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Giovedì, 30 Marzo 2023

CRONACA NEWS

scafisti3La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza avrebbero individuato i 3 scafistidello sbarco di ieri [LEGGI ARTICOLO]. A seguito della serrata attività d'indagine condotta dalla Squadra Mobile e dal personale della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, sono stati individuati e sottoposti a fermo di indiziato di delitto i cittadini libici Abdessalam Saadi (primo da sinistra), 28 anni, Alatrash Mhammad (al centro), 23 anni, e il cittadino tunisino Brohouma Mouldi, 37 anni, in quanto responsabili di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dei due gruppi di migranti soccorsi in mare, a seguito di due distinti eventi Sar, dal rimorchiatore "Bourbon Argos" approdato nella mattinata di ieri al porto crotonese. L'attività di ascolto dei migranti iniziata già a bordo della nave, ancor prima dell'avvio delle operazioni di discesa a terra e poi proseguita ininterrottamente per tutta la giornata, ha consentito agli investigatori di individuare, a fatica, tra gli oltre 860 migranti, coloro i quali si sono resi disponibili ad offrire la propria collaborazione (dimostratasi determinante) per l'identificazione dei tre scafisti. Dall'ascolto dei migranti si è appreso che gli stessi, dopo un'attesa più o meno lunga, erano stati fatti confluire in una spiaggia nei pressi di Tripoli, nella notte tra giorno 1 e 2 settembre scorso, dalla quale sono stati successivamente imbarcati a piccoli gruppi su natanti di piccole dimensioni per essere quindi trasbordati sulle due imbarcazioni condotte, con diversi ruoli, dagli odierni fermati. Dopo le formalità di rito, quest'ultimi, sono stati accompagnati presso la locale casa circondariale a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

 

 

 

 

 

 

 

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mignanti burgos argos2Sono 860 i migranti, in gran parte eritrei e somali, giunti questa mattina al porto di Crotone, a bordo della Bourbon Argos, la nave di Medici senza Frontiere, che li ha soccorsi nel Canale di Sicilia mentre si trovavano su due barconi [LEGGI ARTICOLO]. Le condizioni dei migranti sono buone, sette persone sono state portate in ospedale per accertamenti sanitari. Nel porto sono state predisposte le attività di assistenza e accoglienza che sono coordinate dalla Prefettura di Crotone. I migranti giunti a Crotone saranno trasferiti entro tre giorni dopo l'identificazione di cui si occupa la commissione di Crotone. Con immediatezza, 250 migranti, dopo l'identificazione presso il porto di Crotone, sono partiti direttamente per la Lombardia (100) e la Puglia (150); inoltre, sempre secondo il piano di riparto del ministero dell'Interno, gli altri migranti - che saranno temporaneamente ospitati presso il Cda/Cara di Isola di Capo Rizzuto ai fini della preidentificazione - saranno trasferiti, a far data dal 9 settembre, nelle seguenti regioni: Basilicata, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana e Veneto. I 74 minori non accompagnati sbarcati saranno ospitati nei Centri di San Nicola dell'Alto, Petilia Policastro e Verzino. Alle attività di assistenza e accoglienza stanno partecipando Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, vigili del fuoco, sanitari del servizio 118, la protezione civile ed i volontari delle Misericordie. Le forze dell'ordine stanno lavorando per identificare eventuali scafisti.

 

Servizio fotografico a cura di Marcello Fauci

 

 

 

 

 

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Sbarcati presso il porto di Crotone, nella mattinata odierna, 270 migranti, di nazionalità sub-sahariana, soccorsi nel Canale di Sicilia e trasportati su una nave della Marina Militare Maltese, nell'ambito del programma "Frontex". Nella circostanza, la Prefettura di Crotone ha coordinato le procedure per il primo soccorso e l'accoglienza, operate da personale del Comune di Crotone, delle Forze di Polizia, della Capitaneria di Porto, dell'Azienda sanitaria provinciale, della Croce Rossa e della Misericordia. Al momento dello sbarco, i migranti sono stati visitati da personale medico del Suem e della Croce Rossa e, trasferiti, secondo un piano di riparto del Ministero: 70 presso il Cda Cara di Isola di Capo Rizzuto; 63 in Lombardia, 13 in Liguria, 73 in Toscana, 51 in Piemonte.

