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Domenica, 08 Settembre 2024

CRONACA NEWS

curto antonio giuseppePETILIA POLICASTRO - Padre e figlio arrestati perché trovati in possesso di droga ed armi. Nel corso della scorsa nottata, i Carabinieri del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Petilia Policastro hanno tratto in arresto Curto Antonio, di 42 anni, e suo figlio Curto Giuseppe, di 23, entrambi petilini.
I militari si erano insospettiti nei giorni scorsi dai movimenti dei due e hanno messo in atto un servizio di pedinamento e di osservazione che, nella giornata di ieri, li ha portati sorprenderlinei pressi di un fondo agricolo (poi risultato essere di proprietà degli arrestati). Appostatisi nelle campagne adiacenti, hanno visto padre e figlio innaffiare una piantagione di circa 100 piante dimarijuana, dell’altezza tra i 40 e i 45 centimetri. Nella tarda serata, quindi, i militari hanno bloccato i due e, contestualmente, hanno effettuato un’accurata perquisizione all’interno di un fabbricato utilizzato a ricovero per attrezzi insistente sulla loro proprietà.

 

armi marijuanaIn un intercapedine del manufatto, i militari hanno così rinvenuto tra i vari attrezzi da campagna anche delle armi, oltre che del munizionamento sia calibro 9, che 7,65, delle quali i due non riuscivano a fornire alcuna giustificazione. Da accurati accertamenti, è poi stato appurato che la pistola ed il fucile rinvenuti erano stati acquistati inizialmente come armi ad aria compressa, ma che poi, dopo essere state modificate, erano diventate a tutti gli effetti delle armi da sparo, capaci di utilizzare il munizionamento calibro 9 rinvenuto nell’intercapedine dell’immobile insieme alle armi. Allarmante la capacità dei soggetti di creare da un giocattolo una vera e propria arma da fuoco. I due arrestati, su disposizione del pm di turno, Luisiana Di Vittorio, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Crotone, in attesa che venga celebrata l’udienza di convalida dell’arresto. I due risponderanno di coltivazione di stupefacente e detenzione illegale di armi clandestine e munizionamento.

 

 

 

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arresto rizza3Perquisizioni a tappeto a Papanice nel corso delle quali è stata rinvenuta un'arma clandestina e dei proiettili che ha portato all'arresto di un uomo da parte dei Carabinieri. Il blitz nella frazione crotonese è stato eseguito nel pomeriggio di ieri dai militari della Stazione e del Nucleo operativo della Compagnia di Crotone. Durante una delle perquisizioni, i militari hanno bussato alla porta di Antonio Rizza, 61 anni, conoscenza "datata" dei militari visti i suoi precedenti penali. Nonostante fosse quasi ora di cena e dall’esterno si udisse il rumore della televisione, Rizza non ha aperto il portone di casa ai militari che suonanvano incessntemente al campanello. I carabinieri hanno ritenuto che il Rizza potesse detenere armi o munizioni e che non aprisse appositamente ai militari appostati fuori dall’abitazione. Si è deciso pertanto di sfondare la porta, con una fulminea irruzione in casa da parte dei militari con armi sguainate e giubbotti antiproiettili indossati.

 

arresto rizzaRizza, ovviamente presente all’interno dell’abitazione nella centralissima via Pantaleone, si è giustificato dicendo di non aver sentito alcuno bussare alla porta. L'uomo, però, palesava nel frattempo un qual certo nervosismo. Dopo pochi minuti dall’inizio della perquisizione, nascosta dietro il frigorifero, è stata rinvenuta una pistola Beretta modello 70 calibro 7.65 con caricatore inserito con sei proiettili e la matricola abrasa . Rizza è stato dichiarato quindi in arresto per detenzione di arma clandestina e relativo munizionamento. Una volta portato in Caserma, effettuate le operazioni di fotosegnalamento, è stato quindi contattato il sostituto procuratore di turno, Alessandro Riello: in considerazione dei gravi precedenti penali del soggetto (detenzione di armi illegali, aggressioni con macheti, sostanze corrosive ed altro) oltretutto attualmente sottoposto ad avviso orale di Polizia, il magistrato ha deciso di associare il Rizza alla Casa circondariale di Crotone in attesa dell’udienza di convalida.

 

 

 

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armi cutro(Foto in alto: Paolo Pulvirenti) - La "soffiata" captata dal Nucleo centrale dei Carabinieri di Crotone parlava di un ingente quantitativo di armi custodito in una villetta di Steccato di Cutro. Sono partite così le perquisizioni nella giornata di venerdì 27 maggio condotte dai Carabinieri di Cutro, unitamente a quelli della Stazione di Crotone e del Nucleo Operativo, della squadra cacciatori e le unità cinofile di Vivo Valentia, in un complesso di villette nella frazione San Leonardo di Cutro. All'interno di una di esse, con l'ausilio di Willi, un pastore tedesco in forza alle unità cinofile del Gruppo Operativo Calabria, sono state rinvenute diverse armi, e tratto in arresto Leonardo Procopio, incensurato, insospettabile imbianchino di 41 anni.

