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Venerdì, 04 Ottobre 2024

CRONACA NEWS

Tagliano sei metri cubi di alberi di pino marittimo, poi uno fugge, l'altro finisce in manette. Nella mattinata odierna il gip del Tribunale di Crotone ha convalidato l'arresto operato dai militari della Stazione Carabinieri di Strongoli, unitamente alle guardie zoofile ambientali nei confronti di Gianfranco Cinnante, di 41 anni, incensurato, rimettendolo in libertà. L'uomo, nella serata di sabato scorso, era stato sorpreso insieme ad un'altra persona (che si è data alla fuga) mentre era intento a tagliare della legna ed a caricarla sul rimorchio di un trattore all'interno del parco Pantano – area protetta del Comune di Strongoli. Il mezzo e le attrezzature utilizzati e circa sei metri cubi di alberi di pino marittimo, sono stati posti sotto sequestro.

 

 

 

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uomo cofano 106Le immagini sono spettacolari e non sono state rubate da un film d'azione. Bensì ritraggono l'uomo che, ieri sera, aggrappato al cofano di una macchina, ha percorso ben undici chimometri sulla statale 106. L'uomo si era lanciato sul veicolo con a bordo la sua ex convicente e il nuovo compagno, dopo essersi incontrato con loro e aver avuto un diverbio. A quanto pare si erano visti per parlare di alcune questioni familiari. La discussione, però, si è animata e l'ex fidanzato della donna, secondo quanto riferito dai carabinieri, si è scagliato contro la vettura della coppia per impedirne la fuga. Nella concitazione la mano dell'uomo è rimasta incastrata tra lo sportello e il montante dell'auto facendolo rimanere intrappolato sul cofano. In queste immagini immortalate dalle telecamere installate sulla statale 106 si vede chiaramente l'uomo aggrappato al cofano e l'auto sfrecciare in direzione Cirò Marina. Il tratto di statale è quello coincidente con un noto albergo di Melissa. La corsa della vettura è proseguita per undici chilometri fino a quando la donna ha chiamato i carabinieri, che hanno arrestato il conducente del mezzo. All'unomo, soccorso e portato in ospedale, sono stati diagnosticati dieci giorni di prognosi. Il conducente, invece, un uomo di 54 anni, del quale non è stato fornito il nome, è stato arrestato a Strongoli dai carabinieri per tentato omicidio.

 

 

 

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uomo cofanoSTRONGOLI - Ha percorso undici chilometri sulla statale 106 trascinando sul cofano anteriore della sua auto l'ex convivente della sua attuale compagna. Un uomo di 54 anni, del quale non è stato fornito il nome, è stato arrestato a Strongoli dai carabinieri per tentato omicidio. L'uomo, assieme alla compagna, ha incontrato l'ex convivente della donna per parlare di alcune questioni familiari. La discussione si è animata e l'ex fidanzato della donna, secondo quanto riferito dai carabinieri, si è scagliato contro la vettura della coppia per impedirne la fuga. Nella concitazione la mano dell'uomo è rimasta incastrata tra lo sportello e il montante dell'auto facendolo rimanere intrappolato sul cofano. La corsa della vettura è proseguita per undici chilometri fino a quando la donna ha chiamato i carabinieri, che hanno arrestato il conducente del mezzo. All'ex, soccorso e portato in ospedale, sono stati diagnosticati dieci giorni di prognosi. (foto repertorio)

 

 

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carabinieri archeologia2STRONGOLI - Un geometra di 42 anni di Strongoli ed un pensionato sessantaseienne di Varese sono stati denunciati dai carabinieri per danneggiamento e violazione della legge sulle ricerche archeologiche. I due, trovati in possesso di un metal detector, zappe e pennelli, sono stati sorpresi nelle campagne di Strongoli dopo aver riportato alla luce le mura perimetrali di un'antica struttura muraria. Dagli accertamenti archeologici è emerso che la struttura risale al periodo ellenico.

 

 

 

 

 

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STRONGOLI - Nando Amoruso, presidente dell'associazione Vita (Viabilità, infrastrutture, trasporti e ambiente), che da anni si batte per l'ammodernamento della statale 106, questa mattina ha inscenato una manifestazione di protesta nel corso della quale, alla rotonda del bivio per Strongoli, si è fatto sommergere dal letame per denunciare le condizioni della principale arteria della fascia ionica. Amoruso, dopo aver indossato una maschera antigas, si è fatto coprire davanti a numerosi cittadini e vi è rimasto per una decina di minuti. Alla manifestazione c'erano anche diversi sindaci della provincia tra cui il primo cittadino di Crotone, Peppino Vallone. Il vescovo di Crotone ha invece inviato come suo rappresentante don Franco Lonetti, sacerdote che da sempre si interessa delle problematiche legate alla ss 106. «Il Crotonese - ha detto Amoruso - da sempre privo di infrastrutture è diventato un letamaio che lentamente sommergerà tutti. A chi la colpa delle continue ed atroci vittime della strada? Ai politici e alle istituzioni che imitano la scimmietta: "Non vedo, non sento, non parlo". Per dare fiducia al territorio servono i fatti e ci chiede con forza l'ammodernamento e la messa in sicurezza della statale Sibari-Aeroporto Sant'Anna». Quella di oggi è la prima manifestazione che l'associazione Vita di Nando Amoruso intende organizzare da qui a novembre con
iniziative anche a Roma. «Chiediamo al presidente della Regione Mario Oliverio - ha detto Amoruso vestito con una tuta rossa ed in catene - la convocazione di un tavolo istituzionale con i sindaci oggi qui presenti per dare una scossa alla soluzione del problema che è prioritario per lo sviluppo di questa parte della fascia ionica che, altrimenti, resterà perennemente isolata visto gli investimenti che si stanno facendo per le trasversali».

 

 

 

 

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La polizia di Stato e l'ufficio del lavoro di Crotone hanno avviato le indagini sulla morte di un bracciante agricolo romeno, Vasile Tusa, di 36 anni, deceduto dopo alcuni giorni in ospedale dove era stato ricoverato a seguito di un malore avvertito al termine del suo lavoro. L'uomo nei giorni scorsi ha avvertito un malore e, insieme a due connazionali, ha raggiunto l'ospedale di Crotone. Con il passare delle ore le condizioni sono peggiorate tanto da richiedere il trasferimento nel reparto di rianimazione. Dopo alcuni giorni di degenza ospedaliera il bracciante romeno è deceduto. Sarà ora l'autopsia ad accertare le cause del decesso. Tra le ipotesi anche un malore causato dal caldo. Tusa era residente da cinque anni in provincia di Cosenza. Da alcune settimane era impegnato nella raccolta di pomodori nelle campagne di Strongoli. (ANSA)

 

 

 

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