L'arte bianca
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CROTONE Il sindaco di Crotone ha l’opportunità di dimostrare che chi lo accusa di essere subalterno all’Eni dice una falsità. Voce deve valutare che oggi l’opportunità di impedire che la montagna di veleni presenti nella discarica della “Passeggiata degli innamorati” e dintorni venga smaltita a Crotone nelle discariche esistenti e di futura costruzione gli viene fornita da una proposta avanzata dall’avvocato Pino Napoli, ex consigliere regionale della Calabria.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

In un recente convegno organizzato dal Partito democratico della provincia di Crotone, Napoli ha proposto di sfruttare l’opportunità che offre l’articolo 39 dello Statuto regionale per salvaguardare Crotone e il suo territorio dagli attacchi che arrivano dai mercanti di rifiuti. L’articolo 39 consente ai Comuni capoluogo di provincia e alle cinque Province calabresi di avanzare proposte di leggi da sottoporre all’approvazione del consiglio regionale della Calabria.
Questa potrebbe essere la via maestra per gli amministratori della provincia di Crotone per bloccare e rimandare indietro gli assalti che sta subendo il territorio. Potrebbe essere il grimaldello per costringere anche l’Eni a fare un passo indietro rispetto alla decisione assunta all’ultima Conferenza dei servizi, quella del 26 giugno scorso, di smaltire le scorie pericolose a Columbra. Bloccherebbe anche il proposito, ormai acclarato, di realizzare una discarica di scopo in uno dei comuni della provincia di Crotone, dove si intende conferire quasi 400.000 tonnellate di Tenorm con matrice di amianto (rifiuti radioattivi con amianto).
Voce conosce nei minimi dettagli la situazione e sa che la via che è stata imboccata penalizza il territorio. Lo sa perché, nel passato, ha fatto battaglie sincere per impedire alla città, che oggi amministra, di correre questo pericolo. La proposta di Napoli è una grande opportunità che gli consentirebbe di rimettersi alla guida dei movimenti per invertire l’attuale tendenza e salvare il territorio anche da progetti come quello messo in campo da Guglielmo Maio per Giammiglione.
Per riprendersi il ruolo dovrebbe, però, come propone Napoli, superare le logiche di appartenenza. Una scelta che dovrebbe essere fatta anche da tutti gli altri rappresentati delle istituzioni e dei partiti politici. Insieme, utilizzando l’opportunità dello Statuto regionale, si potrebbe approvare un emendamento al nuovo Piano regionale dei rifiuti, approvato lo scorso 12 marzo che, a detta di molti, è “un abito cucito su misura” per favorire l’Eni nel suo progetto di smaltire e lasciare a Crotone i veleni presenti nella sua area industriale, disattendendo così a quello che era stato deciso il 24 ottobre del 2019 che imponeva al colosso industriale del cane a sei zampe di portare quei veleni fuori dalla Calabria.
Protagonisti dell’iniziativa sarebbero i consigli comunali, i sindaci, i segretari dei partiti, i parlamentari e le associazioni di categoria. Andrebbe subito convocata una seduta aperta del consiglio comunale di Crotone e in questa sede tutti assieme dovrebbero proporre l’emendamento al nuovo Piano regionale dei rifiuti. Anche per tutti i segretari politici dei partiti della provincia di Crotone questa iniziativa rappresenta un banco di prova.
Chi si tira indietro dimostra che quando si deve fare l’interesse di Crotone si mette al primo posto quello della propria bandiera politica e quando ci si batte il petto per la difesa del territorio si fa teatrino di basso livello. Questa sarebbe l’occasione per Voce per dimostrare che quando difende Crotone nelle Conferenze dei servizi non fa teatrino.
Ovviamente questo vale anche per tutti gli altri sindaci e in particolare per il presidente della Provincia, Sergio Ferrari. “Qui si parrà vostra nobilitate”, avrebbe detto Dante se fosse stato un poeta dei giorni nostri.