STRONGOLI - Esecuzione di una misura cautelare in carcere. I carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza di sostituzione della “misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa” con quella della custodia cautelare in carcere, emessa nei confronti di un bracciante agricolo, trentasettenne. Il provvedimento è scaturito in seguito alla richiesta avanzata dai militari, per accertate violazioni della predetta misura poste in essere dall’arrestato. L’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Crotone.
STRONGOLI - Il Comitato per la Salvaguardia del Territorio di Strongoli, in una nota, esprime "solidarieta' e sdegno per il grave atto intimidatorio che ha colpito il giornalista Giovanni Lerose, corrispondente de Il Crotonese, minacciato di morte insieme a tutti i componenti del Comitato per aver esercitato l'inviolabile diritto alla liberta' di opinione e di espressione". "Informarsi, capire ed informare, principi base della liberta' di stampa - prosegue la nota - sono sempre stati i valori a cui si e' ispirata l'attivita' svolta dal giornalista Giovanni Lerose e dal Comitato nato per contrastare l'insediamento nel territorio di Strongoli dell'ormai nota 'Cittadella del Recupero', comprendente una serie di impianti di trattamento dei rifiuti e una discarica. Riteniamo, pertanto, il gesto intimidatorio un grave atto, inaccettabile e deplorevole, volto a limitare o, addirittura, impedire la liberta' di fare corretta informazione in merito ad un progetto particolarmente sensibile per il territorio di Strongoli, ma anche la riprova di aver centrato bene i nostri obiettivi e di aver svolto un buon lavoro contro qualcosa che oggi piu' che mai possa essere definito 'torbido' e pericoloso. Alla luce di cio' ci sentiamo di proseguire nelle attivita' del Comitato, continueremo con coerenza ad informare e vigilare per la salvaguardia del territorio e dell'ambiente, auspicando maggiore trasparenza e collaborazione da parte degli Amministratori, delegati, prioritariamente, alla tutela della salute dei cittadini". A tal riguardo, il Comitato annuncia "che sara' presente, il giorno 23 settembre 2017 alle ore 11, alla riunione del consiglio comunale di Strongoli tra i cui argomenti all'ordine del giorno compare la 'discussione preliminare in merito alla proposta di realizzazione della cittadella dei rifiuti' ed invita a partecipare, non solo la stampa, che qualcuno vorrebbe vedere imbavagliata, ma anche la cittadinanza attiva e capace di reagire in un legittimo e doveroso esercizio di democrazia e partecipazione".
Un museo dedicato alle attivita' agricole e rurali nascera' nella Torre Verga d'oro, storica struttura difensiva della costa crotonese. La nuova vita dell'edificio inizia con il trasferimento al Comune di Strongoli (KR), grazie allo strumento del federalismo demaniale culturale. "Il programma di valorizzazione, gia' sottoscritto dall'Agenzia del Demanio e dal ministero dei Beni e delle attivita' culturali e del turismo (Mibact) - si legge nella nota - punta a trasformare l'ex torre di avvistamento in una risorsa per lo sviluppo economico e culturale del territorio migliorando la gestione del bene per garantire sia la sua conservazione sia una maggiore fruizione da parte di cittadini e turisti".
La Capitaneria di porto di Crotone ha sequestrato quattro strutture in legno abusive, del tipo gazebo, sul litorale di Strongoli. Dagli accertamenti e' emerso che i gazebo, ricadenti nell'ambito della concessione di un noto esercizio commerciale della zona, non rientravano tra le strutture autorizzate dal Comune. Il concessionario dell'esercizio, ritenuto responsabile delle violazioni di legge, e' stato identificato e denunciato. Il fenomeno dell'abusivismo, sebbene in calo in questi ultimi anni, viene ancora registrato sul territorio calabrese ed e' per questo che iniziative del genere vengono condotte senza soluzione di continuita' dalla Guardia Costiera.
STRONGOLI - Ha dato alle fiamme delle sterpaglie al limite del terreno di sua proprietà facendo divampare un incendio del quale ha perso il controllo per poi darsi alla fuga. Un pensionato, P.D., di 70 anni, con precedenti di polizia, è stato arrestato, e posto ai domiciliari, a Strongoli dai carabinieri con l'accusa di incendio doloso. L'uomo, secondo quanto accertato dai militari, ha incendiato le sterpaglie incurante della presenza, nelle vicinanze, di un deposito di gas. Notate le fiamme i carabinieri sono intervenuti immediatamente con i vigili del fuoco che hanno provveduto a impedire l'ulteriore propagarsi del rogo. I militari successivamente hanno individuato il pensionato che tentava di allontanarsi. L'uomo, fermato ed identificato, ha ammesso di avere appiccato le fiamme consegnando un accendino utilizzato. L'incendio, che ha interessato una superficie di 5 mila metri quadri è stato poi domato.
«Biomasse Crotone e Biomasse Italia Strongoli, relazioni industriali all’anno zero». È quanto denunciano le segreterie provinciali Filtcem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil. «Il recente mancato accordo sull’erogazione – spiegano i sindacati – del premio di produttività 2016 ai lavoratori dei siti di Biomasse Crotone e Biomasse Italia Strongoli è solo l’ultimo atto di tutta una serie di episodi negativi che disegnano il pessimo stato delle relazioni industriali tra le Organizzazioni sindacali di categoria ed il management di questa azienda. Dopo l’incontro del 20 luglio ultimo scorso pensiamo non ci siano dubbi sull’attribuzione delle responsabilità. Tutto è riconducibile a un “manager dal licenziamento facile” – per capirci, quello che dirige entrambi gli stabilimenti – che con arroganza e supponenza continua imperterrito ad erigere muri insormontabili, contro cui si infrangono da sempre tutte le istanze del Sindacato e quelle dei lavoratori. Posizioni rigide, irremovibili, e comportamenti di natura strumentale, sono gli atteggiamenti preferiti da chi invece, dall’alto del proprio ruolo, dovrebbe favorire un clima d’interlocuzione proficua non solo con il sindacato, ma anche e soprattutto con gli attori sociali di un territorio che sente la presenza di questa azienda in termini di impatti ambientali importanti, ma che raccoglie poco o nulla in quanto a ricadute occupazionali o ad economie nell’indotto (vedi ultima vicenda delle navi cariche di biomasse dirottate al porto di Corigliano). A questo stato di cose è tempo di dire basta, con l’augurio convinto che nell’imminente futuro, annunciati e possibili movimenti di natura societaria possano rimuovere il vertice locale di questa azienda, nell’interesse dell’azienda stessa. Per quanto ci riguarda non rinunceremo alla nostra azione di tutela dei diritti dei lavoratori, opponendoci in tutte le sedi a chi cerca sistematicamente di calpestare la loro dignità, ma anche la dignità dei loro rappresentanti. Nella certezza di poter contare sul sostegno delle nostre Confederazioni, riteniamo non più rinviabile l’apertura di una fase di forte vertenzialità con il vertice di Biomasse, così come riteniamo necessaria una convinta presa di posizione da parte degli esponenti politici ed istituzionali del territorio, ai quali rivolgiamo il nostro invito ad un ruolo attivo nella vertenza. Sarà nostro interesse portare la vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica, attraverso i mass media, manifestando sin d’ora la piena disponibilità ad esporre in maniera più compiuta ed articolata la nostra posizione a quanti vorranno contattarci».