Assistenza domiciliare, il Tar: stop allo sforamento del budget ai privati
Gli accreditati devono attenersi alla ripartizione assegnata dall'Asp di Crotone. Rigettato il ricorso della "Sadel" di Salvatore Baffa
CROTONE I privati accreditati devono necessariamente attenersi al budget assegnato dall'Azienda sanitaria provinciale di Crotone. Lo ha stabilito il Tar Calabria rigettando il ricorso della Sadel di Salvatore Baffa, gestore del Centro San Giuseppe. Lo fa sapere in una nota l'Azienda sanitaria di Crotone.
La società privata, tramite gli avvocati Roberto Previte e Claudia Parise, aveva chiesto l'annullamento della nota del direttore del Distretto sanitario unico aziendale nella quale si precisava che non sarebbe stato possibile superare il budget residuo disponibile al 31 dicembre 2024, né prendere in carico prestazioni extra budget.
La nota informava che al raggiungimento del tetto massimo assegnato, gli ulteriori pazienti bisognosi di assistenza domiciliare integrata avrebbero dovuto essere presi in carico direttamente dall'Azienda sanitaria provinciale.
Il Tar ha ribadito che la ripartizione delle risorse in materia sanitaria spetta alla Regione e che l'erogazione di prestazioni sanitarie da parte di privati a carico del Servizio sanitario regionale, passa attraverso l'autorizzazione (alla realizzazione e all'esercizio), l'accreditamento istituzionale e l'accordo contrattuale sottoscritto, nel quale il privato accreditato si impegna a garantire un certo numero di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, incluse nei Lea, nei limiti del tetto massimo di spesa autorizzato.
«Nel contesto della Regione Calabria - è scritto nella sentenza - le prestazioni extra budget, non sono comunque remunerabili». L'Azienda sanitaria provinciale di Crotone ricorda che «sono stati raggiunti gli obiettivi previsti dal Pnrr per gli anni 2022, 2023 e 2024 (il 10% di soggetti over 65 assistiti a domicilio nell'anno), in termini di numero di persone prese in carico, anche grazie alla rimodulazione delle risorse voluta dalla direzione, in un contesto complesso, dati i vincoli imposti dalle norme del piano di rientro».
«L'Asp di Crotone - riporta il comunicato - infatti, ha superato il target assegnato dalla Regione nel 2023 e nel 2024, aggiungendo ai 4 milioni e mezzo di euro assegnati dalla Regione, rispettivamente 2 milioni e 300mila euro per il 2023 e 4 milioni sia per il 2024 che per il 2025 (in prorogatio rispetto all'anno scorso). Tutto questo con sforzi notevoli e attraverso la riconversione di risorse destinate ad altre funzioni verso l'Adi e attingendo in parte dalle risorse Pnrr».
L'Asp comunica che «proprio a tutela dei cittadini che hanno realmente diritto alle prestazioni domiciliari», ha disposto controlli sulle richieste di Adi e di quelle di proroga, «perché negli anni passati c'è stata un'erogazione delle prestazioni in parte non molto appropriata».