L'arte bianca
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CROTONE È stato "muro contro muro" alla Conferenza dei servizi istruttoria svoltasi quest'oggi a Roma su convocazione del ministero dell'Ambiente per discutere la variante al Paur proposta da Eni per l'attuazione della bonifica del'ex sito industriale dismesso di Crotone.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

Comune e Provincia di Crotone hanno ribadito il loro “no” alla variante al Paur richiesta da Eni che vuole lasciare in loco i veleni derivanti dalla bonifica. La Regione Calabria, dal suo, ha ribadito che non spetta a questo ente la prerogativa di procedere in tal senso. Tale eventualità, infatti, richiederebbe un nuovo progetto e anche l'assenso della commissione prefettizia che dovrebbe esprimersi sulla possibilità di trasferire il Tenorm con matrice d'amianto nella discarica di Sovreco a Columbra attraverso una modifica dei codici Cer. Eni è restata ferma, d'altro canto, sulla sua intenzione a lasciare in loco i veleni attraverso un impianto di scopo o nella discarica di Columbra.
Il ministero, adesso, convocherà nei prossimi giorni una nuova conferenza decisoria, ma l'impressione è che le cose possano anndare per le lunghe, oppure che la svolta potrebbe arrivare da decisioni perentorie intraprese da chi ha i poteri d'intervento sulla contesa. Intanto sono arrivale nel pomeriggio dichiarazioni del sindaco Voce e del commissario Errigo in menrito ai contenuti dell'incontro di oggi.

Voce: «Crotone non merita bonifica al ribasso»

«Alla conferenza istruttoria che si è tenuta questa mattina presso il ministero dell'Ambiente per discutere della bonifica degli ex siti industriali ho ribadito che i miei concittadini non meritano una bonifica al ribasso». È quanto riferisce il sindaco di Crotone, Vincenzo voce, in una nota stampa.
«Già con il Pob fase 2 - prosegue Voce - i suoli dell'ex stabilimento di Pertusola saranno messi in sicurezza e tombati, adesso bisogna rispettare quanto definito con il Decreto direttoriale numero 7 del 3 marzo 2020. I rifiuti debbono essere portati fuori e non spostati di pochi metri da dove sono ubicati. Diversamente sarebbe una ulteriore beffa per la città, per i crotonesi. Non daremo mai il nostro assenso» ha assicurato Voce.
«Quando da parte di Eni mi si parla di "Turismo dei rifiuti" - stigmatizza il sindaco - preferirei che si esaminasse con concretezza la ineluttabilità di partire con le attività di bonifica senza trincerarsi sulla assenza di discariche. La bonifica va fatta, anche utilizzando tecniche innovative».
«Proprio per questo - rende noto il sindaco - ho chiesto che vengano rivalutati i costi alla luce di nuove tecnologie che dovranno essere prese in considerazione. Costa troppo? Non è un problema della città. Ho comunicato inoltre che rinnoverò alla Regione Calabria l'invito ad escutere la polizza fideiussoria emessa da Eni», cpnclude il sindaco Vincenzo Voce.

Errigo: «Superare resistenze ideologiche»

A margine della Conferenza dei servizi istruttoria sulla bonifica delle discariche fronte mare a Crotone, indetta dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e tenutasi questa mattina a Roma, il commissario straordinario delegato del Sin si è detto «ottimista da quanto emerso nel corso dei lavori».
Il Commissario, supportato dal direttore Tecnico di Sogesid Spa, Carlo Messina insieme ai consulenti legali della società, ha «ascoltato attentamente i contributi tecnici proposti dai partecipanti al tavolo».
«Eni Rewind, attraverso le parole dell’amministratore delegato Paolo Grossi - riferisce Errigo -, ha esposto l’intenso impegno profuso dalla società, pur di giungere alla completa realizzazione dei previsti, progettati e autorizzati interventi di bonifica delle aree contaminate».
Ispra, Isin, Arpacal, e, a seguire Regione Calabria, Provincia e Comune di Crotone, hanno rappresentato, prosegue Errigo, attraverso i loro qualificati contributi tecnici, ognuno per la parte di propria competenza, come intenderanno intervenire nelle aree da bonificare e riqualificare sotto il profilo ambientale per superare lo stallo degli ultimi anni.
«È apparso chiaro a tutti i presenti - commenta Errigo -, dalle parole determinate e dalla chiarezza tecnico espositiva del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che su alcuni aspetti tecnici ad alto contenuto scientifico ci sono, se non vere e proprie divergenze, alcuni punti di vista differenti ma sicuramente sanabili».
Il commissario straordinario nel suo intervento finale, ha ribadito che «bisognerà superare queste resistenze ideologiche attraverso la concreta volontà di impegnarsi per un rapido ed effettivo inizio dei lavori anche perché la bonifica, non bisogna dimenticarlo, oltre che un obbligo di legge è un dovere nei confronti di tutti i cittadini di Crotone che hanno sofferto le conseguenze di decenni di lentezza burocratica».

Provincia: "Non c'è tempo per i ripensamenti"

''Alla conferenza dei servizi istruttoria che si è tenuta a Roma, il 3 maggio, presso il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, la Provincia di Crotone ha ribadito il suo ‘no’ ai rifiuti industriali sul territorio". È quanto rende noto l'ente in un comunicato stampa. "A rappresentare l’Ente durante la riunione interlocutoria - riferisce la nota - è  stato il vicepresidente, Fabio Manica con delega in materia di ambiente, rifiuti e bonifica e il responsabile dell'ufficio ambiente, Franco Galea. Per come già espresso con delibera di Consiglio provinciale e come ribadito oggi in conferenza dei servizi, per l‘Ente i rifiuti devono necessariamente essere collocati fuori regione, mentre il Progetto operativo di bonifica (Pob) fase 2 deve essere subito avviato, per mettere in sicurezza i suoli degli ex siti industriali. Il ruolo della Provincia di Crotone in merito al progetto di bonifica è di tipo amministrativo più che operativo; ma l’Ente ha già individuato il responsabile della bonifica, un anno fa, con una relazione dettagliata e indirizzata al ministero dell’Ambiente e ad Eni Rewind. Il prossimo step è quello di emettere un certificato di regolare esecuzione della bonifica stessa. Non c’è tempo, quindi, per i ripensamenti sull’ eliminazione dei vincoli del Paur, che è l’autorizzazione unica regionale che obbliga la società Eni al trasferimento dei rifiuti fuori da Crotone".