Sale lo scontro per la campagna elettorale a Crotone, Voce contro tutti
I dem: «Accordo per le provinciali fu boomerang per noi». Replica di "Crescere" al Pd, Fdi e Sds: «Dibattito politico orientato alla critica sterile»

CROTONE Mostrano tutti i muscoli e si infiamma la campagna elettorale per il voto amministrativo di Crotone previsto per la primavera del 2026. I botta e risposta vedono da una parte il Partito democratico, Fratelli d’Italia, Stanchi dei soliti e dall’altra il movimento "Crescere" del sindaco Vincenzo Voce.

L’ultimo intervento contro Voce è quello di oggi del Pd, che replica alle accuse che il sindaco aveva lanciato dai microfoni dell’iniziativa dell’apertura della sua campagna elettorale, tenutasi lo scorso 25 marzo, quando ha presentato il movimento "Crescere". In quel contesto Voce ha sollevato forte critiche nei confronti del Pd e dei suoi sindaci per il mancato voto alle elezioni provinciali del 2021.
Voce si era candidato in alternativa a Sergio Ferrari, che poi ha vinto la competizione. Il sindaco di Crotone aveva fatto un accordo elettorale con il Pd. Allo scrutinio il divario con Ferrari, che sulla carta avrebbe dovuto essere favorevole al sindaco di Crotone, è risultato l’opposto. A Voce sono mancati, come ha detto il 25 marzo, i voti di alcuni Comuni con sindaci Pd, ma ha omesso di dire che anche diversi consiglieri comunali della sua maggioranza al Comune di Crotone non lo hanno votato, determinando così un enorme divario tra Ferrari e lui.
Una sconfitta che netta. I voti dei consiglieri comunali di Crotone, con il sistema di calcolo previsto alla Provincia, valgono e valevano molto di più di quelli dei colleghi dei comuni con meno elettori. Diversi consiglieri di Crotone che Voce pensava di controllare votarono per Ferrari e quel voto dimostrò che Voce aveva perso una parte della sua maggioranza. Alcuni dei consiglieri che hanno votato per Ferrari li ha recuperati, altri li ha dovuto sostituire con pezzi di partiti e movimenti che, prima, erano all’opposizione e su cui lui aveva sempre espresso forti dubbi.

Anche Ferrari ha perso pezzi della maggioranza che lo ha eletto a dicembre dei 2021. Il gioco della politica. Nella replica di oggi il segretario provinciale del Pd, Leo Barberio, accusa Voce di avere «finalmente gettato la maschera. La presentazione del suo cosiddetto «movimento civico» non è altro che l’ennesima operazione di trasformismo, mascherata da indipendenza, ma chiaramente schiacciata sulle posizioni di Forza Italia e del centrodestra calabrese.
Altro che civismo secondo il segretario dem, questo, «è solo un tentativo maldestro di salvare la poltrona, con la benedizione del duo Occhiuto-Ferrari». Barberio, dopo avere chiarito, di non avere responsabilità non essendo all’epoca dei fatti segretario del Partito, aggiunge: «Sapete dove sono oggi quei sindaci? Tutti fuori dal Pd. Dopo la mia elezione a segretario e la nostra scelta chiara di restare all’opposizione, hanno preferito accomodarsi tra le fila della destra nel movimento del presidente della Provincia Sergio Ferrari, abbandonando ogni coerenza politica e ideologica».
L’accordo elettorale con Voce, non condiviso da alcuni sindaci, ha creato un terremoto catastrofico nel partito di Barberio. Il Pd ha perso, per esempio, il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittemberga, che aspirava legittimamente ad essere candidata al posto di Voce.

Il movimento "Crescere", quello fondato dal sindaco, quindi, replica alle «polemiche sollevate da Fratelli d’Italia, dal Pd e da Stanchi dei soliti dopo la presentazione del movimento». La risposta al Pd non riguarda la polemica sul voto alla Provincia, ma una nota stampa precedente sulla presenza del presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, all’iniziativa di presentazione del movimento "Crescere". Queste polemiche «dimostrano – scrive Crescere - come il dibattito politico locale sia spesso più orientato alla critica sterile che al confronto costruttivo».
«A Fratelli d’Italia, che ha definito il sindaco Voce come un bulletto di quartiere, - si legge - rispondiamo che il vero coraggio non sta negli insulti, ma nella capacità di proporre idee concrete per la città».
«Crescere – si sottolinea - nasce proprio con questo obiettivo: costruire una visione di sviluppo per il territorio, al di là delle vecchie logiche di partito».
«Al Partito democratico, che contesta la presenza del presidente della Regione Occhiuto alla presentazione di Crescere, - scrivono - ricordiamo che il confronto istituzionale non dovrebbe essere un problema, ma una risorsa. Il dialogo tra amministrazioni, anche di diverso colore politico, è segno di maturità e responsabilità, non di incoerenza. Se il Pd preferisce l'isolamento, è una sua scelta, ma noi crediamo che per il bene della comunità sia necessario interloquire con tutti».

«A Stanchi dei Soliti, che accusano il sindaco di giravolte politiche, - conclude - rispondiamo che amministrare significa fare scelte nell’interesse dei cittadini, non rimanere prigionieri di etichette. Se cambiare idea su certe strategie o aprire al dialogo con interlocutori diversi può portare risultati concreti per la città, allora ben venga. La coerenza che conta è quella verso i cittadini, non verso i diktat di partito o le bandiere ideologiche».