Tiene in apprensione il futuro della società di gestione delle acque Soakro. Se ne è discusso ques'oggi nel corso della Conferenza dei sindaci svoltasi a Torre Melissa e a cui ha preso parte anche l'assessore regionale all'ambiente Antonella Rizzo. In un documento, la Filctem Cgil ha chiesto ai Comuni di deliberare in consiglio l'adesione al consorzio di prossima costituzione (nuova forma societaria), prima che il giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Crotone si pronunci in merito alla questione il prossimo 18 novembre. La sigla di categoria ha inoltre chiesto che si doti il costituendo consorzio di un adeguato piano industriale al fine di mantenere i livelli occupazionali. Scrive la Filctem Cgil nella nota: «Oggi, a Torre Melissa, si è svolta la Conferenza dei sindaci per decidere sulla costruzione del nuovo soggetto industriale a cui affidare il servizio in attesa della sentenza di fallibilità della Soakro che dovrebbe avvenire il 18 novembre prossimo. Alla riunione, molto partecipata, ha preso parte la Regione con l'assessore Antonella Rizzo, il direttore del dipartimento regionale Acque Pallaria e l'onorevole Luigi Incarnato in qualità di responsabile politico regionale sul ciclo integrato delle acque. La Filctem-Cgil, avverte che non c'è più tempo per le analisi, concretamente, bisogna deliberare nei consigli comunai l'adesione al nuovo soggetto e velocemente, prima del 18 novembre (data in cui il tribunale dovrebbe esprimersi sulla fallibilità della Soakro a costituire il consorzio dei Comuni) e dotando di un piano industriale in cui far transitare le funzioni gestionali, le professionalità, e i lavoratori al fine di garantire assolutamente la continuità del servizio in questa fase di transizione ed in attesa che la Regione costituisca il modello di gestione unico».
Filctem-Cgil, Fp-Cgil e Uiltec-Uil Crotone sono intervenute duramente in merito alla vertenza Soakro dicendo che, a pochi giorni dal pronunciamento del Tribunale sulle due istanze di fallimento che pendono sulla società, «ancora una volta» registriano «l'ignavia della politica» sull'argomento. «In questi giorni - scrivono ancora le tre sigle sindacali - stiamo registrando, con maggiore insistenza, la notizia per cui la Sezione fallimentare del Tribunale di Crotone dovrebbe pronunciarsi a breve (questioni di giorni) in merito alle due istanze di fallimento che pesano sulla Soakro che, ad oggi , potrebbe significare non avere certezza sul destino del ciclo integrato delle acque per i cittadini della nostra provincia e sul futuro dei lavoratori che stanno garantendo, con grande senso di responsabilità, il servizio di distribuzione dell' acqua potabile e della depurazione. Dopo i buoni propositi e le giuste convergenze - ricordano i sindacati - scaturite nella Conferenza dei Sindaci di inizio ottobre [LEGGI ARTICOLO], avvertiamo, ancora una volta, la distanza tra la retorica politica e gli atti concreti che tardano ad arrivare frutto dell'inconsistenza e dell' ignavia della "nostra classe politica" che ormai sembrerebbe aver deciso di rilegare il cittadino ed elettore crotonese allo status di "cittadino di Serie B" negandogli, nei fatti, il diritto ad avere garantita oggi e per il futuro la fruizione di un bene che sta alla base dei diritti di cittadinanza qual è il servizio idropotabile. Nel mentre - proseguono i sindacati - sul versante della risoluzione della vertenza tutto tace, registriamo i primi timidi segnali di stretching e di ginnastica prelettorale in vista delle elezioni del prossimo maggio con comparse in ordine sparso e con azioni che hanno la una parvenza eclatante, ma ancora poco concrete, su alcuni temi sicuramente importanti quali l'aeroporto, la convenzione e i rapporti con Eni, la bonifica dei siti, che hanno dalla loro il vantaggio di non essere vertenze divisive e pertanto spendibili per provare a generare consenso nell'opinione pubblica e quindi consenso elettorale... Ecco spiegata - masticano amaro le tre sigle - la convulsa e confusa attenzione su alcune questioni e l'assenza di risposte verso altre vertenze (Soakro, Akros, Gestione Servizi). Noi, riteniamo, nella consapevolezza che il tema del Sistema idrico integrato per come l'abbiamo conosciuto non è un tema che registra "forte appeal" nell'elettorato crotonese, non più rinviabile la fase di concretizzazione del percorso individuato ormai quasi un mese fa dalle istituzioni locali e dalla Regione, avvertendo che, l'ennesimo ritardo sarebbe un ulteriore segnale di abbandono verso la condizione drammatica in cui si trova il servizio e i lavoratori che lo garantiscono. Pertanto, è auspicabile - concludono - che i soggetti interessati a dare risposte, nei prossimi giorni diano un riscontro evidente e fattivo sulla vertenza Soakro, viceversa, saremo costretti nostro malgrado, a riproporre sul tema una fase di mobilitazione al fine di abbattere questa nociva situazione di stallo venutasi a creare».
