È stata denominata “Trigarium” ed è l’ultima indagine della Dda catanzarese che ha portato quest’oggi all’esecuzione dal parte dei carabinieri di 11 ordinanza di custodia cautelare a carico di altrettante persone ritenute facenti parti di un sodalizio criminale nella zona di Roccabrenarda. L’inchiesa è stata avviata a seguito dell’omicidio in danno di Rocco Castiglione, e del tentato omicidio del fratello Raffaele, avvenuti durante un agguato nelle campagne di Roccabernarda il 31 maggio 2014. Le 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse in data 24 luglio 2018 dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Dda di Catanzaro, e contestano a vario titolo i reati di associazione di tipo mafioso, omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione, danneggiamenti, furti, uccisioni di animali, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e abuso d’ufficio, tutti i reati sono aggravati dal metodo mafioso. Le investigazioni, condotte dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Petilia Policastro, da maggio 2014 a maggio 2015, hanno consentito di accertare la presenza a Roccabernarda di una Locale di ‘ndrangheta dedita alla commissione di reati contro il patrimonio (in particolare furti e uccisioni di animali d’allevamento e da cortile, danneggiamenti aggravati alle colture, a veicoli, a sistemi irrigui, a mezzi meccanici, nonché estorsioni) nella maggior parte dei casi ai danni di persone intimidite, tanto da farle desistere anche solo dal presentare denuncia dei torti subìti. Tutto era finalizzato infatti a raggiungere uno stato di assoggettamento della popolazione attraverso un atteggiamento prevaricatore e di conseguenza un controllo e uno sfruttamento delle poche risorse economiche della zona. Da sottolineare come, in un piccolo territorio come quello di Roccabernarda, l’influenza di un’organizzazione di tipo ‘ndranghetistico viene esercitato, non attraverso reati di elevata portata, ma anche e soprattutto con condotte che sebbene appaiono apparentemente veniali (ad esempio furto di ortaggi e verdure) hanno però la capacità di mettere sotto pressione la comunità cittadina soggiogandola ai voleri della cosca. I carabinieri, sotto la guida della Procura della Repubblica Distrettuale, sono riusciti a: individuare i componenti del sodalizio criminale, composto da 15 indagati (11 raggiunti da provvedimenti cautelari) al cui vertice si è imposto Antonio Santo Bagnato, ideatore dell’atto omicidiario, determinato dalla sua volontà di affermarsi sul territorio quale vertice dell’organizzazione criminale a discapito della famiglia Castiglione; scoprire e ricostruire numerosi reati contro il patrimonio commessi dai sodali con il benestare o per volontà del Bagnato; accertare la commissione di alcuni reati commessi da funzionari dell’Ufficio Tecnico del Comune di Roccabernarda al fine di favorire l’organizzazione criminale nella realizzazione di opera edilizie abusive. Nel caso ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro, l’atteggiamento dell’ufficio tecnico comunale che ha rilasciato il permesso di costruire violando la legge, non si è limitato a favorire di fatto Bagnato, ma ha allo stesso tempo rafforzato il “prestigio” dell’organizzazione laddove si consideri che la condotta dei due pubblici ufficiali, nell’impedire che il capo locale venisse bloccato nella realizzazione di un manufatto in cemento armato in corso di realizzazione e di una stalla, prendendo immediatamente dei provvedimenti e consentendone il dissequestro, ha dato l’ennesima conferma all’esterno della soggezione della comunità tutta alla cosca.
ELENCO ARRESTATI
…destinatari della misura cautelare della custodia in carcere:
1 A. S., 35enne, di Roccabernarda;
2 B.A.S., 50enne di Roccabernarda;
3 A.G., 31enne di Roccabernarda;
4 B.M., 35enne di Roccabernarda;
5 C.A., 46enne di Roccabernarda;
6 I.D., 36enne di Roccabernarda;
7 L.G., 34enne di Roccabernarda;
8 M.A., 53enne di Roccabernarda;
9 M.M., 33enne di Roccabernarda;
10 R.M., 68enne di Roccabernarda;
11 V.C.E., 33enne di Roccabernarda.
ROCCABERNARDA - Dalle prime ore dell'alba, in provincia di Crotone, i carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro stanno dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 11 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa di tipo 'ndranghetistico, omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione, ricettazione, falsita' ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, abuso d'ufficio e vari danneggiamenti e uccisioni di animali. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, terra' alle 11 presso la biblioteca dell'Ufficio giudiziario.