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sbarco scafisti ucrainiA circa 100 miglia dalla costa, un guardacoste del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia e il pattugliatore inglese "Seeker" hanno intercettato e soccorso un'imbarcazione diretta verso le coste del crotonese. Si tratta di un veliero in ferro, lungo 12 metri, battente bandiera russa, con a bordo 38 persone di presunta nazionalita' siriana, irachena e afghana, tutti uomini. L'intervento rientra nell'ambito dell'operazione Triton 2015, sotto l'egida di Frontex, mediante l'impiego di un velivolo spagnolo e di un pattugliatore inglese che, coordinati dal Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto, hanno individuato la barca a vela nella tarda mattinata dello stesso giorno a circa 100 miglia al largo della Calabria. Il pattugliatore inglese ed un guardacoste della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno intercettato e soccorso i migranti nella serata di ieri, i quali, da un primo controllo, sono risultati tutti in discrete condizioni di salute. L'imbarcazione risulterebbe partita dalla Turchia circa 5 giorni fa ed i migranti avrebbero pagato per il viaggio circa 6000 euro. A bordo della stessa vi era un gommone di circa tre metri, sproporzionato come tender di bordo, che verosimilmente sarebbe servito agli scafisti per darsi alla fuga una volta giunti in prossimita' delle coste italiane. Le persone soccorse, trasbordate sulle unita' operanti, rifocillate ed assistite, sono state portate nel porto di Crotone, mentre il veliero e' stato abbandonato alla deriva poiche' imbarcava acqua. Il convoglio e' giunto, intorno alla mezzanotte di oggi, nel porto di Crotone ove i migranti hanno ricevuto la prima accoglienza, predisposta dalla locale Prefettura, con la consueta partecipazione e collaborazione di tutte le Forze di Polizia, della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato. Gli stessi cittadini extracomunitari sono stati trasferiti al Cara di Sant'Anna (KR) per le procedure di identificazione.

 

L'individuazione e l'arresto dei tre presunti scafisti.

Una volta a terra, grazie all'incessante attivita' di indagine svolta dagli investigatori della Sezione Operativa Navale di Crotone e della Squadra Mobile, tre scafisti ucraini sono stati arrestati in concorso tra loro per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Si tratta di: Oleh Konieiev, 48 anni, Vitalii Kudria, 38 anni e Artur Nykyshenko, 24 anni. Attraverso una capillare attivita' di ricerca effettuata tra i migranti, sono stati individuati ed identificati coloro i quali hanno voluto fornire dati utili al prosieguo delle investigazioni, significando che molti di essi non hanno inteso dare collaborazione alcuna, per paura di ritorsioni ad opera di altri complici dell'organizzazione criminale che ha gestito l'evento. Da alcune testimonianze e dagli elementi acquisiti nel corso dell'intervento in mare e' stato possibile accertare che i cittadini ucraini hanno condotto il veliero dalla Turchia in direzione delle coste italiane. Gli arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Crotone.

 

 

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sbarco giugno2015 3VIDEO - Non era certo una nave da crociera quella che si attendeva questa mattina, col sole a picco e l'incedere del primo caldo estivo, sulla banchina di riva del porto di Crotone [LEGGI ARTICOLO]. Si è trattato del pattugliatore "Vega" che ha virato tra l'insenatura dello scalo marittimo intorno alle 10. Il suo carico umano era possibile intravederlo già a partire dalla griglia della prua. Grigia e ormai forse un po' antiquata, la nave della marina militare può dirsi orgogliosa di aver concluso la sua carriera non con una missione di guerra, ma di pace. Ha portato in salvo ben 610 esseri umani, tra cui anche molte donne, bambini, neonati. Ad attendere i migranti, tutti di origine sub- sahariana, c'è un dispiegamento di uomini e mezzi, preparati e capaci di gestire uno sbarco tra i più importanti, come numero, tra quelli approdati a Crotone. Dentro la nave: 610 persone, seicento dieci vite, seicentodieci storie, raccontate da lingue esotiche o, forse, in un inglese stentato.


