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Giovedì, 30 Marzo 2023

CULTURA E SPETTACOLI NEWS

loriga morello pesoTutto pronto per il grande incontro di domani. Presso l'Hotel AS limbiate di Milano, alle ore 12 è avvenuto oggi il peso del campione d'Italia in carica dei pesi welter il pugile crotoniate Tobia Loriga e del suo sfidante il pugile di Fuscaldo (CS) Dario Morello. Alla pesa il primo è risultato 66 kg spaccati, mentre il secondo 66,450, quindi quasi mezzo chilo li divide, ma entrambi sotto le 147 libbre (66,700 kg), richiesti ai pugili professionisti per poter disputare gli incontri della categoria welter. Lo “squalo rossoblù” è sembrato in ottima forma e ben definito, domani sera l'incontro sempre a Milano [LEGGI ARTICOLO], seppur sia un vero e proprio derby. Ricordiamo ai crotonesi che sulla Lega Navale verrà allestito maxi-schermo dalle ore 21.00 per seguire l'incontro disputato a 1200 km di distanza.

Davide Pirillo

 

 

 

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Pubblicato in Sport

andrea camilleriLa notizia non può che far gioire e rendere ancor più prestigio al Festival dell’Aurora (FdA). Lo spettacolo "Il colore del sole", tratto dal romanzo di Andrea Camilleri e coprodotto da FdA insieme al Festival internazionale di teatro Quartieri dell'Arte, sarà presentato in anteprima il prossimo 18 settembre al Piccolo teatro di Milano per la rassegna internazionale "Trame d'autore". Il Piccolo di Milano è considerato il tempio del teatro italiano, fondato da Giorgio Strehler e Paolo Grassi nel 1947, è stato diretto da oltre dieci anni Luca Ronconi. Questa preview farà da apripista al debutto ufficiale dello spettacolo previsto nella XX edizione dei "Quartieri dell'Arte - Festival di teatro internazionale" in programma sabato 24 e domenica 25 a Viterbo. Il prossimo 1 ottobre, invece, lo spettacolo andrà in scena a Crotone per la seconda parte del “Festival dell’Aurora – Oltre”. Il riadattamento dell’opera letteraria è di Gian Maria Cervo, uno dei più importanti drammaturghi del teatro italiano, mentre la regia e le musiche sono dal maestro Franco Eco. La sinossi del racconto parte con Andrea Camilleri che si reca da Roma a Siracusa quando qualcuno gli infila in tasca un biglietto con un numero di telefono, che dovrà chiamare da una cabina pubblica. L'Andrea Camilleri, scrittore di romanzi gialli, non può sottrarsi al richiamo dell'indagine, e resta coinvolto in una serie di misteri via via più fitti e inquietanti. Misteri che lo conducono a un casale sperso nella campagna, dove gli verrà mostrato un documento incredibile, scritto di proprio pugno da un artista di quattro secoli prima. Un artista grandissimo e maledetto: Michelangelo Merisi, il Caravaggio. Le note brevi, secche, disarticolate e visionarie di questo diario costituiscono una sorta di anomalo noir teatrale intriso di una drammaturgia post-moderna, fitto di ombre e di allucinazioni, sul periodo trascorso da Caravaggio a Malta e in Sicilia prima di giungere alla morte. Saranno gli ultimi giorni di Caravaggio, raccontati attraverso l'immaginazione di uno dei più grandi scrittori italiani contemporanei, Andrea Camilleri.

 

 

 

 

 

 

 

 

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E' in corso dalle prime luci dell'alba una vasta operazione di servizio condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, che vede impegnati i militari del capoluogo lombardo, quelli brianzoli, delle province confinanti nonche' di Crotone, Reggio Calabria e Bari, nello smantellamento di una "locale" della 'ndrangheta dedita al traffico internazionale degli stupefacenti, all'usura, all'estorsione ed alle rapine. L'attivita' prevede l'esecuzione di una misura cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Milano, Andrea Ghinetti, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia - Alessandra Dolci e Marcello Tatangelo - nei confronti di 27 cittadini italiani e un albanese, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico degli stupefacenti, usura e estorsione e rapine. L'attivita', avviata nel gennaio del 2013, ha gia' portato all'arresto, in flagranza di reato di 9 pregiudicati ed al sequestro di circa 200 chilogrammi di sostanze stupefacenti. L'indagine ha acquisito nei confronti di 11 fra gli arrestati, incontrovertibili elementi probatori in ordine alla loro affiliazione alla 'ndrangheta. L'attivita' investigativa, inoltre, ha permesso di ricostruire le dinamiche criminali proprie della "locale" di Mariano Comense (Co) che, dedita al traffico internazionale degli stupefacenti destinati ai mercati lombardi, calabresi e pugliesi, realizzava ulteriori profitti sottoponendo ad estorsione i commercianti del territorio non tralasciando l'usura e le rapine. Nel corso delle indagini e' emerso palesemente il disaccordo tra
la figura del capo e quella di un affiliato che rivendicava per se' un ruolo di maggiore preminenza all'interno della struttura. La questione e' stata oggetto di numerose "discussioni" ed e' stata portata all'attenzione dei vertici criminali in Calabria.

