Così il sindaco di Crotone Vincenzo Voce a margine della protesta simbolica convocata per questa mattina in piazza della Resistenza dopo l'aggressione subita ieri da due dipendenti dell'Ente e dal consigliere comunale Fabrizio Meo. «Siamo pronti a costituirci parte civile in un eventuale procedimento a carico dell'aggressore», ha annunciato il sindaco.
Sull'accaduto intanto indaga la Digos della Questura di Crotone. L'aggressione sarebbe stata messa in atto da una persona che è già stata identificata e i motivi dell'aggressione sono al vaglio adesso degli investigatori. La stessa persona ha anche danneggiato l'ufficio di un altro dipendente comunale.
L'aggressore, che è stato individuato avendo peraltro annunciato il giorno prima su facebook le sue intenzioni, sarebbe entrato nell'ufficio del Comune per chiedere di limitare la velocità su una strada, ma non essendo rimasto soddisfatto della risposta ha messo a soqquadro l'ufficio. Messo alla porta, ha incontrato un dipendente che ha aggredito e poi Meo. Sia i due aggrediti, che il dipendente il cui ufficio è stato danneggiato hanno presentato denuncia alla polizia.
Questa mattina la reazione dell'Amministrazione comunale e dei dipendenti del Comune che hanno chiesto sicurezza sul luogo di lavoro e rispetto per la sede simbolo delle istituzioni sul territorio cittadino.
Il sindaco Voce ha parlato di «clima avvelenato» rispetto al quale l'Amministrazione ha deciso di «denunciare ogni episodio alle autorità preposte». Un clima che, secondo quanto dichiarato da Voce, «sta minando la serenità dei singoli». «Già dai primi giorni del suo insediamento - ha stigmatizzato Voce -, nei confronti di questa amministrazione si è scatenata una campagna di attacchi e diffamazione, di insulti che non ha risparmiato nessuno e che ha finito per esasperare gli animi portando alle conseguenze che abbiamo registrato tristemente ieri ma che già nei mesi scorsi avevano dato preoccupanti segnali.Una campagna, orchestrata via social, che è nata subito dopo l'avvio di questa consiliatura», ha quindi proseguito Voce.
«Cosa può aver fatto un sindaco nei primi giorni del suo insediamento - ha chiesto Voce - se non scegliere componenti della giunta, staff e collaboratori più stretti? Ma non è solo, a mio avviso, questa motivazione di bassa lega ad aver indotto a questa campagna diffamatoria. La realtà è - ha rivelato il sindaco - che questa amministrazione ha spazzato via un sistema consolidato che aveva portato la città sull'orlo del baratro ed è chiaro che, non potendo frapporre altro, si tenta di destabilizzare l'attività amministrativa attraverso una campagna diffamatoria che non risparmia nessuno». «Quando vedi un cosiddetto leader politico - ha commentato Voce -, che ha fatto il bello e il cattivo tempo in questa città, condividere ed approvare le minacce rivolte all'attuale amministrazione comprendi che dietro questo "odio social" si nasconde ben altro. Se fino ad oggi non abbiamo reagito non è per rassegnazione, ma per evitare di alimentare un clima che non fa bene né ai singoli né alla comunità».
«Tuttavia la situazione è degenerata - ha denunciato ancora Voce -, come abbiamo tutti visto, e il sit in di questa mattina ha voluto essere un momento non solo di solidarietà ma anche di invito alla riflessione collettiva. Abbiamo già denunciato all'Autorità giudiziaria e continueremo a farlo nei confronti di chi, artatamente, accresce il clima di odio verso l'amministrazione e le singole persone che ne fanno parte, amministratori o dipendenti che siano», ha assicurato Voce. «L'invito che abbiamo voluto lanciare oggi è quello di abbassare i toni - ha evidenziato il sindaco -, l'appello alla comunità è quello di avere fiducia in chi democraticamente è stato chiamato ad amministrare la città. Continuiamo ad operare avendo quale unico obiettivo il bene della nostra comunità», ha concluso Voce.
Il consigliere Meo ha raccontato: «Stavo entrando nel palazzo quando ho sentito urla e mi sono avvicinato. Prima che potessi entrare è uscito questo signore che non conoscevo personalmente, ma che nel 2018 mi aveva già pesantemente minacciato via social. Mi ha preso aggredendomi senza motivo. Per fortuna - ha riferito Meo - un operaio del Comune è riuscito a trascinarlo via. Questi sono atti delinquenziali troppo spessi tollerati e la gente deve capire che dando corda a questi personaggi non fa che fomentare comportamenti di questo tipo. Ringrazio il sindaco che è stato insieme a me il primo a chiamare le forze dell'ordine», ha concluso Meo.
I sindacalisti Cgil, Cisl e Uil presenti al sit in hanno invitato la Giunta a rivedere i protocolli di sicurezza per l'ingresso in Comune.