La direzione Asp di Crotone si difende: l'Atto aziendale è "cosa nostra"
Attacco del commissario Brambilla all'indirizzo del sindaco Voce e dei sindacati: «È il cambiamento in sé che non viene visto di buon grado»

CROTONE «A quattro giorni dalla presentazione dell’atto aziendale dell’Asp di Crotone alla Conferenza dei sindaci, convocata per mercoledì 12 febbraio, il sindaco di Crotone ha emesso un comunicato per criticare l’adozione della proposta di atto aziendale di questa Asp, in assenza di qualsiasi commento di merito, che lascia intuire l’annullamento dell’incontro con i sindaci. Un atteggiamento di chiusura che non aiuta la collaborazione costruttiva tra le parti, né la comprensione dei contenuti del documento». È la risposta della direzione generale dell'Asp di Crotone guidata dal commissario, Antonio Brambilla, in replica al sindaco Vincenzo Voce che si era espresso in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci e degli organismi sindacali coma la Fials che diffidato alla modifica del documento programmatico.
«È bene richiamare e ribadire innanzitutto – scrive la direzione -, che l’atto aziendale delle aziende sanitarie e ospedaliere del Sistema sanitario regionale è un atto di diritto privato (come stabilito dall'articolo 7, comma 2 della legge regionale 11/2004 ed ai sensi dell’articolo 3, comma 1 bis, del decreto legislativo 502/1992). Per la redazione del complesso documento, con il quale si definisce la natura, l’organizzazione ed il funzionamento dell’Azienda come ente con personalità giuridica di diritto pubblico, si deve tener conto dunque di norme precise, regionali e nazionali, da rispettare. E ancora, l’atto aziendale viene adottato tenendo conto della legge regionale n. 32/2021, che istituisce Azienda zero, e dei vari Dca regionali, conformemente all'atto di indirizzo adottato dal Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di Rientro, in coerenza con quanto previsto dal Programma operativo 2022-2025, nonché in applicazione del Dca 54 del 16/02/2023, nel quale sono contenute le “Linee guida per l’adozione degli atti aziendali”».
«Fatta questa evidentemente necessaria premessa – sostiene la direzione -, è bene chiarire che la proposta di atto aziendale inviata alla Regione Calabria dalla direzione generale dell’Asp di Crotone, non implicava la concertazione preventiva con i sindacati. In particolare, come indicato dall’articolo 5, comma 4, del Contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area della Sanità, gli atti di organizzazione degli uffici – l’atto aziendale, appunto – sono oggetto di sola informazione, a differenza invece di altre materie, per le quali sono previsti il confronto e la possibilità di esprimere osservazioni e proposte».
«Analogamente per quanto riguarda i sindaci – replica ancora la direzione -, la riorganizzazione aziendale non è materia di concertazione: la ristrutturazione, l’ottimizzazione e la gestione di una struttura operativa efficace passa, tra le altre cose, da analisi e riprogettazione dei processi aziendali, miglioramento della produttività e dell’efficienza, miglioramento delle performance aziendali e valorizzazione delle professionalità, ristrutturazione dei ruoli, del management, delle strutture e degli investimenti dell’azienda. Strategie, insomma, finalizzate a risolvere problemi organizzativi, strutturali ed economici che persistono da decenni, che presuppongono un cambiamento della mentalità e della cultura aziendale ed evidentemente anche del contesto in generale».
«La redazione della proposta di atto aziendale – tiene a sottolineare la direzione -, quindi, è un compito che spetta a tecnici ed esperti di settore, anche al fine di garantire il buon andamento delle attività amministrative, di tutelare l’autonomia dell’azienda e, soprattutto, il reale interesse dei cittadini, lontano da ingerenze politiche e di altro genere, favorendo la fuoriuscita dal commissariamento. Quest’ultimo, punto focale della questione, in quanto se sussiste un commissariamento è chiara la necessità di un ripensamento strutturale delle aziende e dovrebbe essere chiaro che chi è chiamato a metterlo in pratica è un esperto o comunque un team di esperti con presupposti ed obiettivi precisi».
«Con questo, non si intende assolutamente sminuire i rapporti con i portatori d’interesse – precisa la direzione -, tra i quali sindacati e sindaci, che anzi, si auspica rimangano costanti e positivi nel tempo, al fine di intercettare sempre meglio e sempre più tempestivamente le esigenze sanitarie della popolazione. Nella sostanza, infatti, con la definizione della proposta di atto aziendale si avvia un percorso che prevede la presentazione agli stakeholder, che non esclude aggiustamenti, sempre sulla base di una visione complessiva di efficienza unitaria e non di negoziazioni con le diverse parti, che potrebbero avere singoli interessi, da comporre comunque nell’insieme dell’azione dell’Azienda».
«Lavorare per il bene della popolazione – si difende la direzione Asp -, realizzando un sistema sanitario efficace ed efficiente. È questa la mission dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, messa nera su bianco e declinata nella proposta di atto aziendale, redatta dal Commissario straordinario Antonio Brambilla, insieme, per la prima volta, ad esperti di caratura nazionale in ambito sanitario e di riorganizzazione aziendale».
«Alla luce delle recenti polemiche – conclude l'Asp -, sembra che l’intenzione di sradicare dinamiche ataviche, che nei decenni passati hanno spesso preferito all’efficienza e alle ricadute sul territorio e sui cittadini, altre prerogative, non venga vista di buon grado. È il cambiamento in sé che non viene visto di buon grado, pur quando è finalizzato a migliorare la gestione e a produrre crescita e sviluppo e pur quando l’evoluzione proposta sia graduale».