«Sostenibile il percorso prospettato dai Comuni, ma è giunta l'ora di passare dalle volontà ai fatti». È questo è il commento delle sigle di categoria Filctem Cgil, Fp Cgil e Uiltec Uil a seguito della Conferenza dei sindaci svoltasi lo scorso fine settimana che ha sancito, anche se con qualche distinguo, come il modello da proporre per il servizio idrico è quello della Unione dei comuni, scongiurando il ritorno alle singole amministrazioni. Nel corso della seduta, era stato inoltre annunciato che, nei prossimi giorni, verrà elaborata una bozza per l'individuazione della forma societaria e la bozza di piano industriale da sottoporre ad una successiva riunione della Conferenza dei sindaci alla presenza della Regione. «Giorno 8 ottobre - riferisce il comunicato delle tre sigle sindacali - nella sede della Cgil di Crotone le strutture sindacali di Categoria Filctem Cgil, FP Cgil e Uiltec Uil hanno promosso una assemblea con i lavoratori al fine di fare il punto sulla vertenza, che ricordiamo, attiene al futuro del servizio idrico integrato dell' intera provincia crotonese e della condizione lavorativa incerta delle maestranze, alla luce degli ultimi incontri territoriali, regionali e rispetto anche alle notizie emerse nell' ultima assemblea dei sindaci svoltasi a Melissa. L'Assemblea - sottolineano i sindacati - molto partecipata, dopo ampia e articolata discussione, e prendendo atto del contesto difficile in cui insiste la vertenza Soakro, ha accolto favorevolmente il percorso tracciato dai sindaci nella Conferenza, ribadendo che i lavoratori sono pronti, da subito, a sostenere qualsiasi azione della "buona e seria politica" e del management sul terreno della garanzia e continuità del servizio idrico sul nostro territorio, del mantenimento dei livelli occupazionali e di come ragionare per non disperdere le professionalità possedute pur in un quadro futuro che tarda ad arrivare in cui si chiederanno ulteriori sacrifici ai lavoratori in termini riorganizzativi e non solo. In questo quadro - proseguono i sindacati - ancora tutto da concretizzare, le Organizzazioni sindacali unitamente ai lavoratori rappresentano, ancora una volta, con grande spirito collaborativo e di sacrificio la volontà di non tirarsi indietro di fronte alla sfida difficile del rilancio del servizio idrico, ma altresì, diciamo, alla politica a tutti i livelli che è giunta l'ora di passare dai buoni propositi alla concretizzazione reale di un progetto partecipativo e di aggregazione che stabilizzi il servizio idrico e ridia serenità ai cittadini ed ai lavoratori. Pertanto, si chiede ai sindaci unitamente al sostegno della Regione, di andare spediti con l'approvazione della forma societaria da dare al nuovo soggetto, dotandolo di un Piano d'ambito serio e sostenuto da risorse economiche e competenze a cui andrà trasferita la gestione del parco impianti e reti e tutto il personale per poi affidargli contestualmente in convenzione la gestione del servizio idrico da parte dell' ente di governo d'ambito in capo alla Regione Calabria. La Filctem Cgil, FP Cgil e Uiltec Uil - quindi chiariscono i sindacati -, insieme ai lavoratori, credono che sia questa la "road map" seria che possa tirare fuori il servizio idrico integrato dalla palude generata da una impropria e nociva gestione degli ultimi anni. Pertanto, pur nella consapevolezza del contesto difficile, aggravato, nel merito, da un forte ritardo della politica, facciamo appello, ancora una volta ai soggetti istituzionali preposti ad agire, sollecitando una forte accelerazione al percorso indicato nella Conferenza dei sindaci, invitando ad un'azione preventiva e non di attesa rispetto all' imminente sentenza del giudice che sta seguendo il procedimento fallimentare. In fine, l'Assemblea ribadendo il proprio stato di agitazione responsabile e proattivo, ha deciso che, se si dovesse avvertire nuovamente l' immobilismo verso questa annosa vertenza saremo costretti, nostro malgrado, a riavviare forme di lotta importanti».