Con l'obiettivo di trasformare un bosco in un'area coltivabile, aveva estirpato tutta la macchia mediterranea presente. E' accaduto a Roccabernarda (Kr), in localita' Foresta. Il mutamento di destinazione e' stato scoperto dai militari della stazione carabinieri forestale di Santa Severina durante un servizio di controllo del territorio. Dagli accertamenti e' emerso che l'attivita' era stata autorizzata, ma la documentazione presentata non sarebbe stata regolare. La consistenza reale della vegetazione, costituita da specie arboree e arbustive della macchia mediterranea, infatti, non era stata qualificata correttamente. Le norme vigenti assimilano a bosco, a tutti gli effetti, la macchia mediterranea. Il proprietario dell'area, un imprenditore agricolo residente a Roccabernarda, e' stato denunciato per violazione della normativa ambientale-paesaggistica.
ROCCABERNARDA – Controlli dei carabinieri nel settore agricolo, agroalimentare e forestale. I militari della locale stazione, unitamente a quelli della Forestale di Santa Severina, Savelli e personale del nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Crotone nonché del Nas di Catanzaro, hanno eseguito una serie di controlli alle aziende ricadenti nel Comune di Roccabernarda. L’attività ha consentito di individuare e sanzionare la titolare di un’azienda agricola, ritenuta responsabile di aver installato impianti audiovisivi o altri strumenti di controllo a distanza sulle attività dei lavoratori in assenza di apposito provvedimento autorizzativo dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Crotone. Nel medesimo contesto operativo è stata contestata una sanzione amministrativa di circa 5.000 euro al titolare di un’azienda agricola/allevamento, per la detenzione di trenta capi caprini privi di identificazione e non registrati alla banca dati nazionale anagrafe animale, opportunamente sottoposti a sequestro amministrativo.
A Roccabernarda i carabinieri hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, unitamente a personale della Questura e del Nucleo Cinofili della Guardia di Finanza di Crotone. L’attività ha consentito di eseguire il controllo di persone, veicoli, l’esecuzione di perquisizioni e la contestazione di violazioni al codice della strada. Nel medesimo contesto operativo, è stato segnalato, per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale, un 25enne, trovato in possesso di 3,30 grammi di sostanza stupefacente tipo “marijuana”. Una persona è stata denunciata a Cirò Marina per detenzione illecita di sostanza stupefacente. I carabinieri della Aliquota Radiomobile della locale Compagnia hanno denunciato un 26enne il quale, in seguito a perquisizione eseguita dai militari presso il suo domicilio in Cirò Marina, è stato trovato in possesso di 12.6 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi, il tutto sottoposto a sequestro.
ROCCABERNARDA - Un fabbricato abusivo in corso di edificazione in un'area rurale e' stato sequestrato nei giorni scorsi dai carabinieri forestali a Roccabernarda nella localita' Lenze. Il presunto committente ed esecutore dei lavori e' stato deferito all'Autorita' giudiziaria che ha gia' convalidato il sequestro. Il manufatto, in corso di edificazione, e' stato notato dai militari della stazione carabinieri forestale Santa Severina durante l'attivita' di controllo del territorio nella localita' Lenze del territorio di Roccabernarda in un contesto agricolo ed era in corso di edificazione mediante scatolari in acciaio e blocchetti di calcestruzzo. Al momento del sopralluogo erano stati realizzati in parte i muri perimetrali. Gli accertamenti avviati presso gli uffici comunali hanno evidenziato che l'opera era priva di atti legittimanti l'edificazione.