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Martedì, 10 Settembre 2024

CRONACA NEWS

Traffico di droga, estorsioni, appalti ed elezioni: così le cosche calabresi hanno ''infettato'' l'Umbria

Posted On Giovedì, 12 Dicembre 2019 13:24 Scritto da Redazione

"Infectio" è il nome in codice dell'operazione antimafia eseguita oggi dalla Polizia di Stato tra Umbria e Calabria e che ha portato a 27 provvedimenti restrittivi nei confronti di appartenenti alle cosche Trapasso e Mannolo di San Leonardo di Cutro e Commisso di Sidernoe e al sequestro di beni per un valore di circa 10 milioni di euro. Le indagini hanno evidenziato significative proiezioni in Umbria della 'ndrangheta.

I dettagli dell'operazione odierna sono stati resi noti in conferenza stampa dal procuratore di catanzaro Nicola Gratteri, dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e dal capo della Direzione centrale anticrimine (Dac) della Polizia Francesco Messina.

L'operazione della Dda di Catanzaro, denominata "Infectio", condotta dal Servizio Centrale Operativo e dalle Squadre Mobili di Perugia e Catanzaro, ha determinato l´emissione da parte del gip catanzarese di 23 misure cautelari (20 in carcere e 3 ai domiciliari) nei confronti altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e occultamento di armi clandestine, minacce, violenza privata, associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di una serie di reati di natura contabile o economico-finanziaria strumentali alla realizzazione sistematica di frodi in danno del sistema bancario.

In particolare e' emerso dalle indagini che le cosche di `ndrangheta Mannolo, Zoffreo e Trapasso di San Leonardo di Cutro (KR) con la loro proiezione in territorio umbro, avevano impiantato un lucroso traffico di stupefacenti, anche con la complicita' di trafficanti albanesi, minato, attraverso attivita' estorsive, la libera concorrenza nella esecuzione di lavori edili, nonche' attivandosi a favore di persone candidati alle elezioni amministrative locali.

Inoltre, il sodalizio criminale, al quale viene contestato anche la detenzione di armi, aveva inquinato il tessuto economico attraverso la predisposizione di societa', spesso intestate a prestanome o persone inesistenti, in grado di offrire prodotti illeciti (in primis fatture per operazione inesistenti) a favore di compiacenti imprenditori: Business, quest´ultimo, che ha visto il coinvolgimento anche di persone contigue alla 'ndragheta vibonese e che ha consentito al sodalizio di lucrare cospicui guadagni attraverso sofisticate truffe a diversi istituti di credito e complesse operazioni di riciclaggio del denaro di provenienza delittuosa.

Contestualmente alla esecuzione delle misure cautelari personali sono state sequestrate numerose societa' aventi sede in Umbria, Lazio e Lombardia attraverso le quali l´organizzazione criminale realizzava i reati economico finanziari. Al contempo, con l´operazione, denominata "Core business", la procura distrettuale di Reggio Calabria ha dato esecuzione a un´ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria nei confronti di 4 soggetti ritenuti responsabili di associazione mafiosa in quanto esponenti di vertice ed appartenenti alla cosca di 'ndrangheta Commisso di Siderno (Reggio Calabria). Tra essi figura lo storico leader 'U Quagghia', scarcerato nello scorso mese di gennaio 2019.

Le indagini hanno consentito di accertare la perdurante attività del sodalizio e sono state avviate a partite dal 2015, allorquando il leader, dopo un lungo periodo di detenzione, si stabilì a Perugia, località "Casa del Diavolo", per scontare la misura della detenzione domiciliare, che gli permise di riallacciare i contatti con altri esponenti di spicco della cosca. Tra i destinatari del provvedimento cautelare del gip di Reggio Calabria, con un ruolo di spicco, anche il figlio 36enne dello storico leader, già coinvolto nell´operazione "Crimine", nel corso della quale era stato individuato come 'capo giovani'.