La Soakro informa che a causa del fermo del potabilizzatore gestito dalla Sorical, nel pomeriggio l'erogazione idropotabile potrà subire diminuzioni e\o interruzioni in alcune zone della città, in particolare le zone più alte saranno soggette a maggiore criticità. La società Sorical ha comunicato che il disservizio che causato il fermo del potabilizzatore è quasi superato e pertanto nella serata odierna l'erogazione ideopotabile ritornerà nella normalità.
E se quelle fuoriuscite fognarie fossero legate ad un'attività di sabotaggio [LEGGI ARTICOLO]? A Crotone non si può escludere nulla, perché molto spesso sono i cittadini ad essere gli artefici del degrado che si vive in città. Non è, infatti, raro trovare calcinacci o addirittura pezzi sanitari sostituiti (water, bidè e altro) e materassi vecchi abbandonati in pieno centro o addirittura nei pressi di monumenti e resti storici. Sono comportamenti irriguardosi nei confronti della città che, purtroppo, non sono rari. Non è peregrina, quindi, l'idea che qualcuno abbia deciso di sabotare il sistema fognario per provocare la fuoriuscita di liquami sul lungomare cittadino. Soakro e Comune sono pronti a presentare una querela verso ignoti, perché nelle pompe di sollevamento andate in tilt nei giorni scorsi sono stati trovati stracci, asciugamani e pietre di un certo volume. Tutti oggetti che non hanno le gambe per raggiungere la rete fognaria. Qualcuno li avrà buttati all'interno del sistema fognario cittadino. La domanda che chiede una risposta è: "Siamo di fronte ad un sabotaggio oppure, anche in questa occasione, si tratta del solito comportamento barbarico?". Saranno gli inquirenti a dovere svelare l'arcano visto che nei prossimi giorni il Comune e la Soakro presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.
Un copioso rigoglìo di acque fognarie è in atto sulla via per Capocolonna nei pressi del Circolo cacciatori subacquei di Crotone. Intorno alle 18 sono emersi dall'asfalto zampilli di acqua reflua che hanno allagato la carreggiata, provocando fra l'altro un forte olezzo. La perdita è così copiosa che presto potrebbe raggiungere l'attiguo arenile e forse anche il mare. Sul posto sono intervenuti la Guardia Costiera e la Polizia municipale. Fino a qualche minuto fa si era ancora in attesa dell'arrivo dei tecnici della Soakro che sono stati chiamati a intervenire per bloccare l'abbondante fuoriuscita di fogna. Secondo quanto appreso non sarà possibile compiere nell'immediato dei rilievi sull'acqua del mare in quanto non c'è nessun tecnico Arpacal che è soggetto a reperibilità. Sul posto è anche intervenuto il consigliere comunale dei Demokratici Enrico Pedace che ha allertato il sindaco.