È accusato di aver fatto parte della "batteria" di rapinatori che, nell'aprile del 2014, si introdussero in un noto hotel di Padova e, spacciandosi per appartenenti alle forze dell'ordine, armati di pistola, si sono fatti consegnare 15mila euro in contanti da alcuni cittadini di nazionalità cinese, adescati con un falso annuncio pubblicato su un giornale e riguardante la vantaggiosa compravendita di materiale di abbigliamento e casalinghi. Per questo motivo, nella nottata di giovedì scorso, personale della Squadra Mobile di Crotone ha tratto in arresto Giuseppe Mantia (foto), di 42 anni, residente a Mesoraca. Il provvedimento è stato eseguito nell'ambito di una più ampia attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Padova, in esecuzione a un'ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal Tribunale di Padova. Mantia, dunque, si sarebbe reso responsabile del reato di rapina aggravata in concorso con: Fortunato Gagliardi, nato a Lamezia Terme il 2 gennaio 1965 e residente ad Alessandria; Cosimo Tallarico, nato a Castrovillari (CS) l'11 febbraio 1984 e residente a San Lorenzo del Vallo (CS); e Alessandro Vignati, nato a Busto Arsizio (VA) il 21 giugno 1978 e residente a Gorla Minore (VA). Secondo quanto appurato nel corso delle indagini, nell'aprile del 2014, Mantia (assieme ai suoi complici), si sarebbe introdotto in questo noto hotel padovano (l'Ac hotel Mariott di via Prima Strada) per compiere la rapina. In particolare si sarebbe spacciato per appartenente alle forze dell'ordine. Armato di pistola, si sarebbe così fatto consegnare, sotto minaccia, la somma in contanti di 15mila euro, da parte di alcuni cittadini di nazionalità cinese che erano presenti nell'hotel per motivi di lavoro. Le indagini scattarono, serrate, subito dopo la rapina e si sono concluse da poco. Gli investigatori hanno fatto ricorso ad attività tecniche, perquisizioni, acquisizioni dei filmati registrati dagli impianti di video-sorveglianza dell'hotel. Tutte attività meticolose che, alla fine, hanno permettesso di ricostruire le fasi dell'azione criminosa e, quindi, giungere all'individuazione degli autori della rapina. Le indagini sono partite dall'analisi delle celle telefoniche e hanno trovato riscontro in una abitazione di Treviso, usata dalla banda come base, dove è stato trovato un biglietto con scritto il numero di telefono degli altri componenti della banda. I malcapitati cinesi erano stati adescati attraverso un annuncio economico inserito su un giornale italiano, ma fatto pubblicare in caratteri mandarini. L'annuncio parlava della vendita in stock di materiale d'abbigliamento e casalinghi. Reclamizzava l'esigenza di un fittizio venditore cinese (residente nella provincia di Padova) che, avendo cessato la propria attività, avrebbe avuto merce da alienare. Contattato dunque il finto inserzionista, questi ha poi fissato l'appuntamento con i propri connazionali all'interno di un hotel di Padova. qui sarebbe dovuto avvenire lo scambio della merce e dei soldi. Una volta giunti sul posto, però, mentre erano ancora in corso le trattative concernenti la compravendita della merce, hanno fatto nel frattempo irruzione all'interno della stanza i malviventi che, dichiarandosi poliziotti, con arma in pugno e facendo finta di comunicare con una radiolina, si sono impossessati di un trolley e di un borsone all'interno dei quali, oltre agli effetti personali, era custodito il denaro contante. I rapinatori prima di allontanarsi, hanno anche ammanettato con delle fascette in plastica da elettricista tre dei quattro cinesi presenti in stanza, portando via come ostaggio il cittadino cinese autore dell'inserzione dimostratosi poi, all'esito dell'indagine, complice degli stessi. Secondo quanto appurato dagli investigatori, il gruppo stava già pianificando un nuovo colpo a Lecco nell'abitazione di
imprenditore che, a loro dire, avrebbe fruttato 6 milioni di euro.
I carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro hanno arrestato Vincenzo Castagnino, 59 anni, dopo che in una abitazione nella sua disponibilità sono stati trovati 31,5 kg di marijuana. Le indagini sono cominciate dopo che a Mesoraca era stato notato un aumento di assuntori di droga. I carabinieri sono risaliti ad un caseggiato disabitato quale probabile fonte dello spaccio. Castagnino, dopo il ritrovamento della droga ha tentato di fuggire ma è stato subito bloccato.
Le indagini.