sbarco giugno2015 1VIDEO - Chi attende lo sbarco sono anche e soprattutto la Misericordia, la Croce rossa, il 118, i dirigenti della prefettura e delle forze dell'ordine. Ambulanze, medici ed infermieri sono pronti ad accogliere i migranti, bisognosi delle prime cure. Appena i migranti iniziano a scendere dalla scaletta della nave, si intravedono i primi colori. Un agente scende con in braccio un bimbo che dorme. Sembra quasi un bambolotto. Forse non si è accorto che sua madre non è più con lui. Poi iniziano a scende le donne, avvolte nei loro mantelli neri, colorati, verdi gialli. Nessuno sorride. Questo è un fatto. Il fatto che nessuno sorrida è davvero sconcertante. Perché è una storia dannatamente seria, quella che li porta fin qui. Dalle fessure luccicanti degli occhi di giovanissimi naufraghi, si scorge un senso di pesantezza, un fardello pesante fatto di stanchezza, sonno, sete, acqua. Null'altro che un buon giaciglio. Niente di più che un rifugio, dopo tanto mare. Dopo la paura, l'inganno, la fame forse. La guerra è lontana.


sbarco giugno2015 Gli uomini della marina e delle forze dell'ordine fanno e disfanno corridoi sicuri per far transitare i migranti dalla nave al posto dove verranno raccolti e smistati sui pullman che li attendono già. C'è un gazebo che non ha pace. Si sposta ora a destra ora a sinistra per offrire un minimo di zona d'ombra almeno alle donne e ai bambini. Sono tredici i bambini. Alcuni di loro non sono accompagnarti. Sono senza famiglia e verranno affidati al comune. La prefettura ha schierato sul posto gli uomini e le donne migliori. Il risultato è che pur nella concitazione del momento, nessuno è sgarbato. C'è un posto per ogni cosa e anche i migranti, sembrano scandire i loro movimenti secondo ritmi ben precisi. Nessuno si lamenta di nulla. Un ragazzo, sembra un etiope, probabilmente, è più stanco degli altri. Gli fanno spazio su una panchina di legno. Arriva l'acqua, ma lui trema. Non riesce a fermarsi e trema. Indossa un t-shirt bianca bagnata. Vediamo le spalle sottili che tremano. A penna, sulla maglietta dietro la schiena c'è scritto un nome e un numero. Una cosa senza umanità. Ma ce l'ha fatta. Quel numero non servirà a nessun parente per recuperare una salma rintracciata in mare. Lui è vivo.

 

sbarco giugno2015 4Arrivano altri bimbi, altre persone che vengono subito messe a sedere sotto il chiosco.«Chi sei? Da dove vieni? Stai bene?». Man mano che la nave si svuota a riva aumenta la confusione, ma le operazioni sono tutte già studiate nei dettagli. Un'ottima operazione della Prefettura e di tutte le Forze dell'ordine. La nave si svuota, i pullman, una decina cominciano a partire. «150 in Liguria, 150 in Veneto, 150 in Toscana, 50 in Basilicata. 153 casi sensibili andranno al Cara di Isola. In tutto sono 610. Tutti salvi». A spiegarlo è stata la vicaria della prefettura Carolina Ippolito. «La destinazione è stata decisa dal Ministero dell'Interno», dice ancora «tra di loro nessun caso grave. E' tutto sotto controllo. Sono stati già segnalati un centinaio di casi di scabbia. Niente di grave. Sono stati isolati e verranno alloggiati in osservazione per 12 ore presso l'ex- Cie, essendo un numero di ore limitato». Inoltre, Ippolito spiega che i minori non accompagnati verranno affidati al Comune (le strutture con la concessione per l'accoglienza dei minori non accompagnati è scaduta dal 31 dicembre).


sbarco giugno2015 5Il capitano del pattugliatore Vega, Antonio Dovizio, intanto, a fine sbarco, ha raccontato il salvataggio dei migranti nello stretto di Sicilia. «Abbiamo ricevuto una richiesta di soccorso mentre eravamo nei pressi del primo battello. Abbiamo tratto in salvo le prime persone. Poi è arrivata la richiesta di soccorso da altri tre natanti. Quindi abbiamo tratto in salvo tutti. Sono 610 persone, molte donne e bambini». «Noi operiamo nel settore salvaguardia pesca – ha aggiunto – ma quando ci sono in gioco vite umane abbiamo il dovere di salvarle». Il comandante che ha portato a termine una bella operazione di soccorso spiega: «in questi casi entrano in gioco molte emozioni. La scala dei valori viene stravolta. Quello che prevale è lo spirito umanitario». Dice ancora che a bordo è stato effettuato un primo controllo di sicurezza e un primo screening per evidenziare eventuali fonti epidemiologiche di contagio. Tutti sono stati accuditi e rifocillati, aiutati. Tutti sono salvi.

