«Le tardive scuse laconicamente espresse dall'imputato in sede di esame certo non possono ritenersi sufficiente manifestazione di autentico pentimento e resipiscenza». Lo scrive il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, nelle motivazioni della sentenza di condanna a 20 anni di reclusione del cittadino turco Gun Ufuk accusato di aver causato il naufragio di Steccato di Cutro del 26 febbraio 2023.
CROTONE Tanti, troppi i buchi neri, ancora, a un anno di distanza dalla strage di migranti, sui soccorsi dopo il naufragio dell'imbarcazione "Summer Love" avvenuto davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro e provocando la morte di almeno 94 persone, tra cui 35 bambini.
«La veglia di questa notte sulla spiaggia di Steccato di Cutro chiude gli eventi commemorativi ad un anno dalla strage, ma non i nostri ricordi che ci riportano, sempre, con la mente e con il cuore, a quanto accaduto proprio nel giorno in cui il Partito democratico festeggiava un'importante pagina di democrazia, con le primarie». È quanto scrive in una nota il circolo del Partio democratico di Crotone.
CUTRO Un pezzo del caicco Summer love e poi oggetti raccolti sulla spiaggia: zaini, pigiamini, scarpe, biberon, una mela. Oggetti quotidiani di famiglie normali, di colpo scomparse, inghiottite dal mare adesso contenuti nella "Glass house" inaugurata stamani a Cutro dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e dal sindaco del paese calabrese Antonio Ceraso nell'ambito delle iniziative promosse dalla Regione per commemorare, a un anno esatto dalla tragedia, le vittime del naufragio.
Le famiglie di vittime del naufragio di Steccato di Cutro ed alcuni superstiti faranno una causa civile risarcitoria nei confronti del governo per omissione di soccorso e per i danni subiti in conseguenza della tragedia. Lo ha annunciato uno dei familiari nel corso di una conferenza stampa a Crotone.
Per ricordare le vittime del naufragio di Steccato di Cutro, a un anno dalla tragedia, la street artist Laika ha realizzato la sua nuova opera nelle stesse acque in cui sono affiorati i corpi di 94 persone, 35 dei quali minori, senza contare un numero imprecisato di dispersi. Si tratta di un'installazione galleggiante di 4 metri per 2, che ritrae un giovane migrante che lotta in mare per la sua vita: al centro dell'opera appare la scritta «Never again».