L'arte bianca
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MESORACA È un'ipotesi di scempio ambientale alla riserva del Vergara di Mesoraca quella che denuncia del gruppo consiliare di opposizione “Oltre, con noi” e che provoca «sdegno». «Un presunto scempio ambientale e senza giustificazione». La comunità non merita di «vedere il suo patrimonio naturale trasformato in un’opera di cemento», stigmatizza “Oltre, con noi”.

«Chiediamo alle autorità competenti - scrive il gruppo - di fermare immediatamente questa opera di devastazione e di avviare un’indagine per capire come sia stato possibile autorizzare una simile violenza sull’ambiente. È il momento di ripristinare il rispetto per la natura e di orientare gli sforzi verso la vera tutela dell'ambiente, senza soluzioni dannose mascherate da progetti di riqualificazione».
“Oltre, con noi” ricorda come la Riserva del Vergari rappesenti «un'area di fondamentale valore ecologico e paesaggistico». 

Recentemente - entra nel merito -, nel letto del fiume che la attraversa, è stato eretto un imponente muro in cemento armato nell’ambito di un progetto di "riqualificazione" dell'area

«Ci chiediamo, però - incalza il gruppo -: come è possibile definire riqualificazione un intervento che comporta una simile distruzione? Come può essere tollerato che un muro di cemento armato venga eretto proprio nell'argine di un fiume che, oltre a rappresentare un elemento naturale fondamentale, è anche parte di una riserva protetta? Questo intervento non solo altera irreversibilmente l’ecosistema fluviale, ma rischia di compromettere per sempre la biodiversità di un'area che dovrebbe essere tutelata e preservata».

L’opposizione parla di un «paradosso che lascia senza parole». «Invece di investire risorse per progetti che minano la salute dell’ambiente - sollecita il gruppo -, sarebbe stato più saggio e onesto concentrarsi su interventi di bonifica, come la rimozione degli scarichi fognari abusivi che continuano a inquinare le acque del fiume, talvolta a cielo aperto».

Gli scarichi rappresentano una minaccia ben più grave per l’integrità dell’ecosistema e per la salute pubblica, eppure non sembrano ricevere la stessa attenzione

«La natura, come dimostra la sua stessa storia - ricorda il gruppo -, riprende sempre ciò che è suo. È inutile, oltre che dannoso e pericoloso, che l’uomo invada i suoi spazi e cerchi di modificarli con strutture artificiali che non sono in grado di resistere nel tempo».

Poi un’altra domanda: «Ci chiediamo chi abbia dato il via libera a un simile intervento e quali interessi si nascondano dietro la scelta di realizzare una struttura di cemento, piuttosto che tutelare l’ambiente naturale e intervenire sulle reali criticità».

Quindi la conclusione che suona tanto come un appello: «La riserva naturale del Vergari merita di essere protetta, non devastata».