 

procopio armi cutroNello specifico i militari e le unità cinofile hanno rinvenuto occultati in un controsoffitto nel bagno della villetta e nella canna fumaria: un fucile Kalashnikov; due fucili calibro 12 e 30; una pistola Beretta cal.9 mod. 98 FS; una pistola Beretta cal.9 mod. 92 FS; una pistola Beretta cal.9 mod. P\4 Storm; due pistole Glock cal.9; una pistola Ruger cal. 9; una pistola Sig Sauer cal.9; più di 500 cartucce di vario calibro e due mirini laser. I dettagli dell'operazioni sono stati illustrati questa mattina presso la caserma del comando provinciale dei Carabinieri di Crotone alla presenta del tenente colonnello Salvatore Gagliano, del capitano Claudio Martino e dei comandanti di stazione di Cutro e Rocca di Neto. Le armi poste sotto sequesto, erano tutte con matricola punzonata o abrasa. Verranno ora inviate al Ris. di Messina per accertamenti tecnici, la risaltazione della matricola e le prove balistiche per comprendere se le armi siano state utilizzate in qualche episodio delittuoso.

 

armi cutroIl Procopio non è stato ancora interrogato ed è stato associato al carcere di Crotone. Le armi, secondo gli investigatori, sono riconducibili a cosche di 'ndrangheta di Cutro, dove sono attive tra le più agguerrite 'ndrine. Il ritrovamento di armi viene letto con preoccupazione dai carabinieri per i pericolosi risvolti che potrebbe avere. «Si tratta di armi micidiali - ha detto il comandante Gagliano - tutte di nuova fattura e perfettamente tenute. Non ci sbilanciamo sulle indagini, ma ci sentiamo di affermare che l'arsenale poteva essere nella disponibilità delle 'ndrine locali». «Il fatto che non fossero state sottorrate - ha detto il capitano Martino - presuppone il fatto che si aveva forse la necessità di renderle subito reperibili». «Dopo i recenti colpi ai danni delle ndrine di Cutro - ha aggiunto il comandante Gagliano - non è azzardato ipotizzare la creazione di nuovi assetti al loro interno, ma non abbiamo alcun elemento al riguardo, anche se monitoriamo con molta attenzione l'evolversi della situazione».

 

 

 

 

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Una vera e propria santabarbara è quella sequestrata nello scorso weekend dagli uomini del  Comando provinciale dei Carabinieri di Crotone detenuta da un insospettabile imbianchino. Il maxisequestro ha riguardato armi comuni e da guerra di presumibile uso alla 'ndrangheta operato dai Carabinieri. Si tratta di un fucile d'assalto Kalashnicov, 4 fucili tra cui una carabina da caccia grossa, 7 pistole semiautomatiche calibro 9 millimetri. Tutte armi micidiali, insomma, nuove e con matricola abrasa con oltre 500 cartucce di vario calibro. L'arsenale di armi della ndrangheta è stato rinvenuto a Cutro (KR), paese dove sono attive le piu' agguerrite ndrine della mafia calabrese. A custodire all'interno della canna fumaria della propria abitazione di campagna la micidiale santabarbara, come detto era un insospettabile imbianchino, incensurato, di Cutro che ora si trova in stato di arresto per ricettazione, detenzione illegale di armi clandestine e da guerra, presso il carcere di Crotone a disposizione della Procura della Repubblica del luogo.

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armi esplosivo carabinieri internaAveva una pistola, delle munizioni e dell'esplosivo. Per questo motivo è stato arrestato un 48enne dai Carabinieri di Isola Capo Rizzuto. L'importante ritrovamento è avvenuto ieri al termine di una serie di perquisizioni volte proprio alla ricerca di armi. A finire in manette è stato Antonio Pompeo, di 48 anni, con la contestazione dei reati di possesso di arma clandestina, vario munizionamento, quantitativo inquietante di esplosivo e due detonatori.

 

L'uomo, che anni fa lavorava presso una stazione carburanti (la quale ha preso fuoco nella primavera 2013 sulla Statale 106), vantava solo modesti precedenti di polizia, ma era da tempo monitorato dai militari perché sospettato di detenere qualcosa di illegale nella sua abitazione presso la località Ventarola di Isola Capo Rizzuto. Ieri mattina è scatto il blitz con una dozzina di Carabinieri che hanno effettuato perquisizioni simultanee nell'abitazione ed in un paio di rimesse adiacenti alla stessa.

