Si profila un processo d’appello bis per un folto gruppo di imputati coinvolti nell’inchiesta denominata “Jonny” grazie alla quale nel maggio 2017 la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha fatto luce sulla pesante cappa della cosca Arena su gran parte delle attività economiche di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, ed in particolare sul Centro di accoglienza per migranti diventato negli anni una sorta di bancomat dei clan.
I finanzieri del Comando provinciale di Crotone hanno sequestrato beni per un valore di un milione e mezzo di euro a don Edoardo Scordio, di 75 anni, ex parroco di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, attualmente agli arresti domiciliari nel Centro internazionale di studi rosminiani di Stresa (Verbania), e a due suoi familiari.
Beni per circa 400 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza a carico di Francesco Arena, ritenuto elemento di spicco della potente cosca di 'ndrangheta degli Arena di Isola di Capo Rizzuto e recentemente condannato nell'ambito dell'inchiesta denominata "Jonny".
Quattordici anni e sei mesi di reclusione: E' la condanna inflitta dal Tribunale di Crotone a don Edoardo Scordio, l'ex parroco di Isola Capo Rizzuto, imputato nel processo Jonny insieme al altre 37 persone.