Affidata la gestione del campo di Tufolo. Da Aek Crotone nuovo ricorso
Nonostante l'istanza dell'associazione dilettentistica pendente al Tar, l'Ente ha proceduto ugualmente con l’aggiudicazione a un raggruppamento temporaneo di associazioni
CROTONE L'affidamento in gestione dell’impianto sportivo “Tufolo” è un divenuta ormai un braccio di ferro tra Amministrazione comunale e Asd Aek Crotone.
«Con determina del 25 novembre scorso – riferisce una della società di calcio dilettantistico –, il responsabile unico del procedimento, Francesco Marano ha deciso, nonostante il ricorso pendente al Tar, di procedere ugualmente con l’aggiudicazione in favore del raggruppamento temporaneo guidato dalla Scuola atletica krotoniate, che così si è assicurata il terzo impianto sportivo comunale».
Assieme alla Scuola atletica krotoniate fanno parte del raggruppamento Agorà Kroton, Ssd Zeus a Rr, Asd Achei Crotone e Asd Crescendo. Insieme si sono aggiudicati la gara per l’affidamento in concessione del servizio di gestione, conduzione ed uso dell’impianto sportivo comunale per 5 anni grazie a un rialzo della base d'asta del 10%. L’importo del canone di concessione è pari a 385 euro mensili e 4.620 euro per ogni anno da versare da versare in due rate semestrali entro il 30 giugno ed il 31 dicembre di ogni annualità.
Nella nota, il presidente della Aek Crotone Raffaele Bossi precisa innanzitutto che il rup Marano «ha adottato una determina di addirittura 17 pagine per giustificare il proprio operato nella scelta di disapplicare il regolamento comunale attualmente vigente che all’articolo 8 intende garantire un equo principio di rotazione nella gestione degli impianti sportivi comunali».
«Sta di fatto che la Aek – avverte la nota – non intende soprassedere e ha proposto un ulteriore ricorso avverso tale ultimo provvedimento ritenendo che il regolamento sia perfettamente legittimo».
La Aek ha pure evidenziato come la «disapplicazione postuma del regolamento comunale sia una scelta arbitraria dell’Amministrazione e anche sintomo di una evidente incertezza delle regole di partecipazione alla gara, che risulterebbero poco chiare e tali da ingenerare confusione e determinare l’erroneo convincimento in altri operatori a non poter partecipare, così eludendo i principi di “trasparenza” e “imparzialità” dell’azione amministrativa, oltre a quelli di “fiducia”, “accesso al mercato”, “buona fede e tutela dell’affidamento” e alterando la naturale competizione a vantaggio di chi a presentato domanda pur non potendo partecipare».
«Altrettanto discutibile – secondo quanto si legge nella nota Aek – è apparsa la scelta di dare esecuzione immediata alla aggiudicazione ancora prima della stipula del contratto, trattandosi di una scelta che non è giustificata da reali ragioni di urgenza».