Caso Almasri, avvocato Li Gotti denuncia Meloni e tre membri del governo
Le accuse contestate dall'ex sottosegretario sono favoreggiamento personale e peculato per la vicenda della liberazione del comandante libico con un aereo di Stato italiano
ROMA Favoreggiamento personale e peculato. Sono questi i reati per i quali l'avvocato Luigi Li Gotti, sottosegretario alla Giustizia nel governo Prodi dal 2006 al 2008, ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma contro la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri dell'Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, titolare della delega ai servizi segreti, in merito alla liberazione di Osama Almasri, dopo il suo arresto a Torino, chiedendo che sulla vicenda «vengano svolte specifiche indagini».
Secondo Li Gotti, che è stato anche senatore in quota Italia dei valori, «il reato di favoreggiamento personale viene commesso da chiunque aiuta taluno a eludere le investigazioni dell'autorità, comprese quelle svolte da organi della Corte penale internazionale, o a sottrarsi alle ricerche effettuate dai medesimi soggetti. La norma è stata aggiornata nel 2022 proprio riguardo alle investigazioni della Corte penale internazionale».
Li Gotti, che è stato anche il difensore di Tommaso Buscetta dopo la sua decisione di collaborare con la giustizia, sostiene che «nella vicenda Almasri è stato commesso anche il reato di peculato per l'utilizzo di un aereo di Stato italiano per riportare il comandante libico nel suo Paese».
Portavoce “Refugees Lybia” a Fanpage: «Almasri era capo del lager»
«Dico sempre a me stesso di non ricordarmi cosa ho visto a Mitiga, gli uomini venivano bruciati con la tortura, gli veniva fatto l'elettroshock, venivano picchiati con le armi. E poi molti erano costretti a combattere. Tra il 2019 e il 2020 ho visto anche bambini che erano lì di passaggio, essere costretti a combattere nella guerra civile libica. Almasri me lo ricordo bene, era il capo, lui stesso era un torturatore, era lui a dare gli ordini di uccidere, di sparare e di ridurre in schiavitù. Il suo ruolo evidente, era il capo a Mitiga, ma anche al lager di Jadeda e in altre strutture».
È quanto riporta Fanpage.it in un'intervista a David Yambio, portavoce di Refugees in Libya, in merito alle presunte atrocità commesse da Almasri nel lager di Mitiga.
«È stato nostro dovere raccogliere qui in Europa tutte le prove contro un trafficante di essere umani», aggiunge Yambio, che in merito alla scarcerazione di Almasri aggiunge: «Cosa devo pensare di un governo che afferma di combattere i trafficanti di esseri umani e poi stringe la mano ha l'architetto del traffico di esseri umani? Come si conciliano le parole della Costituzione italiana con le azioni dei suoi leader? Può davvero il governo italiano affermare di difendere la legge e l'ordine quando difende così volentieri un criminale di guerra?».