È iniziato ed è stato subito rinviato al 15 novembre prossimo il processo nei confronti dei presunti scafisti della Summer Love, l'imbarcazione che il 26 febbraio scorso è naufragata a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro causando la morte di 94 migranti - tra i quali 35 bambini - oltre ad una decina di dispersi. Solo 82 persone riuscirono a salvarsi.
Il Consiglio di Stato ha sospeso un'interdittiva antimafia con la quale il prefetto di Crotone, nel febbraio scorso, aveva negato ad un'impresa di Cutro operante a Reggio Emilia nel settore dei trasporti l'iscrizione nella "white list" per l'ottenimento di autorizzazioni e licenze da parte della pubblica amministrazione.
La bocciatura dell'alunna e' da imputare all'inerzia della scuola nel non aver approvato in modo tempestivo né eseguito il piano didattico personalizzato e per questo va rivalutata la sua ammissione alla seconda media.
Altro weekend caratterizzato da soccorsi della Guardia costiera impegnata con motovedette in mare e personale a terra lungo tutto il litorale di giurisdizione della Calabra ionica delle province di Catanzaro e Crotone.
Saranno processati il 14 ottobre prossimo dal Tribunale di Crotone i quattro presunti scafisti del caicco "Summer love" carico di circa 180 migranti che il 26 febbraio scorso si schiantò contro una secca a poche decine di metri dalla riva di Steccato di Cutro provocando la morte accertata di 94 persone, tra le quali 35 bambini, e una decina di dispersi.
«Sopra di noi diverse ore prima della strage passò un elicottero bianco e rosso». Tre ex naufraghi che si trovavano sul caiacco schiantatosi lo scorso 26 febbraio a ridosso della spiaggia di Steccato Cutro, sulla costa Jonica, rimettono sotto i riflettori la dolorosa vicenda della tragedia in mare che portò alla morte di almeno 94 persone di cui 35 bambini, scatenando interrogativi che non trovano risposte né conferme nel nuovo giallo che tira in ballo la Guardia costiera italiana.