Il prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, ha nominato Giuseppe Gualtieri ed Eugenio Pitaro, quali commissari prefettizi rispettivamente dei Comuni di Cirò Marina e di Strongoli. Nel caso di Cirò Marina, come si legge in una nota della Prefettura, la decisione è stata presa in seguito alle dimissioni della metà più uno dei consiglieri comunali e delle rispettive cariche elettive a seguito dell'operazione 'Stige' della Dda di Catanzaro. "Il consiglio comunale di Cirò Marina – si legge - per i suesposti motivi, è sospeso, con effetto immediato, fino all'emanazione del relativo decreto di scioglimento e, comunque, per un periodo non superiore a novanta giorni". Per quanto riguarda Strongoli, sono state formalizzate le dimissioni del vicesindaco. "Ritenuto pertanto necessario provvedere senza indugio ad assicurare il funzionamento dell'Ente, il Prefetto di Crotone ha nominato quale commissario Eugenio Pitaro, viceprefetto, secondo il disposto di cui all'art. 19, comma 8 del Regio Decreto 383/1934, cui sono rimesse le funzioni del sindaco e della Giunta".
In coincidenza delle dimissioni del sindaco Michele Laurenzano, «il Partito democratico di Strongoli – informa il segretario di Circolo Salvatore Codispoti –, riunitosi in seduta straordinaria in seguito ai tristi avvenimenti di martedì 9 gennaio scorso relativi all'operazione "Stige", condotta dalla Dda di Catanzaro e che ha visto il coinvolgimento in maniera diretta del sindaco di Strongoli, facendo propri i contenuti e le motivazioni della nota divulgata dalla Federazione provinciale del Pd di Crotone in merito alla triste vicenda, chiede a tutti i membri del gruppo consiliare comunale del partito democratico di Strongoli di rassegnare le proprie dimissioni. Il circolo nel ringraziare i consiglieri per il lavoro svolto e ribadendo agli stessi piena fiducia nel loro operato, dopo una rigorosa analisi ritiene tale atto appropriato e dovuto al fine di agevolare il lavoro della magistratura e delle istituzioni e pervenire, così, nel più breve tempo possibile alla piena luce e chiarezza dei fatti». Anche la federazione provinciale del Pd di Crotone aveva avanzato ieri la medesima richiesta ai consiglieri 'dem' di Strongoli.
Si e' dimesso il sindaco di Strongoli, Michele Laurenzano, arrestato dai carabinieri con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione "Stige", eseguita martedi' scorso dai carabinieri. L'operazione, diretta dalla Dda di Catanzaro, ha portato complessivamente all'arresto di 170 persone, tra cui, oltre a Laurenzano, i sindaci di Ciro' Marina, Nicodemo Parrilla, presidente della Provincia di Crotone, e di Mandatoriccio, Angelo Donnici. Laurenzano stamattina e' stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia nel corso del quale ha respinto ogni addebito. A dare notizia delle dimissioni di Laurenzano e' stato il difensore di fiducia dell'ex sindaco, l'avvocato Giancarlo Pittelli, che ha anche diffuso il testo di una dichiarazione dello stesso Laurenzano. "Mi dimetto - afferma l'ormai ex sindaco di Strongoli - nella consapevolezza di avere agito per il bene comune e di avere amministrato con onesta' e trasparenza e lontano da condizionamenti criminali. Mi auguro di avere chiarito gia' quest'oggi la mia posizione, che e' di assoluta estraneita' rispetto alle accuse contestatemi".
