Omicidio D'Arca, e' defenitiva la condanna per Pezziniti: tradotto in carcere
CROTONEDiventa definitiva la condanna nei confronti di uno dei responsabili dell’omicidio del 54enne Stefano D’Arca, avvenuto l’8 marzo del 2019 in pieno centro cittadino, nei pressi di piazza Pitagora.
Il delitto si era consumato pochi minuti dopo la mezzanotte, dopo che la vittima aveva fatto ingresso in un noto bar della piazza (Bar Moka), iniziando a inveire con modi aggressivi e violenti con uno dei proprietari dell'esercizio lì presente, Giuseppe Cortese, per poi cominciare a prendere a calci e a pugni il bancone dell’attività commerciale.
Ciò aveva provocato la reazione di Cortese e del nonno Francesco Pezziniti e, proprio quest’ultimo, aveva poi sparato sette colpi di pistola nei confronti di D’Arca, provocandone la morte.
La Polizia aveva arrestato nell'immediato nonno e nipote con l'accusa di essere i responsabili in concorso dell’uccisione di Stefano D’Arca. I successivi risvolti processuali hanno acclarato la responsabilità dei due crotonesi sino alla decisione del mese scorso della Corte di cassazione che ha definitivamente respinto il ricorso per Francesco Pezziniti, condannandolo alla pena della reclusione di anni 15 e mesi 7, mentre per il Giuseppe Cortese, la Suprema corte ha disposto l’annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte d’assise d’appello, e quindi per quest'ultimo ci sarà un ulteriore giudizio di secondo grado.
Pertanto, gli agenti della Squadra Mobilehanno rintracciato Francesco Pezziniti e, dopo la notifica del provvedimento restrittivo, lo hanno tradotto presso la Casa circondariale di Crotone per scontare il residuo di pena pari ad anni 11 di reclusione.