CIRÒ MARINA Una precedenza stradale non concessa tra due autovetture. Questa la ragione che, lo scorso 26 agosto, secondo la ricostruzione operata dai carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, avrebbe indotto due cirotani ad aggredire – prima con sputi, e poi con schiaffi e pugni - un uomo di origini campane e suo figlio minorenne, provocando ad entrambi lesioni, e a danneggiare, armati di un bastone in legno, il lunotto dell’autovettura di cui erano a bordo.
PETILIA POLICASTRO La scorsa notte i militari delle Stazioni Carabinieri e Carabinieri Forestali di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, sono intervenuti per sedare una lite tra un 53enne e un 38enne che, per futili motivi, avevano iniziato una violenta colluttazione usando un coltello e un bastone in legno.
ISOLA CAPO RIZZUTO – Litiga con il nipote, lo minaccia con un coltello e una pistola: individuato ed arrestato dai carabinieri, che rinvengono poi nella sua disponibilità armi e droga. I carabinieri della Tenenza di Isola di Capo Rizzuto sono intervenuti in via fiume Adda, a seguito di una richiesta di intervento che segnalava una persona armata che stava litigando con un giovane. Giunti immediatamente sul posto, i militari hanno trovato ad attenderli il solo 20enne, vittima di gravissime minacce e percosse poste in essere dallo zio 47enne, entrambi del luogo. Appresi i particolari della lite, e in particolare che l’aggressore fosse armato di coltello e pistola, i carabinieri della locale Tenenza si sono messi subito sulle tracce del reo, individuandolo per strada. L’immediata perquisizione personale ha datoa esito negativo. I militari hanno esteso all’abitazione del 47enne la perquisizione e hanno così rinvenuto il coltello. Poco dopo, però, notando l’uomo nuovamente per strada, i carabinieri hanno decidso di procedere a un ulteriore controllo, sottoponendolo a perquisizione personale: sotto la cintola dei pantaloni gli hamnno così rinvenuto una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, completa di due caricatori con 12 cartucce, pronta all’uso. L’arrestato, espletate le formalità di rito, su disposizione del pm di turno della Procura della Repubblica di Crotone, è stato tradotto presso la locale Casa circondariale. I carabinieri, però, hanno proseguito l’attività investigativa nei confronti del 47enne, eseguendo un’ulteriore e più approfondita perquisizione presso il domicilio dell’arrestato e hanno rinvenuto, all’interno di un’intercapedine del muro della sala da pranzo, un fucile sovrapposto calibro 12 marca Franchi, con matricola abrasa, 34 cartucce stesso calibro, e circa un chilogrammo di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
Lite al reparto di Ginecologia del San Giovanni di Dio di Crotone, due uomini aggrediscono il personale e vengono denunciati. I carabinieri della Radiomobile hanno deferito in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Crotone, una 64enne ed un 30enne, resisi responsabili del reato di minacce a pubblico ufficiale. I militari sono intervenuti presso il reparto di ginecologia ed ostetricia dell’Ospedale Civile di Crotone dove, poco prima, si era verificata una lite, degenerata con minacce e strattonamenti ai danni del personale medico di turno, per questioni relative il travaglio di una ragazza, parente dei soggetti denunciati.
CIRO' MARINA - Ha aggredito due fratelli, entrambi con precedenti, per motivazioni riconducibili a questioni di natura finanziaria e, nella rissa che si è scatenata, uno dei due congiunti ha estratto una pistola sparando alcuni colpi che non andati a segno. E' accaduto a Cirò Marina dove tre persone sono state arrestate dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio, lesioni personali e danneggiamento. Nel corso della rissa è stato dapprima danneggiato un veicolo di proprietà di uno dei due fratelli. Lo stesso, inoltre, nel corso della lite, è stato colpito al capo con un manico di legno di un’ascia riportando una ferita lacerocontusa oltre che un trauma alla mano sinistra. Per tutta risposta l'altro fratello, utilizzando un'asta in ferro ha danneggiato a sua volta la vettura dell'aggressore. Intanto la tensione è salita al punto che uno dei due fratelli ha estratto una pistola facendo fuoco contro l'aggressore e un suo parente intervenuto in un secondo momento a dargli manforte. I colpi esplosi, però, non hanno raggiunto i due uomini che si sono dati alla fuga. I due fratelli sono stati condotti in carcere mentre l'aggressore è stato posto agli arresti domiciliari.
Dei vecchi rancori, da troppo tempo covati, sono sfociati in una lite nata forse da futili motivi, ma che ha poi portato un giovane 23enne di Roccabernarda a tentare di uccidere il fratello. I militari della Compagnia Carabinieri di Petilia Policastro, comandata dal tenente Felice Bucalo, hanno tratto in arresto con l'accusa di tentato omicidio Jonathan Ferreri, di 24 anni, di Roccabernarda. Il giovane, celibe, disoccupato, già avvisato orale di Polizia, aveva precedenti per furto e spaccio di stupefacenti. Intorno alle ore 16 di ieri si è presentato negli uffici della stazione Carabinieri di Roccabernarda, riferendo di avere da poco avuto una lite con il fratello, anch'egli pregiudicato. La lite, forse dovuta a rancori personali, aveva avuto luogo nell'abitazione familiare e si era evoluta violentemente, sfociando in uno scambio di percosse con conseguenti lesioni per entrambi. Così è andata avanti finché, Jonathan, non ha impugnato un coltello da cucina e sferrato un colpo l'addome del fratello maggiore, per fortuna ferendolo superficialmente. Ma l'ira di Jonathan non si è palcata qui. Il 23enne si è diretto verso uno stabile abbandonato dove aveva nascosta una pistola Beretta, calibro 7,65, dalla matricola abrasa, illegalmente detenuta. Dopo qualche minuto, si è quindi recato verso l'abitazione dove c'era il fratello e ha cominciato a esplodere dapprima un colpo in aria, poi, una volta entrato in casa, un secondo colpo in direzione della porta del bagno al cui interno si era riparata la vittima.
Dopo aver fatto fuoco, il giovane ha abbandonato la casa gettando la pistola in un'aiuola e, sebbene non titolare di patente di guida, ha sottratto il motocarro della madre percorrendo le strade del paese sino alla stazione Carabinieri. A seguito delle sue prime confuse parole, il comandante della compagnia ha subito disposto la perquisizione dell'abitazione. I militari della stazione di Roccabernarda sono stati affiancati in questa operazione dal personale del Nucleo Operativo in borghese. I militari hanno così rinvenuto l'arma, completa di caricatore (contenente 3 cartucce), un bossolo di cartuccia calibro 7,65 all'ingresso dell'edificio, un'ogiva calibro 7,65 all'interno del bagno. La vittima, confermando quanto riferito dal fratello, ha sporto formale querela nei suoi confronti. Nell'ambito della stessa perquisizione, più precisamente in un terreno nelle immediate vicinanze dell'abitazione, sono state trovate 5 piante di marijuana dell'altezza di circa un metro ciascuna, un recipiente metallico contenente 2 cartucce a pallini per fucile, 3 cartucce calibro 38S per pistola ed un bilancino elettronico, attribuibili ad ignoti. L'autorità giudiziaria ha disposto l'accompagnamento di Jonathan Ferreri alla casa circondariale di Crotone.