Regolamento Ue rifiuti, Riga: «Amministrazione comunale solleciti deroga»
Il consigliere comunale di “Liberi e forti” ha presentato un interpello al sindaco Voce e all'assessore all'Ambiente De Renzo: «Parlamentari europei già al lavoro»

CROTONE «La vicenda Bonifica pare sia entrata nel vivo, pur registrando ahimè, da più parti, un atteggiamento superficiale, non inquadrando il reale ostacolo, che produrrà il risultato sperato da qualcuno di smaltire i rifiuti dell’ex zone industriali nel territorio crotonese, se non addirittura sul sito stesso come più volte suggerito e richiesto da Eni rewind». È quanto scrive il consigliere comunale di “Liberi e forti”, Salvo Riga, in una comunicato stampa annunciando un'interpellanza al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e all'assessore all'Ambiente, Angela Maria De Renzo.

«Ostacolo - avverte Riga -, che a breve si paventerà come la pietra tombale sulla lunga diatriba di smaltire i rifiuti in loco o all’estero. Dal 20 maggio 2024 entrerà in vigore il Regolamento (Ue) 2024/1157 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024 relativo alle spedizioni di rifiuti, che modifica i regolamenti (Ue) n. 1257/2013 e (Ue) 2020/1056 e abroga il Regolamento (CE) n. 1013/2006».
Nell'interpello il consigliere chiede al sindaco Voce e all’assessore competente De Renzo «quali strategie ed atti saranno introdotte dall’Amministrazione comunale in merito allo scenario sopra descritto».
«Il regolamento stabilisce - spiega Riga - le procedure e i regimi di controllo per le spedizioni di rifiuti in funzione dell’origine, ed in particolare alle spedizioni di rifiuti tra i Stati membri e alle spedizioni di rifiuti esportati dall’Unione verso paesi terzi. Questo nuovo inquadramento nella gestione e trasporti dei rifiuti vieta le spedizioni di tutti i rifiuti destinati allo smaltimento all’interno dell’Ue».
«Come anticipato da Eni rewind, in data 29 novembre 2024 - prosegue Riga -, con la missiva indirizzata ai vari enti, pur comunicando i risultati dello scouting per l’individuazione di discariche all’estero (con un ritardo di trent’anni), ha tenuto a precisare che l’intero piano di trasferimento dei rifiuti all’estero può arrestarsi causa il mancato rinnovo o revoca del trasferimento delle notifiche transfrontaliere, proprio a causa dell’entrata in vigore a partire da maggio 2026 delle nuove regole Europee».
«Difatti, detto regolamento, all’articolo 4.1 - rende noto Riga - prevede che “le spedizioni di tutti i rifiuti destinati allo smaltimento sono vietate, salvo il caso in cui si sia ottenuta l’autorizzazione in conformità dell’articolo 11, specificando al capo 1 che “le autorità competenti di spedizione e destinazione non rilasciano l’autorizzazione” a meno che il notificatore dimostri che “i rifiuti non possono essere smaltiti in modo tecnicamente fattibile e economicamente sostenibile nel paese in cui sono stati prodotti” e si specifica (capo 5 del medesimo art. 11) che tali prescrizioni saranno note entro il 21 maggio 2027, indicate dalla Commissione europea».
«A fronte di quanto normato dall’ Ue – sostiene Riga -, anche il vincolo Paur posto dalla giunta Oliverio il 2 agosto 2019, non fermerà il progetto della multinazionale nel voler smaltire le scorie nel Crotonese. Di conseguenza, non sono remoti gli scenari di ampliamenti di discariche già esistenti o l’apertura di nuove. Tentativi ad oggi andati a vuoto, ma che nel prossimo futuro potrebbero divenire l’unica soluzione alla bonifica dell’ex aree industriali».
«Perciò è necessario fin da subito - sollecita Riga -, richiedere una modifica regolamentare o una deroga, al suddetto regolamento affinché lo scenario descritto non sia più reversibile. A tale scopo, attraverso il sostegno politico di alcuni rappresentanti al Parlamento europeo, in sinergia con rappresentanti politici locali, abbiamo avanzato una richiesta di modifica o deroga al regolamento europeo, in quanto Crotone ha già un importante pressione ambientale essendo tra l’altro il sito d’interesse nazionale (Sin) tra i più vasti d’Europa».
«In questo momento, ben vengano le diffide - conclude Riga - ed ogni contrasto a Eni di voler smaltire i rifiuti in loco, ma la partita più importante è ottenere una deroga o una modifica a tale regolamento».