 

 

 

 

 

 

 

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MILANO - Si è chiuso ancora con una sentenza di assoluzione dal reato di associazione a delinquere di stampo mafioso il processo d'appello bis a carico di 6 presunti affiliati al clan della 'ndrangheta Paparo, radicato in Brianza, ma originario di Isola Capo Rizzuto. I giudici della Quarta Corte d'Appello di Milano hanno disposto una serie di condanne relative ad alcuni reati minori (come lesioni e porto abusivo di armi), facendo decadere l'accusa di associazione a delinquere aggravata dalla finalità mafiosa, così come aveva chiesto l'avvocato Amedeo Rizza. La pena più alta, 5 anni e 10 mesi, è stata inflitta a Marcello Paparo, imprenditore ritenuto dagli inquirenti il capo della 'ndrina di Monza che - stando all'accusa - si sarebbe procurato appalti e commesse nel settore del movimento terra attraverso minacce, intimidazioni e pestaggi. In primo grado i 6 imputati erano stati tutti assolti dal Tribunale di Monza dall'accusa di associazione e delinquere di stampo mafioso. Sentenza ribaltata nel successivo processo d'Appello che aveva accolto l'impianto accusatorio della Procura e disposto una serie di condanne per il reato associativo, compresa quella a 12 anni e 7 mesi per Marcello Paparo. Il ricorso presentato dalle difese era stato accolto dalla Cassazione con l'annullamento del verdetto emesso in secondo grado. Di oggi la sentenza del processo d'appello bis che, in sostanza, ricalca l'impianto di quella emessa in primo grado dal Tribunale di Monza. Nel frattempo alcuni dei presunti 'ndranghetisti finiti alla sbarra, tra cui Marcello Paparo e Michele Ciulla, sono stati scarcerati.

 

 

 

 

 

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guardi saccoÈ stata una giornata milanese ricca di avvenimenti e di riconoscimenti quella di ieri (2 ottobre) per il maestro orafo crotonese Gerardo Sacco. Due grossi eventi che hanno avuto Sacco come protagonista. Il primo al pomeriggio quando alla Cascina Triulza di Expo, è stata presentata la giornata nazionale Lilt "Nastro Rosa", in collaborazione con Fondazione Triulza, dedicata alla valorizzazione dell'impegno pluridecennale Lilt per la donna e alla valorizzazione del ruolo della donna come catalizzatore di tanti percorsi di prevenzione, educazione e cura. Lo slogan scelto per l'edizione 2015 della campagna "Lilt for Women – Campagna Nastro Rosa" è semplice e diretto, ma il messaggio è importantissimo: "La prevenzione vince!". Tema molto caro al maestro Sacco che da tempo ha intrapreso una collaborazione con la lega italiana per la lotta contro i tumori. È stato il presidente della Lilt Italia Francesco Schittulli a dare il via alla manifestazione: «Oggi – ha detto Schittulli - riusciamo a guarire l'85% di tutti i tipi di cancro al seno, ma potremmo arrivare al 98%». Alla presenza del commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, il maestro Gerardo Sacco ha consegnato la sua creazione per la Lilt, una spilla che riproduce il nastro rosa – simbolo della campagna Lilt – a cui è legato un riccio d'argento alle tre testimonial delle campagne di prevenzione Lilt Emanuela Folliero, Francesca Senette e Anna Falchi. Una creazione che ha avuto enorme successo e che il maestro ha donato alla Lilt. Ma Gerardo Sacco ha voluto anche ringraziare il presidente Lilt Italia per il suo impegno offrendogli un paio di gemelli, appositamente creati, sempre raffigurante il riccio – da tempo vero must del maestro Sacco. In serata, poi, Sacco si è spostato al teatro degli Arcimboldi, sempre a Milano, per il nuovo debutto de "I promessi sposi". Nuova versione dello spettacolo di Michele Guardì che ha girato tutta Italia, collezionando oltre trecento 300 repliche. Una versione rivista ed elaborata apposta per Expo e che conta sulla nuova coreografia di Luciano Cannito, con 20 ballerini. Tredici interpreti tra i più bei nomi dello spettacolo musicale italiano: Noemi Smorra (Lucia), Giò di Tonno rientra nei panni di Don Rodrigo, Graziano Galatone (Renzo), Vittorio Matteucci (l'Innominato) e Christian Gravina che veste i panni di Fra Cristoforo e del Cardinale Borromeo. La prima edizione debuttò nel 2010 addirittura allo stadio di San Siro. Una rilettura in chiave musicale del capolavoro di Manzoni, ma molto vicina al testo originale. Una nuova versione in cui molte cose sono cambiate, ma non i prestigiosi gioielli del maestro Gerardo Sacco che ha ricevuto gli applausi di tutto il teatro degli Arcimboldi quando al termine della rappresentazione il regista Michele Guardì lo ha chiamato sul palco per rendere merito all'arte dell'orafo crotonese. È stata, dunque, una giornata milanese ricca di applausi e riconoscimenti per Gerardo Sacco che tra solidarietà e spettacolo ha ricevuto grandi apprezzamenti non solo per la sua arte nel forgiare pezzi di bellezza unica, ma anche per le sue qualità umane. Ottobre, però, sarà per il maestro Sacco un mese di appuntamenti in giro per l'Italia.
Già domani (4 ottobre) al Premio Bellini di Catania, nell'omonimo teatro, sfileranno i mori di Caltagirone insieme ai pupi realizzati nei laboratori crotonesi, mentre il prossimo 8 ottobre, nell'aula dei gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati, Sacco sarà impegnato per la consegna del "Premio America".