Da tempo i militari del Nucleo Operativo, supportati dalle pattuglie in divisa del Nucleo Radiomobile e della locale Stazione stavano monitorando la piazza di Mesoraca, con specifico interesse alla frazione di Filippa, nella quale era stata notata un'anomala impennata di ragazzi (anche minorenni) trovati in possesso di spinelli e modiche quantità di marjuana. Una decina i ragazzi, infatti, segnalati nelle ultime settimane quali assuntori della droga leggera presso la Prefettura di Crotone. Troppi secondo i carabinieri per non cercare di stroncare la rete di approvvigionamento. Una volta accertato, grazie ad un proficuo lavoro di intelligence, che il rifornimento della sostanza non proveniva dall'esterno, ma la disponibilità era in loco, i militari hanno intrapreso una sofisticata – quanto consolidata – tecnica di analisi dei vari rinvenimenti di sostanze stupefacenti, interpolando orari, luoghi e situazioni nelle quali erano stati fermati i ragazzi in possesso di spinelli. Cartina del paese alla mano, i militari hanno identificato una zona epicentrica – all'interno della frazione di Filippa- rispetto ai vari rinvenimenti di sostanza stupefacente: sono stati quindi individuati alcuni caseggiati, in relazione alla loro posizione ed ovviamente ai relativi proprietari. Proprio un caseggiato in via Foscolo, presumibilmente disabitato, è stato il primo ad essere perquisito alle luci dell'alba. Il proprietario è risultato essere Vincenzo Castagnino, residente in una via limitrofa. L'uomo ha immediatamente evidenziato nervosismo alla vista dei militari, cercando di convincerli di essere estraneo alla proprietà dell'immobile in questione. Proprio tale atteggiamento, di solito un'ottima cartina di tornasole per gli investigatori, ha convinto ancor di più i militari della bontà della loro convinzione. Sono state così rinvenute nella disponibilità del Castagnino le chiavi dell'immobile. I carabineiri hanno per tanto effettuato l'accesso, trovandovi all'interno pochi mobili, nessun segno di soggiorno recente, ma cosa molto più importante ben dieci grandi sacchi contenenti marjuana. Il Castagnino, nel frattempo, dapprima ha cercato di compiere una goffa quanto inutile fuga, in considerazione del dispositivo di cinturazione effettuato dai militari intorno l'immobile, per poi dichiarare di non saperne nulla riguardo all'immensa quantità di sostanza rinvenuta. Nella stessa stanza, adibita a supermarket della droga, sono stati rinvenute bilance, di precisione e di grande dimensioni e materiali per lo stoccaggio e confezionamento. Alla fine sono risultati essere 31.5 i kilogrammi di marjuana sequestrata, che ad un calcolo approssimativo avrebbero immesso nella piazza di Mesoraca droga per un controvalore economico di circa 95.000 euro. Il Castagnino veniva quindi dichiarato in stato d'arresto e su disposizione del sostituto procuratore di turno, una volta terminate le operazioni di fotosegnalamento, tradotto in carcere a Siano. Ora, l'attenzione degli investigatori si concentrerà per individuare le modalità di produzione della sostanza e l'eventuale, probabile, interesse che la criminalità organizzata potrebbe avere in un business che l'odierna operazione condotta dai Carabinieri ha dimostrato incredibilmente redditizia.