 

Pompeo interrogato sulla possibilità di detenere armi ha immediatamente negato in maniera categorica, ciononostante la perquisizione ha avuto egualmente corso: nascosti nel camino venivano quindi rinvenuti una pistola Beretta 92 con matricola abrasa, 215 cartucce di calibro 9, 6.35, 22 e due caricatori. Gli investigatori hanno poi proseguito nell'operazione, puntando l'attenzione sull'autorimessa in uso all'uomo.

 

Qui in una cassetta dell'Enel occultata dietro un serbatoio d'acqua sono stati rinvenuti due confezioni ben custodite rivelatisi poi un tubo di 80 grammi, contenente nitrato d'ammonio ( la cosiddetta polvere da sparo da cava) e soprattutto un panetto da 200 grammi di sospetta polvere di nitroglicerina, unitamente a due detonatori elettrici ottimamente funzionanti.

 

Pompeo è stato quindi subito dichiarato in stato d'arresto e messo a disposizione del pm di turno, Alessandro Riello veniva. Una volta terminate le operazioni di fotosegnalamento, il 48enne è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Crotone. Nel frattempo la Compagnia Carabinieri di Crotone aveva richiesto l'ausilio dei militari artificieri del Comando provinciale di Cosenza che si sono recati di gran carriera presso la Tenenza di Isola, e dopo aver effettuato la prevista campionatura dell'esplosivo, hanno provveduto a far brillare lo stesso in una zona di sicurezza.

 

L'arma e le cartucce verranno ora inviate al Ris di Messina per le indagini tecniche di competenza, al fine di comprendere se le stesse siano state le medesime ad esser state utilizzate in precedenti azioni criminose.

 

 

 

 

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carabinieri cane internaCUTRO - Ancora Willy in azione, il cane-carabiniere addetto alla ricerca di armi ed esplosivi, ancora un armaiolo illegale arrestato dai carabinieri. Nella mattinata odierna, infatti, i carabinieri della Compagnia di Crotone hanno tratto in arresto Lamanna Giuseppe, 65 anni per detenzione di arma clandestina, munizionamento e parti meccaniche varie di armi. Gli uomini dell'Arma stanno così proseguendo nell'attività di perquisizioni per la ricerca di armi. Le ricerche si sono questa volta concentrate nel Comune di Cutro e nelle frazioni di San Leonardo e di Steccato- Sono stati 25 gli uomini e le donne, in borghese ed in divisa, impiegati nel dispositivo con l'ausilio delle Unità Cinofile del Gruppo operativo carabinieri di Vibo Valentia.  In un'operazione analoga a quella odierna, che giorni fa ha visto l'arresto di Procopio Giuseppe, a farla da protagonista è stato il pastore tedesco Willy, cane-carabiniere addetto alla ricerca di armi ed esplosivi. È stato impiegato, infatti, in uno degli obiettivi individuati dagli uomini del maresciallo Antimo Andriulo, comandante della locale Stazione. Il cane, appena entrato nel garage di Lamanna, ha letteralmente "tirato" il suo conduttore in direzione di una vecchia credenza dentro la quale abilmente occultato in una serie di stracci di tessuto è stata rinvenuta una Browning 7.65, completa di caricatore monofilare da 7 colpi e con matricola abrasa. Nel proseguo dell'attività di perquisizione i militari hanno rinvenuto inoltre ulteriori 4 canne di pistole perfettamente oliata, molle guida-asta sempre per pistole, più numerose parti meccaniche interne di armi (dentini, differenziatori,sicure, percussori) oltra a prodotti per la lubrificazione. Proprio questi dettagli, hanno fatto sì che trovasse conferma l'ipotesi sull'attività di "armaiolo" da parte di Lamanna: conferma, perché l'uomo nel 2007, sempre dai Carabinieri di Cutro, fu arrestato poichè trovato in possesso di una quindicina di pistole più un miriade di parti d'arma. In quell'occasione i militari operanti posero sotto sequestro ben 5 casse piene di parti meccaniche d'arma, probabilmente funzionali al Lamanna per " assemblare" nuove pistole non rintracciabili. Lamanna è stato così tratto in arresto in flagranza di reato e, su disposizione del sostituto procuratore Gaetano Bono di turno è stato tradotto agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione dell'udienza di convalida. L'arma verrà immediatamente inviata al Ris di Messina grazie al cui lavoro, mediante la risaltazione della matricola, si cercherà di scoprire dove è stata rubata l'arma e se sia stata già utilizzata in fatti di cronaca nera.

 

 

 

 

 

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