Taglio presidi, Scandale ricorre alla presidenza della Repubblica
L'annuncio del sindaco Antonio Barberio: «L'istituto comprensivo è uno degli ultimi presidi di comunità con un preside reggente da dieci anni oramai»
SCANDALE «A mesi di distanza dall'ultima iniziativa sul dimensionamento scolastico sono costretto a ricorrere alla presidenza della Repubblica italiana per cercare di far rispettare il sacrosanto diritto allo studio dei giovani del comune di Scandale e San Mauro Marchesato». È quanto annuncia in una nota il sindaco di Scandale, Antonio Berberio.
«L'Istituto comprensivo di Scandale - spiega il primo cittadino -, che conta 7 plessi, tra Scandale, la frazione di Corazzo e San Mauro Marchesato è uno degli ultimi presidi di comunità dei nostri paesi, sempre meno attrattivi per le famiglie e i giovani. Mancano soprattutto trasporti e infrastrutture per raggiungere velocemente i principali centri lavorativi e il costante calo demografico e la mancanza di servizi mette a rischio il futuro dei nostri ragazzi».
«La scuola è sempre stata, dal mio punto di vista - commenta Babrberio -, un presidio cardine delle comunità. Un baluardo di socialità e un laboratorio destinato a formare cittadini sempre più colti e consapevoli. Purtroppo, negli ultimi decenni il crescente abbandono della scuola (intesa come istituzione) è diventato sempre più chiaro».
Secondo il sindaco Barberio la riprova è «l'ultima riforma sul dimensionamento scolastico concordato tra provincie e regione che ha ridotto le autonomie del Crotonese da 37 a 29. Una riduzione del 22% contro una media nazionale dell'8%, accorpando istituti in reggenze senza prevedere un vero confronto con il territorio e senza fornire motivazioni nel merito e nel metodo».
«Lo scorso anno - ricorda il sindaco - la diminuzione delle autonomie è stata giustificata, tra le altre cose, come uno strumento per garantire un preside di ruolo a tutti gli istituti provinciali, ma nei fatti non è stato così. Infatti le reggenze previste dall'Ufficio scolastico regionale sono 19 in tutta la regione di cui 10 nella provincia di Crotone».
In sostanza avremmo dovuto avere 29 presidi di ruolo, ma in realtà ne abbiamo solo 19. Con questa riforma la provincia di Crotone si ritrova preda di reggenze, di presidi con doppi incarichi, doppi stipendi e scarsa presenza nei plessi periferici come quello del mio paese», denuncia il sindaco.
«A Scandale, infatti, è presente un preside reggente da quasi 10 anni - stigmatizza il sindaco -, nonostante i numeri dell'osservatorio regionale dicano che, a causa dell'arretratezza territoriale, ne serva uno di ruolo. Un sopruso che insieme al piano di dimensionamento scolastico mi ha convinto a fare ricorso al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del piano e la nomina di un preside di ruolo. Il piano lede i diritti fondamentali dei cittadini del mio paese con quest'ultimi che devono “accontentarsi” di una presenza saltuaria di un preside proveniente da un altro istituto».
«Ci tengo a precisare - sottolinea Berberio - che la mia battaglia non è figlia di un giudizio sull'operato dei reggenti, ma sul principio di tutela del diritto allo studio dei miei cittadini. Anche il miglior preside del mondo avrebbe le mani legate se dovesse guidare una scuola per soli due giorni a settimana o in contemporanea con un altro istituto. Nelle aree più a rischio dispersione scolastica serve una presenza capillare dell'istituzione e del personale e la politica dovrebbe attrezzarsi per evitare che fatti come questi accadano».
«Nelle altre regioni d'Italia - riferisce il sindaco - si attinge a graduatorie nazionali dei presidi pur di trovarne qualcuno di ruolo o si bandiscono concorsi straordinari. In Calabria invece non risultano sedi per nuovi presidi, ma allo stesso tempo abbiamo le reggenze per le scuole marginali».
Un paradosso che rischia di generare delle vere e proprie sacche di potere per favorire il doppio stipendio di qualcuno a discapito di lavoratori che potrebbero avere una motivazione in più per tornare nella propria terra.
«Spero che il nuovo concorso per presidi - conclude Berberio -, bandito dal ministero dell'Istruzione, possa colmare il sopruso che è stato perpetuato nei confronti del nostro Istituto comprensivo. In attesa degli esiti ho quindi inviato il ricorso per annullare il provvedimento che istituisce la reggenza per la scuola della nostra comunità perché Scandale, così come tutti gli istituti scolastici, hanno bisogno di una guida a tempo pieno e non di reggenti temporanei».