Settimana intensa quella appena terminata per i carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro. Hanno infatti condotto dei servizi straordinari di controllo del territorio che hanno interessato, oltre al centro petilino, anche i Comuni di Roccabernarda, Mesoraca e Cotronei. Centinaia le persone ed i mezzi controllati, decine le pattuglie in divisa e in abiti borghesi impiegate per prevenire i reati contro il patrimonio e l'uso di sostanze stupefacenti soprattutto nelle zone frequentate da minori. A Petilia i carabinieri del nucleo Radiomobile hanno tratto in arresto Giuseppe Ierardi, 23 anni, per detenzione ai fini di spaccio di ben 300 grammi di marijuana: il giovane, già da tempo, era monitorato dai militari. Nell'immediato è stato sottoposto ad accurata perquisizione domiciliare, a seguito della quale, in un garage di pertinenza, sono stati rinvenuti (anche se ben occultati) tre etti di cannabis indica. Sempre nello stesso garage sono stati rinvenuti dai carabinieri un bilancino di precisione e del materiale per il confezionamento delle dosi. Sempre a Petilia i militari del nucleo Operativo hanno tratto in arresto Giuseppe Vona, di 45 anni, e Orlando Ierardi, anche lui di 45 anni, per furto in flagranza. I due, già noti ai carabinieri, sono stati "pizzicati" mentre, in maniera furtiva, uscivano a piedi da un fondo agricolo diregendosi verso una macchina. Una volta fermati e sottoposti a perquisizione, i due uomini sono stati trovati in possesso di diverse centinaia di euro e di un orologio, poi risultati rubati pochi istanti prima dall'abitazione rurale di un 86enne che, nel frangente, era intento curare le piante del giardino. A Mesoraca, invece, i carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto Nicola Londino, di 47 anni, per furto di energia elettrica: i militari, unitamente a personale specializzato dell'Enel, hanno effettuato un accesso all'interno della pizzeria di Londino (sita in via Petrarizzo), rinvenendo un allaccio abusivo che permetteva un bypass del proprio contatore, con allaccio diretto sulla rete dell'Enel. Circa ventimila euro, da una prima stima approssimativa, il valore dell'energia elettrica sottratta alla società erogatrice. A Santa Severina, i militari della Stazione, su disposizione del gip del Tribunale dei Minorenni hanno sottoposto un minorenne del posto agli arresti domiciliari presso una comunità di minori, in seguito all'informativa dei carabinieri i quali, due settimane prima, lo avevano sorpreso in flagranza. Il giovane sgattaiolava fuori dalla casa di amici di famiglia (sita nella frazione di Altilia), in quel frangente non abitata, da cui aveva sottratto fraudolentemente diverse centinaia di euro [LEGGI ARTICOLO]. Inoltre nei Comuni di Roccabernarda e Cotronei sono stati segnalati alla Prefettura 5 ragazzi (di cui 2 minori) per uso di sostanze stupefacenti. Sono state sei invece le denunce in stato di libertà per conducenti di autovetture sorpresi alla guida senza patente perché mai conseguita o con certificati assicurativi palesemente contraffatti.
Torna a casa l'Isola Volley di mister Argirò con una sconfitta per 3-0 dal sapore amaro. Parziali alti nel primo e terzo set, con una flessione nel secondo parziale, 25-22;25-11;25-21. Peccato perché con la formazione al completo il risultato poteva essere ben diverso, purtroppo tra infortuni ed improvvise partenze bisogna sempre fare la conta per trovare la quadratura giusta. Tornando alla cronaca della partita, le giallo-nere iniziano malissimo subendo un parziale di punti notevole e dopo solo 15 minuti di partita il Mesoraca conduce per 21-9, ma qualcosa si inceppa nei meccanismi della squadra locale e l'isola volley fino a quel momento sorniona, dapprima recupera qualche punto con difficoltà , per poi prendere coraggio e con grinta riesce a recuperare un set già perso. Si arriva sul 22-22 dove un errore al servizio di Gareri L. permette al Mesoraca di respirare ed uscire da una situazione buia e vincere il set. Comunque galvanizzate dal grande recupero le isolitane iniziano il secondo set con una verve diversa, ma è un fuoco di paglia che ben presto si spegne e permette alla gioielleria grano di vincere agevolmente il secondo parziale con un punteggio imbarazzante. Mister Argiro' non ci sta, vuole grinta determinazione e soprattutto più spensieratezza dalle sue ragazze che giocano in modo timoroso. Il terzo set inizia con le ragazze dell'Isola Volley che ritornano a giocare finalmente come richiesto dal proprio coach ed i risultati non tardano ad arrivare. Finalmente si gioca punto a punto, con la grinta e voglia necessaria ritrovando un equilibrio di gioco interrotto solo da qualche piccolo errore di troppo che unito alla maggiore esperienza in questo campionato delle ragazze di Mesoraca, fa si che nella parte finale le locali riescano a trovare il break giusto di vantaggio e portarlo fino alla fine col il punteggio di 25-21.
Alla fine Argirò si dice comunque soddisfatto di quanto visto nel primo e terzo parziale e con la squadra al completo sarà sicuramente meglio. C'è ancora molto lavoro da fare, ma non ci tireremo indietro e vanno comunque elogiate le ragazze scese in campo. Ottima la prova di Samira Gigliarano in versione di libero. Sabato prossimo 21.02.2015 le ragazze di Isola Capo Rizzuto giocheranno nuovamente in trasferta contro Blue Angels di Cotronei.
Un uomo, S.G., di 45 anni è stato arrestato dai carabinieri a Mesoraca per maltrattamenti in famiglia.
I ragazzi denunciano la mancata accensione dei termosifoni in aula e il caro tariffe dei trasporti: sono pronti a ripetere la protesta fatto lo scorso venerdì davanti la Provincia.