In quella occasione finirono in manette dieci persone con le accuse a vario titolo di estorsione, usura, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori aggravate dalla modalita' mafiose. Un giogo durato per quasi 20 anni prima che le vittime si decidessero a denunciare, come hanno fatto gli imprenditori del settore turistico che operano sulla costa tra San Leonardo di Cutro e Sellia Marina, le cui rivelazioni sono aggiunte al racconto del collaboratore di giustizia Dante Mannolo, figlio del boss Alfonso Mannolo, al quale sono contestati anche diversi episodi di usura.
Proprio all'83enne capoclan e' stata inflitta la pena piu' pesante: 10 anni, un mese e 10 giorni di reclusione, che si aggiungono ai 30 anni comminati di recente dalla corte d'appello di Catanzaro in un altro processo. A Fiore Zoffreo, altro esponente apicale della cosca, il gup ha inflitto 7 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione. A Santino Caterisano 6 anni, 2 mesi e 20 giorni; ad Albano Mannolo 4 anni, 1 mese e 23 giorni; ad Antonio Mannolo 4 anni, 5 mesi e 10 giorni; a Carmelina Mannolo 1 anno, 9 mesi e 10 giorni; al collaboratore Dante Mannolo 4 anni, 4 mesi e 20 giorni; a Leonardo Mannolo 4 anni, un mese e 23 giorni; a Remo Mannolo 6 anni, 11 mesi e 10 giorni; a Vincenzo Mercurio: 3 anni, 6 mesi e 20 giorni; a Carmine Ranieri: 6 anni, 2 mesi e 20 giorni; a Giuseppe Trapasso 3 anni e 4 mesi.
Il giudice ha condannato Dante Mannolo e Fiore Zoffreo al risarcimento nei confronti dell'imprenditore Gianpiero Caruso, titolare della società Eurotourist che amministra il villaggio Santa Monica di Steccato di Cutro, parte civile perché vittima di estorsione. Nei confronti dell'imprenditore, difeso dall'avvocato Michele Gigliotti, è stata fissata una provvisionale di 20mila euro.