Direttrice senza averne titolo: condannata a 4 anni l'ex dirigente dell'Inps
Mano pesante del Tribunale di Crotone sul caso di Alessandra Infante: sequestro a suo carico da 1,7 milioni e interdizione per cinque anni dai pubblici uffici
CROTONE Era una sentenza attesa ed è arrivata ieri con la mano pesante del Tribunale di Crotone. È stata condannata a quattro anni di reclusione per truffa, Alessandra Infante, l’ex direttrice dell’Inps di Crotone.
La sentenza, infatti, conferma che l'ex dirigente (già licenziata quattro anni fa) non aveva i titoli per ricoprire l'incarico. Perché la designazione non è avvenuta secondo concorso già al Copross. Eppure, sulla base di false attestazioni, avrebbe dichiarato, sempre secondo l’accusa, di essere in possesso della qualifica di dirigente.
Grazie a questo presunto raggiro, Infante è passata dal consorzio provinciale all'Inps nel 2005 e al ministero delle Finanze nel 2007 e quindi ancora all’Inps dove nel 2018 ha assunto la carica di direttrice dell'istituto di previdenza (che però la licenziò poi nel 2019 per le note vicende).
La giudice Assunta Palumbo ha accolto la richiesta di condanna avanzata dalla pm Rosaria Multari anche rispetto al sequestro, a carico di Infante, di 1,7 milioni di euro, che corrispondono agli emolumenti e ai contributi percepiti dal 2005. L’imputata è stata, inoltre, dichiarata interdetta per cinque anni dai pubblici uffici.
Assolto «perché il fatto non costituisce reato» Michele Scappatura, responsabile del procedimento all'epoca dell'assunzione al Copross. L'inchiesta coinvolse, nel 2019, oltre ad Alessandra Infante, che venne licenziata dall'Inps, anche i componenti del Cda del Copross. Il gup del Tribunale di Crotone dispose però il rinvio a giudizio soltanto per Alessandra Infante e per Michele Scappatura e Sandro Bernardini, rispettivamente segretario e presidente del Copross. Bernardini é stato poi condannato ad un anno e 9 mesi di reclusione per falso in atto pubblico, mentre Scappatura é stato assolto dallo stesso reato
È stata accolta inoltre la richiesta della difesa per l'esclusione dalle parti civili dell’ex funzionaria Maria Teresa Arcuri, che aveva avanzato pretese risarcitorie per 500mila euro. La donna, oggi in pensione, innescò l'inchiesta attraverso le sue denunce.
L'ex direttrice è stata inoltre condannata a risarcire i danni all'Inps e al ministero delle Finanze.