L'arte bianca
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La Calabria, terra di storia e tradizioni millenarie, una regione che custodisce un ricco patrimonio culturale che è possibile vedere in tantissime forme d'espressione. Tra queste c’è quella del gioco, e dei giochi di carte in particolare, autentici simboli di un'identità popolare che affonda le sue radici in un passato ricco di influenze diverse. Come le altre regioni d’Italia, anche la Calabria è stata per secoli terra di dominazione straniera, cosa che ha influenzato non solo la storia, l’arte e l’architettura locale ma anche la cultura popolare. Le carte da gioco, infatti, potrebbero sembrare un semplice passatempo, ma sono invece l’espressione di una comunità che sceglie di creare i propri legami di comunità attraverso il gioco. Ogni regione italiana, come un mosaico di tradizioni uniche, vanta una sua varietà di giochi di carte. E la Calabria non fa eccezione, con i suoi giochi tipici come la Calabresella, lo Scippa Core e il Patruni e Sutta, capaci ancora oggi di appassionare intere generazioni. Ma i tempi oggi sono cambiati e come tutti i giochi di carte locali, anche quelli tradizionali calabresi devono convivere con la diffusione dei giochi mainstream conosciuti in tutto il mondo. Le moderne app e piattaforme di gioco in formato digitale danno spazio al poker, alla scala 40, al blackjack e al blackjack live, alla scopa, alla briscola e molto altro. Eppure mantengono un loro radicamento sul territorio piuttosto solido affiancando le nuove forme di intrattenimento senza essere soppiantati dalla modernità.

Calabresella

La Calabresella è in sostanza una delle varianti calabresi del diffusissimo gioco del Tressette. Questo passatempo si gioca con un mazzo di 40 carte, seguendo regole che prevedono da 3 a 7 partecipanti, ed è per questo che si parla di Terziglio, Quartiglio, Quintiglio, Sestiglio e Settiglio. La sua particolarità risiede nella fase della dichiarazione, momento cruciale in cui i giocatori, attraverso chiamate specifiche come "chiamo" (e qui il chiamante gioca in coppia con l’altro giocatore che ha in mano la carta chiamata), "chiedo" (in questo caso il chiamante pone a terra una carta che non gli serve ma dichiarando con quale carta la scambia. Chi ha la carta chiamata deve scambiarla) e "solo" (che scarta 4 tra le carte che meno gli servono ma aggiunge l'eventuale monte fatto con le carte avanzate dalla distribuzione), definiscono le strategie di gioco e le alleanze. Ci sono poi altre chiamate, ormai meno diffuse, come “solissimo”, “arcisolo”, “arcisolo, dividete” e “arcisolo, scegliete”. Dopo la dichiarazione del primo giocatore seguono quelle degli altri che però devono superare quella del primo, oppure dire ‘passo’. A questo punto il gioco vero e proprio dove il primo giocatore getta sul tavolo una carta e gli altri giocatori sono chiamati a rispondere con lo stesso seme. La Calabresella, con le sue combinazioni di carte e il sistema di punteggio, rappresenta una sfida avvincente che richiede abilità, strategia e un pizzico di fortuna.

Scippa Còre

C’è poi lo Scippa Core, dove è fondamentale essere fortunati. Durante il gioco, che comunque coinvolge un numero variabile di giocatori, gli stessi pescano a turno, una carta. Scopo del gioco è superare il punteggio della carta pescata dal giocatore precedente. Un gioco dove regna la suspense mano dopo mano, fino a quando un giocatore, con un punteggio superiore, non si aggiudica la vittoria.

Patruni e Sutta

E infine il Patruni e Sutta, un gioco che condivide le sue origini con la Briscola, e diffuso in diverse varianti in tutta Italia. Nel nostro Paese, infatti, i giochi popolari sono diffusissimi e ogni regione ha quasi la sua variante. Come abbiamo detto sono infatti espressione della creatività e della cultura di un popolo intero, tanto che l’Unesco ha inserito questi giochi popolari all’interno dei propri elenchi come patrimoni immateriali da tutelare, conservare e tramandare. Come ad esempio è successo per il Tocatì, il festival veronese dei giochi di strada, protetto dall’organizzazione internazionale per i siti culturali. E così è il Patruni e Sutta, la cui popolarità risiede nella semplicità delle regole e nel suo carattere coinvolgente, capace di animare serate in compagnia e sfide appassionanti. Qui si utilizzano le carte per individuare “u Sutta”, chi deve subire. Chi invece ha il punteggio più alto è “u Patruni”. Il gioco vero e proprio ha inizio e i due mano mano che si va avanti, dovranno individuare chi dovrà pagare una penitenza. “U Sutta” dà il via al gioco, dice chi deve pagare e “u Patruni” conferma o nega la proposta. E così via.