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CRONACA NEWS

Sedicenne ucciso a Isola, preso l'autore del delitto: «Non volevo ammazzare nessuno»

Posted On Sabato, 02 Maggio 2015 14:30 Scritto da

omicidio catizone2Sarebbe Carmine Pullano, di 31 anni, l'autore dell'omicidio del giovane Maycol Catizone. L'uomo è stato fermato dai carabinieri. Il sedicenne era stato ucciso con due coltellate al termine di una lite scoppiata per futili motivi in un bar a Isola Capo Rizzuto, nel corso della quale sono stati feriti in modo lieve anche altri due giovani. L'episodio è accaduto in piazza Roma, davanti al bar Romania Style. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del  Comando provinciale di Crotone, Pullano ha avuto una lite con un ragazzo del gruppo di cui faceva parte Catizone. Ne è nata una rissa nel corso della quale il trentunenne ha ferito con una coltellata un ragazzo. L'uomo è quindi uscito fuori dal locale dove ha sferrato altri fendenti, due dei quali hanno raggiunto Maycol al torace e al fianco, uccidendolo, e ferito un altro ragazzo. Avrebbe festeggiato il suo sedicesimo compleanno tra 9 giorni, Maycol Catizone. Il giovane è però spirato durante il trasporto verso l'ospedale di Crotone per due coltellate subìte, una sul lato destro del petto e l'altra al fianco sinistro. Nessuna conseguenza grave, invece, per i due suoi amici, di 23 e 20 anni. Uno è stato ricoverato nel reparto di chirurgia dell'ospedale di Crotone mentre l'altro ha rifiutato il ricovero.

 

L'autore si nascondeva sotto una pila di materassi in una casa vuota.

E' stato trovato nascosto sotto una pila di materassi in un'abitazione usata solo d'estate dalla madre, Carmine Pullano, il trentunenne disoccupato sottoposto a fermo dai carabinieri della Compagnia di Crotone e del Reparto operativo per l'omicidio del sedicenne Maycol Catizone ed il tentato omicidio di altri due ragazzi, avvenuto nella tarda serata di ieri a Isola capo Rizzuto. Subito dopo l'accoltellamento, i carabinieri hanno visionato le telecamere di sicurezza del bar davanti al quale è avvenuto l'omicidio ed hanno ascoltato i testimoni presenti al fatto, mentre gli esperti delle investigazioni scientifiche repertavano tutte le possibili fonti di prova. Dalla visione delle immagini della videosorveglianza, gli investigatori hanno subito riconosciuto Pullano, che era già noto alle forze dell'ordine per reati in materia di droga. I carabinieri si sono messi alla sua ricerca effettuando diverse perquisizioni in luoghi e abitazioni riconducibili alla famiglia di Pullano. In uno stabile in cui abitano due dei suoi tre fratelli, in un'abitazione attualmente disabitata ma usata solitamente dalla madre dell'uomo nel periodo estivo, i militari di Isola Capo Rizzuto, dopo aver abbattuto la porta di ingresso, hanno notato la mano di Pullano spuntare da sotto la pila di materassi e lo hanno bloccato alle prime luci dell'alba. L'uomo è stato portato nel carcere di Catanzaro a disposizione dell'autorità giudiziaria.

 

Il responsabile della tragedia: «Non volevo ammazzare nessuno».

«Non volevo ammazzare nessuno, con quel coltellino non capisco come sia stato possibile». A dirlo, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato lo stesso Carmine Pullano, il trentunenne fermato con l'accusa di avere ucciso con due coltellate il sedicenne Maycol Catizone. L'uomo, in un primo momento, avrebbe cercato di negare le proprie responsabilità per poi ammetterle, implicitamente. A lui i carabinieri sono giunti sulla base delle riprese del sistema di videosorveglianza. L'identificazione è stata poi confermata dai due ragazzi rimasti feriti. I carabinieri stanno cercando il coltello usato per il ferimento mortale.

 

Il sindaco Gianluca Bruno: «Serve senso d'appartenenza da parte della comunità».

«Mettiamoci assieme per evitare che episodi del genere possano ripetersi in futuro. Serve il senso di appartenenza ad un territorio, il dovere civico di progredire per lasciare un futuro migliore a chi vivrà dopo di noi». Lo afferma il sindaco di Isola Capo Rizzuto Gianluca Bruno, che, sul suo profilo Facebook, si stringe "alla famiglia del giovane Maycol". «La degenerazione - ha detto il sindaco Bruno - sta nel fatto che si è perso il dialogo nelle famiglie, si è smarrito 'lo stare insieme e socializzare', si è perso il senso di appartenenza ad una comunità, essere di Isola Capo Rizzuto! Bisogna fare tutti mea culpa per quanto accaduto. E non pensiamo che non riguardando direttamente noi, possiamo stare tranquilli».