 

 

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pino expoUna festa con molto movimento, ma anche con poche attrattive in proposito dei prodotti della terra quella che sta avvenendo a Milano per l'Expo. Si e' parlato per anni dell'evento Expo, si sono contati addirittura i giorni che mancavano per visitarlo. Ebbene, anche noi della Provincia Kr lo abbiamo visitato e l'impatto con la grande esposizione mondiale alimentare ha suscitato poco entusiasmo stando, anche, a quello che dicevano i tantissimi presenti. La nota negativa su tutte: i prodotti alimentari di ogni Paese poco visibili. Dopo lunghe code per accedere al padiglione da visitare, per sapere usi e costumi alimentari, occorre entrare nell'angolo ristorante e qui la sorpresa: prezzi salatissimi per una semplice portata. Prodotti che solitamente si trovano in ogni supermercato e centri commerciali rappresentano la novita' dell'Expo. L'Italia ospita da tanti anni cinesi, pakistani, polacchi e gente proveniente da ogni parte del mondo che portano con loro anche le tradizioni alimentari. Cio' che ci ha colpito dell'Expo, sono stati sopratutto i tantissimi giovani studenti arrivati da tutta la Lombardia, l'architettura dei cluster sparsi  nell'immensa distesa Rho-Pero. Una vera citta' del terzo millennio costruita senza cemento. Arrivarci e' facile, ma occorre seguire attentamente le indicazioni. Gli ingressi, tanti, sono regolati da giovani assunti per l'occasione che evidenziano molta gentilezza. Per il crotonese o calabrese che si aspettava un padiglione della Regione con i tradizionali prodotti alimentari, la delusione e' stata maggiore: esposte soltanto le cipolle di Tropea. Il padiglione del vino Italia espone tutti i vini, a volere leggere la provenienza ci vorrebbe qualche ora. Tra i tanti vini non era presente quello che si consumava gia' nell'antica Graecia e prodotto nel crotonese. In ogni caso e' pur sempre un evento mondiale in un Paese, Italia, che in questo periodo si diverte poco a causa delle tante negativita' del quotidiano. Come dicevamo prima, l'evento e' apprezzato per quello che ruota all'esterno dei padiglioni: sfilate, concerti, dibattiti. Sembra vivere in una citta' nel normale giorno di festa. Positivo anche per i mille giovani volontari che hanno accettato di rendersi utili all'Expo per esperienza personale. Il padiglione Italia il piu' visitato, per entrarci minimo novanta minuti di coda. All'interno filmati che evidenziano l'immensa cultura italiana. All'imbrunire la "citta' Expo si popola di soli adulti. Cosa ne sara' di questa immensa struttura a fine Expo e' noto a tutti, verra' smantellata. Lasciarla come un grosso outlet internazionale sarebbe una idea da non sottovalutare.

 

 

 

 

 

 

 

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