L'arte bianca
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CROTONE Il 14 dicembre scorso sono entrate in vigore le disposizioni della legge numero 177 del 25 novembre 2024 che ha apportato molteplici modifiche al Codice della strada e ad altre norme, nell'ambito di un generale progetto di revisione che prevede anche l'attuazione di un'ampia delega legislativa per incrementare la sicurezza stradale.

La novità ha interessato numerosi articoli del Codice in diversi ambiti: infrastrutture, segnaletica, veicoli, condizioni per la guida, norme di comportamento, educazione stradale. Non sono stati modificati i livelli alcolemici per la guida in stato di ebbrezza ed è stata introdotta la novità dell'alcol-lock. È quanto sottolinea la Polstrada presentando il bilancio dell'attività del 2024. Ne abbiamo discusso con l'avvocato Giuseppe Donnici del Foro di Crotone.

L'avvocato Giuseppe Donnici

Salve avvocato Donnici, è da poco entrato in vigore il nuovo codice della strada, molti si stanno interrogando sulla portata innovativa delle nuove norme e sugli impatti rispetto all'utilizzo di alcol e droghe. Ci aiuta a far un po' di chiarezza?
«Ho ascoltato tante opinioni in rete, molte delle quali assolutamente inappropriate e figlie di ignoranza ed approssimazione. Personalmente non parlerei di novità in relazione ai tassi alcolemici e alle connesse sanzioni posto che è rimasto tutto invariato rispetto a prima salvo l'introduzione di pene più severe per i recidivi e l'apposizione di meccanismi di blocco dei veicoli nel caso in cui il conducente, prima di mettersi alla guida, risulti positivo. Piuttosto, la novità consiste nelle modalità di accertamento dell'utilizzo di sostanze stupefacenti. La vera novità è questa e, certamente, consente di aprire mille discussioni».

Ci spieghi meglio...
«La questione occupa due ambiti: quello giuridico e quello medico che, mai come in questo caso, si intrecciano. Mi spiego: se gli organi di Polizia mi sottopongono legittimamente ad un test di verifica sull'utilizzo di droghe, come già avviene, per esempio, con l'etilometro per ciò che concerne il tasso alcolemico, gli strumenti potrebbero rilevare la presenza di sostanze stupefacenti assunte, per ipotesi, anche molti giorni prima. Questo è il momento in cui subentra il discorso di natura medica: per quanto tempo sono rilevabili nel nostro organismo tali sostanze? Secondo alcuni studi, anche a distanza di molto tempo. Quindi se, per ipotesi, ho assunto sostanze 10 giorni prima di essere sottoposto a controllo, potrei incappare nelle maglie della nuova normativa se i residui nel mio organismo rientrano nelle soglie di rilevabilità previste dal nuovo codice anche se, effettivamente, sono perfettamente abile alla guida».

Quindi puoi essere punito anche se sei capace di guidare?
«La letteratura scientifica ci insegna che la permanenza di sostanze tossiche nell'organismo varia a seconda del soggetto, ma, mediamente, per smaltirle è necessario un lasso di tempo che varia dai 4 ai 10 giorni. Sempre la letteratura scientifica riferisce che sebbene a distanza di tanti giorni dall'assunzione la sostanza sia ancora presente nel corpo, l'impatto sulla lucidità, sui riflessi etc è praticamente nulla. Qui subentra l'aspetto, un po' più complesso, di natura giuridica».

Ce lo spieghi in parole povere...
«La punibilità, anche con sanzioni importanti, è subordinata al rilievo effettuato con apparecchiature idonee e autorizzate, ma, questo riscontro, come abbiamo detto, potrebbe avvenire quando l'effetto della sostanza è scientificamente svanito. Ne discende che la punibilità non è basata sulla reale alterazione delle capacità di guida, ma sulla base del mero accertamento dell'utilizzo di sostanze potenzialmente avvenuto diversi giorni prima e ormai privo di pericolosità sociale, almeno per ciò che concerne la guida dei veicoli, che è l'ambito di cui dovrebbe occuparsi in via esclusiva il codice della strada. Una sorta di punizione postdatata».

Pensa che questa legge sia incostituzionale?
«Penso ai falsi positivi, ai soggetti che devono curarsi con sostanze oppiacee per lenire il dolore, penso anche a chi, più banalmente, assume una brufen o una sinflex prima di mettersi alla guida. Anche in questi casi c'è il rischio di essere "positivi" ai controlli. Personalmente condivido la prudenza, ma questo era un ambito nel quale la vicenda di natura medica era imprescindibile e doveva essere affrontata prima dell'entrata in vigore delle norme, infatti ora, anche chi utilizza medicinali decisamente innocui alla guida può essere attinto da sanzioni da "delinquente vero"».