Il gruppo ceco Eph ha completato l'acquisizione delle centrali Biomasse Italia di Strongoli e Biomasse Crotone da Api No'va Energia Srl (50%) e Bioenergie Spa (50%), partecipata dal fondo di private equity Equinox, per complessivi 73 MW diventando cosi' il gruppo piu' importante in Italia nel settore della produzione di energia elettrica rinnovabile da biomasse solide. Lo riferisce un comunicato del gruppo Eph. "L'accordo preliminare - e' detto nel comunicato - era stato firmato lo scorso 20 ottobre. L'operazione rientra nella strategia del Gruppo energetico ceco di sviluppare il business delle energie rinnovabili in Europa. Si tratta infatti del secondo investimento nell'energia da biomasse dopo il progetto di riconversione della centrale a carbone da 400 MW di Lynemouth, nell'ambito del programma di phase out dal carbone in corso nel Regno Unito, che una volta finalizzato sara' uno dei piu' grandi impianti al mondo nel suo genere. Le societa' acquisite operano nella valorizzazione energetica della biomassa legnosa italiana". "Siamo orgogliosi dell'acquisizione - afferma Marco Arcelli, direttore per lo Sviluppo del business del Gruppo Eph - che conferma la nostra vocazione a perseguire l'obiettivo di accompagnare la transizione energetica in corso e aumentare la quota di produzione sostenibile di energia. L'utilizzo di biomassa nella produzione di energia elettrica rende l'impianto programmabile, a differenza di altre fonti rinnovabili, e contribuisce a garantire la sicurezza del sistema elettrico, oltre a mantenere importanti livelli occupazionali". Con Biomasse Italia e Biomasse Crotone, il gruppo Eph integra nella propria forza lavoro 67 dipendenti diretti. L'Ebitda atteso complessivo delle due aziende nel 2017 e' di circa 50 milioni di euro con un indotto di circa 950 posti di lavoro.
Traffico bloccato sulla strada statale 106 ionica all'altezza del comune di Strongoli, nel crotonese, dove un'autocisterna che trasportava gas si e' ribaltata sulla carreggiata. Secondo una prima ricostruzione il mezzo pesante, per evitare una collisione con un'autovettura in fase di sorpasso, ha urtato un muretto laterale ribaltandosi su un fianco. L'autista e' stato trasportato in ospedale. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del comando provinciale di Crotone che stanno operando con estrema cautela per trasferire il liquido in un’altra cisterna. La Polizia Stradale, oltre a deviare il traffico sulla viabilita' locale, sta svolgendo i rilievi per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.
«Biomasse Italia ha chiuso la trattativa per vendere le centrali di Crotone e Strongoli». Una richiesta di incontro urgente è stata inoltrata dalle sigle di categoria Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil nei confronti di Biomassitalia e Biomasse Crotone cui sono invitati a partecipare anche i sindaci di Crotone e Strongoli. «Siamo costretti – scrivono le tre sigle di categoria –, ancora una volta, a registrare plasticamente che il management che gestisce le due centrali elettriche a Biomassa solida di Crotone e Strongoli, assume un atteggiamento poco consono al dialogo con il territorio, le Istituzioni e le rappresentanze sociali. Questa affermazione risponde al vero nella misura in cui, l’azienda sembrerebbe aver chiuso la trattativa di vendita delle due centrali senza che i lavoratori, le organizzazioni sindacali e i Comuni interessati fossero stati informati preventivamente della conclusione della vicenda, e dei possibili riflessi che questa vendita potrà generare sulle maestranze dirette e sull’indotto. Tutto ciò, a dimostrazione che la perpetrata gestione unilaterale di questo management, non ha nulla a che vedere con il rispetto e l’attenzione verso questo territorio, verso i suoi lavoratori e verso chi tra mille difficoltà prova a rappresentarli. Per quanto ci riguarda ribadiamo che con grande senso di responsabilità saremo sempre a fianco delle aziende che non traguardano solo la logica del mero profitto, ma che siano soggetti promotori di sviluppo e volano per nuove opportunità occupazionali. Ma con la stessa fermezza dichiariamo che le aziende che non dovessero rispondere a questi principi di responsabilità sociale troveranno pane per i propri denti. Questi i motivi che ci hanno portato a valutare con le Confederazioni unitarie del territorio, l’apertura di una estesa iniziativa vertenziale e informativa, al fine di far comprendere alle Istituzioni e alla politica la necessità improrogabile di farsi carico di questa vicenda; anche perché le esperienze di alcuni territori calabresi dicono che le ricadute e le compensazioni di carattere economiche, ambientali, occupazionali sono di gran lunga più corpose e vantaggiose. Infine, per queste sintetiche ma importanti ragioni, vi chiediamo, un incontro urgente per comprendere meglio e confrontarci sulla vicenda che riguarda la vendita delle centrali e sulle garanzie occupazionali dirette e dell’indotto».