Greco: «Carri armati? Ma il governo sa delle minacce lanciate dal commissario?»
Lea replica del componente del comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” dopo le dichiarazioni rilasciate da Emilio Arrigo ad "Articolo 21"
CROTONE «Resto sempre più allibito dall'arroganza e dalla protervia da parte di coloro che dovrebbero, per il ruolo che ricoprono, tutelare e difendere il territorio crotonese e dell'intera Calabria». È quanto dichiara Pino Greco, componente del comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” dopo le dichiarazioni “choc” di, Emilio Errigo, commissario straordinario per gli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel sito contaminato di interesse nazionale di Crotone, rilasciate nella puntata di martedì ad “Articolo 21” di Lino Polimenti, trasmissione d'approfondimento in onda su “Ten”.
«Pensavamo che la visita del direttore generale del Mase – commenta Greco – e, successivamente, addirittura del ministro, fossero risolutive nel superare una fase di stallo, che indicasse finalmente l'avvio della Bonifica del sito industriale. Purtroppo a parte la solita passerella e i tentativi di imbonire un intero territorio da una parte e quello di accreditarsi dall'altra, nessuna decisione sostanziale è stata presa. Intanto, però, è ormai passato oltre un anno dalla nomina del generale Emilio Errigo quale commissario straordinario delegato per gli interventi di bonifica e risanamento del danno ambientale del Sito di interesse nazionale di Crotone. Purtroppo dobbiamo prendere atto che nulla è stato prodotto se non confusione e stravolgimento del mandato».
«Vogliamo ricordare – sottolinea Greco – che la nomina del Commissario è avvenuta a seguito di una sentenza del Tribunale di Milano mediante la quale l'Eni è stata condannata al risarcimento del danno ambientale a favore di Crotone. Il ruolo del commissario, come previsto dal Decreto legge numero 145 convertito con Legge numero 9 del 21 febbraio 2014, era quello di "accelerare" gli interventi di bonifica e di attuare quindi le decisioni assunte in Conferenza dei servizi del 24 ottobre 2019. In quella sede, venivano infatti approvati gli interventi di bonifica accogliendo le prescrizioni del Paur, prodotte dall'allora giunta Oliverio e confermate dall'attuale Amministrazione regionale, che prevede lo smaltimento dei rifiuti fuori dalla Regione Calabria in discariche autorizzate e attrezzate».
«Abbiamo invece assistito a inutili proclami – incalza Greco – con i quali si è cercato maldestramente di ribaltare le decisioni assunte all'unanimità in sede ministeriale. Il protagonismo del commissario si è contraddistinto, oltre alla trionfalistica accoglienza delle Forze armate, alle esternazioni molto pericolose che rasentano la compromissione della stessa agibilità democratica nella misura in cui si susseguono annunci contrastanti a quello stabilito in Conferenza dei servizi e annunciando persino iniziative con o senza il consenso di Regione, Provincia e Comune il tutto a prescindere dalla sentenza del Tar che dovrà pronunciarsi a breve sui ricorsi presentati dagli stessi».
«Oggi addirittura minaccia l'intervento dei carri armati – stigmatizza Greco – nel caso qualcuno si mettesse di traverso e ostacolasse le sue decisioni. Voglio ricordare al generale che lui si trova a Crotone, siamo nel 2024 e non nel Cile di Pinochet del 1973 o nella Praga del 1968. Al di là delle battute, questo atteggiamento ci preoccupa fortemente e rischia di creare danni irreparabili al territorio nonché ai corretti rapporti istituzionali nel rispetto di ruoli e compiti. Il Governo è a conoscenza di queste esternazioni e minacce da parte del suo rappresentante? Al generale forse non è chiaro che si trova a Crotone perché è l'Eni ad essere stata condannata e non il nostro territorio e i suoi abitanti».
«È inutile recitare a ogni occasione – ammonisce Greco – la parte strappalacrime nei confronti "dei bambini, delle donne e degli uomini che si ammalano per via di un ambiente inquinato". Crotone non ha bisogno del paternalismo di facciata o delle esternazioni di un meridionalismo demagogico in cui si cerca di descrivere una non meglio precisata rinascita di intellettualità calabrese, salvo poi stipulare convenzioni milionarie fuori dalla Calabria persino per la comunicazione. Il commissario non ha il compito di scrivere romanzi alla De Amicis ma di produrre atti concreti. Il primo sarebbe quello di far partire immediatamente la Bonifica per come stabilito dalla Conferenza dei servizi decisoria dell'ottobre 2019».
«Riteniamo pertanto che il commissario Emilio Errigo abbia fallito – accusa Greco – nel mandato a lui assegnato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e che il protrarsi di tale situazione fallimentare possa compromettere l'azione stessa di risanamento ambientale che Crotone attende da ormai troppo tempo... possibilmente senza carri armati. Una Bonifica vera significa rilancio e nuovo sviluppo del nostro territorio», conclude Greco.