 

sbarco giugno2015 2Il comandante Antonio Dovizio della nave Vega ha dunque portato a termine un’operazione che ha consentito il salvataggio di 610 persone. Sono stati 4 i barconi naufragati, tratti in salvo nel canale di Sicilia. Il primo barcone in legno di circa 20 metri aveva a bordo 315 migranti. 229 uomini, 46 donne, 40 minori, tra eritrei, bengalesi, siriani, palestinesi e sudanesi. Il secondo mezzo soccorso era un gommone di 12 metri, con 93 migranti a bordo, tutti nigeriani, con 26 donne e 3 bimbi. Il terzo mezzo, un altro gommone, aveva a bordo 105 migranti, 16 donne e 14 minori, tra senegalesi, nigeriani, Gambesi, Guinesi. Il quarto, un gommone anch’esso in avaria, portava 97 migranti a bordo, 11 donne e 6 minori. In tutto 610 persone tratte in salvo. Un centinaio i casi sanitari segnalati, con patologie in corso, come scabbia, traumi vari e febbre.

 

 

 

 

 

 

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sbarco2Un veliero bialbero di 12 metri battente bandiera Usa con a bordo 35 migranti di nazionalità siriana ed irachena, tra cui 8 donne, una delle quali incinta, 8 bambini e due presunti scafisti ucraini, è stato intercettato da un guardacoste ed una vedetta del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia, insieme a unità della Guardia costiera di Crotone, a dieci miglia da Isola Capo Rizzuto. I migranti sono stati condotti nel porto di Crotone. L'imbarcazione è stata individuata a 80 miglia dalle coste calabresi nella tarda mattinata di ieri da un velivolo islandese e di un pattugliatore inglese del dispositivo Frontex che, coordinati dal Gruppo aeronavale della Guardia di finanza di Taranto, l'hanno monitorata insieme ad un altro pattugliatore della Finanza, seguendola per ore. Una volta entrata nelle acque territoriali sono intervenute le altre unità navali delle Fiamme gialle e della Guardia costiera per soccorrere i migranti e individuare gli scafisti. La barca, secondo le testimonianze raccolte, sarebbe partita dalla Turchia circa sette giorni fa ed i migranti avrebbero pagato per il viaggio circa 800 euro, gli adulti, e 400 euro i bambini. A bordo c'era un gommone di circa tre metri, sproporzionato come tender di bordo, che verosimilmente sarebbe servito agli scafisti per darsi alla fuga una volta giunti in prossimità delle coste italiane. Le persone soccorse, trasbordate sulle unità militari, sono state rifocillate ed assistite e poi condotte nel porto di Crotone. Da un primo controllo sanitario effettuato in mare da un medico del Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta imbarcato sulla vedetta della Guardia di finanza, sono risultate complessivamente in discrete condizioni di salute. La donna in stato di gravidanza è stata comunque subito trasportata in porto con una vedetta veloce delle fiamme gialle. Il convoglio è giunto alle prime luci dell'alba a Crotone ove i migranti hanno ricevuto la prima accoglienza, predisposta dalla locale Prefettura, con la partecipazione e collaborazione di tutte le forze di polizia, della Croce rossa e delle associazioni di volontariato. I cittadini extracomunitari sono stati trasferiti al Cara di Sant'Anna per le procedure di identificazione. Il veliero è stato sequestrato.

Arrestati i presunti scafisti: sono due cittadini ucraini.

sbarco3Sono stati arrestati con l'accusa di favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina i due cittadini ucraini ritenuti gli scafisti del veliero intercettato al largo delle coste calabresi con 35 migranti a bordo. Bohdan Zhuravlov, 28 anni, e Vitalii Natvieiev, 43, sono stati fermati al termine degli accertamenti compiuti dai finanzieri del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia con la collaborazione della squadra mobile di Crotone, coordinati dalla Procura della Repubblica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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