L'arte bianca
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CROTONE «Poter giocare ad armi pari nel dibattito processuale». È l'auspicio rivolto dal presidente della Camera penale del Tribunale di Crotone, Aldo Truncè, durante la cerimonia d'insediamento del nuovo procuratore della Repubblica, Domenico Guarascio

L'avvocato Truncè, nel suo breve ma significativo discorso di benvenuto, ha messo in luce punti di forza e le debolezze della macchina burocratica della giustizia, auspicando che si possa “gareggiare” alla pari nell'arena processuale.

«Rinnovo l'attestato di stima nei confronti del dottor Guarascio - ha esordito Truncè - col quale abbiamo già avuto modo di lavorare: ci siamo confrontati molte volte in tutte le aule dei tribunali, in Corte d'appello, nel Tribunale della libertà, in Corte d'assise e anche qui a Crotone. È per questo che posso dire che arriva tanta qualità perché lei è un magistrato molto preparato», ha tenuto a precisare Truncè all'indirizzo di Guarascio.

«Le chiediamo che lo stesso impegno - ha sollecitato il presidente della Camera penale - profuso nelle indagini condotte in un territorio difficile, e che conosce bene, possa essere il motore trainante nella gestione della macchina burocratica, perché lei è chiamato a fare questo. Una macchina burocratica che in questo preciso momento storico lancia nuove sfide sulle inefficienze, soprattutto nell'ambito della riforma del processo penale digitale».

Parlando a nome degli avvocati del foro di Crotone, Truncè ha preannunciato al nuovo procuratore «uno spirito di leale collaborazione nelle strategie che dovranno essere adottate per fare fronte al cambio epocale nel modo di lavorare di tutti, perché qui - ha messo in guardia - troverà non poche difficoltà sul punto». 

«Troverà invece un ufficio molto organizzato - ha tenuto a sottolinea Truncè -, perché chi l'ha preceduta ha operato molto bene in questo senso. Troverà dei sostituti validissimi e preparati, così come per il resto del personale addetto. Quello che ha caratterizzato l'agire della Camera penale negli ultimi anni è stato un rapporto di interlocuzione costante e di collaborazione con l'Ufficio di Procura». 

«È ovvio che l'ufficio di Procura è il nostro “avversario” naturale quindi l'auspicio è quello di poter giocare ad armi pari, con rispetto, nel dibattito processuale».

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