Lontano da piazza Marinai d'Italia, Voce plasma la coalizione tra gli "intimi"

CROTONE I primi a partire sono stati quelli del centrosinistra sul finire del novembre scorso, trainati dal “risveglio Pd” col lancio del manifesto progressista. A metà di questa settimana, invece, sono iniziate le “prove tecniche” di coalizione nel centrodestra con la riunione dei quattro coordinatori provinciali di Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e Noi moderati. Ieri, un nuovo atto: è arrivata la circolare del Viminale che fissa le elezioni amministrative per la città di Crotone alla primavera 2026.

Cos'altro bolle in pentola? E la coalizione civica alla guida della città come si sta riorganizzando?
Un fatto è certo. Sono lontani i “bei tempi”... quelli cioè di piazza Marinai d'Italia, dove il mattatore Enzo Voce “catechizzava” i propri seguaci sulla necessità di una spinta civica e trasparente, dalle mani libere. Quando l'allora ingegnere prestato alla docenza era pronto a scardinare la “cospirazione Eni” sulla bonifica. Ma da allora sono passati cinque anni e Voce è un politico di professione, pronto a scendere a patti.
Non traspare nulla, ma anche oggi l'area del sindaco Voce è al lavoro. Solo pochi “intimi” ne conoscono gli intendimenti e le sue future mosse. 

Perché oggi le adunate e la piazza, hanno lasciato spazio agli “incontri carbonari” e ai luoghi riservati (se non esclusivi). Perché quella netta presa di distanza dai partiti, oggi nasconde un patto segreto col “diavolo” rappresentato dall'area di Forza Italia vicina al presidente della provincia Sergio Ferrari (e dal suo vice Fabio Manica), ma anche dall'altra area civica, quella che annovera nel consesso comunale i consiglieri Antonio Megna e Danilo Arcuri, oggi sotto la sigla di “Progetto in Comune” e, un tempo, sotto la leadership dell'ex consigliere regionale Vincenzo Sculco.
 

La costruzione della propria squadra, allora, per Voce non avviene più dal basso, ma si sostanzia nella scalata ai vertici della politica emergente crotonese. 
E i rumor? Come fare a zittirli? Anche su quelli c'è un controllo assoluto. È da tempo in atto una caccia alle “gole profonde” degna delle migliori intelligence dello spionaggio politico durante la Guerra fredda. Dai social, alle frequentazioni, i consiglieri di maggioranza e gli altri sodali del movimento sono controllati a vista. Ma non si può tenere sempre tutto sotto controllo. E le persone intanto si incontrano, discutono, fanno congetture. 
C'è chi sostiene, per esempio, che un segreto non è più tale già quando lo si dice a sé stessi, figuriamoci se, coloro che lo conoscono, sono in una ristretta cerchia. Ha così origine il “sibilo” del rumor che poi non fa altro che confermare in parte quanto in tanti già stavano annusando.
 

Esce fuori così che, dietro alla campagna istituzionale, condotta a colpi di taglio del nastro, degli annunci e dell'organizzazione di eventi, l'area capeggiata dal sindaco Voce è nel bel mezzo del suo allestimento. E ha pure le idee chiare in tal senso.
Quella che si presenterà al cospetto degli elettori crotonesi nella primavera del 2026, infatti, sarà sempre una coalizione civica, ma mascherata, con pezzi di partiti del centrodestra che si troveranno all'interno delle liste come fagioli tra le lenticchie. 
Nessun simbolo di partito, ma una matrice moderata chiara riconducibile nell'asse che, per il tramite di Ferrari, si sostanzia nella fedeltà al presidente Roberto Occhiuto e nel suo appoggio alle prossime Regionali. 
Al momento, quindi, sarebbero sei le liste che appoggeranno la corsa di Voce al secondo mandato per piazza della Resistenza. Tre di queste sarebbero di diretta emanazione del sindaco e della squadra che lo appoggia da sempre, compresi gli assessori a lui più vicini. Altre tre liste sarebbero messe in piedi in via autonoma da “Progetto in Comune”, dal presidente del consiglio Mario Megna e dal “trait d'union” col centrodestra Fabio Manica. La corsa a piazza della Resistenza 2026 è partita!