio e, verso i quali, non possiamo restare in silenzio ma reagire poderosamente e con ogni mezzo consentito dalla legge per salvaguardare l’onore e la nostra reputazione di impegno civile e sociale. A dir la verità, eravamo abituati ad essere beffeggiati o ignorati dalla politica ma la vita riserva sempre sorprese: ora, subiamo un attacco diretto da un esponente politico nazionale che non ha inteso neppure contattarci e rivolgerci direttamente le proprie perplessità, alle quali avremmo con piacere fornito ogni risposta ed esibito ogni relativo documento».
«Non comprendiamo – conclude il comunicato – davvero il senso di tutto questo, crediamo però che questi meccanismi dal chiaro sapore politico-propagandistico ledano pesantemente il nostro territorio, già ferito da improvvidi provvedimenti quali, tra gli altri, la chiusura del Castello di Crotone, il tentativo (per fortuna fallito) della chiusura dello stadio e, adesso, quello di metter in difficoltà la gestione del Museo di Pitagora che, con tanta fatica, è divenuto un luogo di aggregazione e inclusione sociale nonché il palcoscenico delle attività sociali e culturali cittadine».
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